Coronavirus, in Cina 21 milioni di utenze telefoniche in meno: la prova del fatto che hanno insabbiato?

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L’Italia che supera la Cina in termini di contagi? Forse no. Il dubbio che Pechino menta è venuto anche a The Epoch Times, testata newyorchese fondata da un gruppo di cinesi associati ai Falun Gong e vicini all’amministrazione di Donald Trump. L’analisi pubblicata fa uso delle utenze telefoniche. In un paese come quello cinese, tutto si fa attraverso i cellulari: dai biglietti dei treni alle pensioni. “Il regime cinese richiede a tutti i cinesi di utilizzare il proprio cellulare per generare un codice sanitario. Solo con un codice sanitario verde è permesso ai cinesi di spostarsi in Cina ora. È impossibile per una persona cancellare il suo cellulare”, ha spiegato il commentatore Tang Jingyuan.

E qui subentra il problema: le autorità di Pechino il 19 marzo hanno dichiarato che il numero di utenze di telefoni cellulari cinesi è diminuito di 21 milioni negli ultimi tre mesi. Questi sono infatti passati da oltre 1,60 miliardi a meno di 1,58. In diminuzione anche il numero di utenze fisse: da 190,83 milioni a 189,99, in calo di 840.000 unità. Qualcosa dunque non torna, a maggior ragione se si osservano le statistiche di un anno prima: a febbraio 2019 sia le utenze fisse che quelle mobili erano in aumento (le prime di 6,6 milioni, le seconde di 24,37).

Questo – sottolinea l’analisi – non va di pari passo con il calo demografico. Niente affatto visto che la popolazione è aumentata nel 2019 di 4,67 milioni rispetto all’anno precedente superando 1,4 miliardi, Per The Epoch Times c’è solo una spiegazione: il bilancio di Pechino appare “significativamente sottostimato”. E questa potrebbe essere una prova.