Coronavirus, il calcolo matematico ad 1 mese: il numero di contagi e morti in Italia

Questo articolo in breve

Un gruppo di ricercatori universitari ha realizzato questo grafico: si tratta di una simulazione dell’evoluzione dell’epidemia di Coronavirus Covid-19 tramite un classico modello matematico epidemiologico per l’Italia. Si sottolinea che tale elaborazione NON può assolutamente sostituirsi ai dati ufficiali diffusi dal Ministero della SALUTE e dalla Protezione Civile, ed ha un valore puramente teorico, suscettibile di variazioni, ma molto utile per capire la possibile evoluzione dell’emergenza.

ATTENZIONE: la simulazione inizia a mostrare gli effetti delle misure di contenimento, ma solo col passare dei giorni le curve potranno modificarsi ulteriormente. Nel grafico sono raffigurati 4 parametri ciascuno rappresentato sia in linea tratteggiata (incrementi giornalieri con riferimento alla scala a destra), sia in linea continua e aree colorate ( con riferimento alla scala a sinistra).

1) VERDE, i nuovi contagi giornalieri che potrebbero toccare il picco il giorno 30 Marzo, poi tenderanno a scendere, ma proseguendo sostenuti senza azzerarsi! Nella linea piena si toccherà un totale di oltre 225.000 a fine Aprile (area verde). 2) ROSSO, soggetti attualmente ATTIVI positivi, che cresceranno fino al 6 Aprile toccando i 95.000 per poi calare (area rossa). Notare che al 25 Aprile saranno positivi ancora 50.000 persone. La Linea tratteggiata ci dice che il numero di nuovi attivi /giorno ha raggiunto il picco. Notare che dopo il 7 Aprile ci sarà una contrazione di nuovi attivi positivi. 3) BLU, guariti che fortunatamente aumenteranno sempre. 4) NERO, morti, che rimarranno elevati fino al 7 Aprile, per arrivare ad un totale purtroppo di alcune decine di migliaia a fine Aprile (area nera), ma che ci auguriamo possano notevolmente ridursi grazie alle nuove misure restrittive!

IMPORTANTI Note finali degli autori. Tutti i modelli prevedono un andamento esponenziale fino al punto di “inversione di tendenza”. Questo, nei modelli epidemiologici è dovuto alla sempre più grande copertura della popolazione e quindi, grazie all’immunizzazione, alla riduzione del numero degli infettabili. In questo caso l’inversione di tendenza che sta iniziando non è dovuta alla saturazione (che avviene a percentuali di infettati molto grandi, decine di percento), ma forzatamente tramite le misure del governo visto che la diffusione in termini percentuali è bassissima e l’immunizzazione non è ancora del tutto certa.Quindi si evince che:

1- L’inversione di tendenza ed il cosiddetto “picco” non sono caratteristiche proprie, ma indotte dalle misure del governo, il recepimento delle stesse da parte della popolazione e da fattori ambientali. Pertanto il picco potrebbe (e a nostro avviso sarà) non un massimo globale dell’epidemia, ma squisitamente locale (ci saranno altri “picchi” in futuro, sia da noi che in Cina). 2- Saremo costretti a aspettare una riduzione dei casi attivi fino alla soglia di tollerabilità del sistema sanitario nazionale, guadagnando tempo per terapie antivirali o possibili altre tipologie di cure.

3- Verranno alla fine giocoforza rilassate le misure, causando un possibile piccolo (si spera) rimbalzo o una stabilizzazione dei casi ad un numero medio gestibile. 4- Non si escludono risalite del numero di attivi. 5- Questa faccenda andrà avanti molto tempo, fino ad un vaccino disponibile a numeri sufficienti o ad una cura sicura ed efficace.