Coronavirus, medico contagia 10 colleghi dell’ospedale: “Ha mentito sulla febbre”

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L’emergenza sanitaria legata al coronavirus non si arresta. Stando agli ultimi dati diffusi dalla protezione civile, il numero totale delle vittime in Italia ha superato quello della Cina. Salgono infatti a 3405 i morti per coronavirus nel nostro paese. I nuovi guariti sono 415, il totale è 4440, i nuovi pazienti positivi sono 4480 e la cifra complessiva è 33190.

Di queste, 14935 in isolamento domiciliare, 2249 sono in terapia intensiva e i decessi registrati nella giornata di giovedì 19 marzo sono 427. Dal report quotidiano dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il numero di casi confermati di Covid-19 in tutto il mondo ha superato quota 200mila. Ci sono voluti 3 mesi per raggiungere i primi 100mila casi confermati, ma solo 12 giorni per arrivare ai successivi 100mila.

Ma tornando all’Italia, come riporta Repubblica, è scoppiato un focolaio di Covid-19 nell’ospedale San Pio di Castellaneta, in provincia di Taranto: 7 casi positivi, di cui 3 medici e 4 infermieri, quasi nessuno con sintomi se non lievi. Inoltre altri 3 casi dubbi e una cinquantina di tamponi che riguardano il personale della struttura perché un medico dello stesso nosocomio avrebbe taciuto i sintomi e contagiato così alcuni colleghi.

Secondo una prima ricostruzione, il medico, una volta tornato da Milano e aver accusato sintomi avrebbe proseguito, senza dichiarare di essere stato al Nord, la sua attività per 2 settimane, incontrando il personale della struttura. E si sarebbe anche sottoposto lui stesso a degli esami clinici, tutto questo senza passare dal pre-triage allestito con una tenda all’esterno della struttura, nonostante avesse avvertito sintomi. L’allarme è arrivato dal sindaco della cittadina e presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti.

“Quello che è accaduto – sottolinea il primo cittadino – è gravissimo, inaudito, inconcepibile. Un medico, che lavora in ospedale, è andato lì, in nosocomio, e invece di passare dal pre-triage come prevedono la procedura e i protocolli, è andato regolarmente al pronto soccorso, come se nulla fosse, e da lì è andato poi nei reparti. Si è permesso il lusso di girare vari reparti e ora abbiamo medici, caposala e impiegati della direzione sanitaria positivi”. “A Castellaneta – dice ancora – non avevamo nessun caso fino a qualche giorno fa. Chiediamo a tutti i cittadini di rispettare le regole e di restare a casa, è assurdo che a causare tutto ciò sia stata la leggerezza di un medico”.