Era nell’aria. Da settimane, per non dire mesi, i sondaggi di un po’ tutti gli istituti demoscopici davano il Movimento 5 Stelle in crisi di consensi e Fratelli d’Italia in netta crescita e addirittura capace raggiunger ee anche di poter superare la compagine pentastellata.
Ecco, ora è arrivato il sondaggio che fotografa il sorpasso di Giorgia Meloni su Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Vito Crimi, attuale reggente del partito.
L’ultima rilevazione realizzata da Tecnè per l’agenzia Dire, infatti, registra la forza meloniana al 14,1% delle intenzioni di voto, in salita di quattro decimi di punto rispetto alla precedenza analisi. Bene, con il 14,1% delle Preferenze, FdI mette la freccia, porta a termine il sorpasso e si mette alle spalle i five stars, fermi al 13,7% dei consensi (stabili in riferimento all’ultimo sondaggio del medesimo istituto).
Ma risaliamo la classifica: lassù in vetta troviamo – e non è una novità – la Lega. Il Carroccio di Matteo Salvini è sostanzialmente stabile appena sotto il 30% dei voti: il partito leghista, infatti, rappresenta il 28,6% dell’elettorato italiano (era il 28,7% una settimana fa), confermandosi saldamente la prima scelta della popolazione.
Seconda piazza, a grossa distanza, il Partito Democratico. Il Pd di Nicola Zingaretti riesce a recuperare lo 0,3% negli ultimi sette giorni e si porta così dal 22% tondo-tondo al 22,3%.
Il terzo gradino del podio è ora occupato, come detto, da Fratelli d’Italia con il 14,1%, mentre il M5s si deve accontentare della medaglia di legno con il 13,7%.
Per quanto concerne lo schieramento di centrodestra, Forza Italia torna a guadagnare due decimi di punto e risale così dal 6,6% al 6,8%. Un’eventuale coalizione del centrodestra tra Lega, FdI e gli azzurri di Silvio Berlusconi, secondo il sondaggio di Tecnè, otterrebbe il 49,5% dei voti, a un soffio dal 50%.
Male, ancora male Italia Viva. Matteo Renzi, infatti, non può sorridere scrutando i dati raccolti dall’istituto demoscopico, visto che il report assegna appena il 3% alla formazione centrista, che perde lo 0,3% rispetto alla precedente rilevazione.
I renziani sono tallonati da vicino dalla Sinistra, che prende lo 0,2% e si porta al 2,6% delle indicazioni di voto. Mentre continua a faticare anche Azione di Carlo Calenda: il partito fondato e guidato dall’ex titolare del Mise, rimane sotto il 2%, fermandosi all’1,8%, così come Più Europa di Emma Bonino. All’1,7 ci sono i Verdi, mentre tutti gli altri partiti messi assieme pesano per il 3,6%.
In ultima battuta, il dato relativo agli indecisi e agli astenuti, che rappresentano secondo il sondaggio addirittura il 44,3% dell’elettorato italiano.