“Picco dei contagi in Italia forse tra 2 settimane”. Cosa prevede la Protezione civile

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Coronavirus, a che punto siamo dell’epidemia? Quando finalmente potremo tornare a fare una vita normale? Sono le domande che tutti si stanno ponendo in questi giorni. E il picco, il famoso picco, quando arriverà? Secondo gli esperti dovrebbe arrivare in questi giorni poi si dovrebbero iniziare a vedere gli effetti delle misure restrittive adottate. A quel punto, stando sempre a quel che dicono gli esperti, i contagi dovrebbero poi diminuire. Ma non c’è niente di certo. Angelo Borrelli, però, ha una sua idea riguardo l’epidemia e il picco, idea che ha raccontato ai microfoni de I Lunatici, la trasmissione in onda su Radio Rai 2:

“Le previsioni le fanno gli esperti, sicuramente è giusto farle ma poi bisogna vedere se vengono confermate dai fatti. Forse il picco non arriverà la prossima settimana ma quella dopo”. Insomma, per Borrelli è ancora presto per poter vedere il picco e servirà ancora del tempo. “Tutti dicono che stiamo andando verso il picco e ci auguriamo che sia quanto prima”, ha aggiunto.

“L’ottimismo e la speranza ci devono venire dai comportamenti che stanno adottando i nostri connazionali. Serve assoluta prudenza, bisogna uscire il meno possibile – ha detto inoltre Borrelli – È fondamentale per contenere i contagi. Bisogna evitare i contatti umani e muoversi il meno possibile. Evitare di uscire di casa se non strettamente necessario. Gli epidemiologi ci dicono che se noi conduciamo una vita assolutamente normale la percentuale di persone che viene colpita dal coronavirus è molto più alta. Per questo si adottano misure come quelle adottate in Cina. La mascherina se si mantengono le distanze di sicurezza non serve a nulla”.

Comportiamoci tutti bene e prima o poi vedremo la luce. Intanto a Vo’ Euganeo, cioè il primo focolaio del Veneto dove da giorni non si registravano nuovi contagi, c’è un nuovo paziente positivo. Ora c’è da capire come abbia contratto il virus e se abbia a sua volta contagiato altre persone. Facciamo il nostro dovere: stiamocene a casa, non vediamo nessuno se non per necessità comprovate. In tutto questo scenario apocalittico fa caso che ben 52milla italiani siano stati denunciati per non aver rispettato le restrizioni imposte.

Assurdo. Anche perché nella giornata di giovedì 19 marzo 2020 i numeri comunicati nel consueto bollettino delle 18 della Protezione Civile, hanno fatto paura. Siamo arrivati a 3.405 morti e abbiamo ufficialmente superato la Cina che ha registrato 3.245 morti per coronavirus. Speriamo davvero di assistere a un’inversione di tendenza quanto prima.