La storia è incredibile ed è senza precedenti. Accade oggi nel reparto di Pneumologia e Rianimazione dell’ospedale Molinette di Torino. Un giovane, risultato positivo al Covid-19, è stato trasferito lunedì scorso dall’ospedale di Ciriè al Giovanni Bosco di Torino. Il giovane accusava una grave insufficienza respiratoria. Ma la scoperta è avvenuta quando, i medici hanno rilevato che il giovane non è stato colpito unicamente dal virus.
La causa dell’aggravamento delle condizioni di salute del giovane non erano da attribuire unicamente al Covid-19. I medici hanno compreso che una massa tumorale di quasi due centimetri impediva anche la ventilazione meccanica necessaria per il trattamento dei Covid positivi. Ed è così che il giovane è stato sottoposto immediatamente a un intervento in grado di asportare immediatamente la massa tumorale che impediva il passaggio dell’aria tra trachea e bronchi.
Con un intervento non invasivo in broncoscopia rigida e supporto Ecmo, le équipes di Pneumologia e di Rianimazione dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino hanno salvato la vita del giovane, positivo anche a Covid-19. Le difficoltà incontrate, come si può ben immaginare, sono state tante ma il gruppo operativo ha saputo concludere l’intervento con eccellenti risultati.
Le condizioni attuali di salute in cui versa il paziente sono in miglioramento, ma il giovane è tenuto sotto osservazione e, come riportato su Repubblica, è ancora intubato. La battaglia del giovane adesso avviene contro il coronavirus. Come riportato dalla testata giornalistica si tratta del primo caso al mondo in cui tale procedura sia stata eseguita in paziente Covid positivo con tutte le difficoltà correlate alla necessità di ridurre la diffusione dell’infezione nell’ambiente e tra gli operatori.apprende, inoltre, su La Stampa, che l’équipe rianimatoria è stata coordinata dal dottor Sergio Livigni dell’ospedale Giovanni Bosco in collaborazione con lo staff della Città della Salute di Torino. Trasferito in circolazione extracorporea (ECMO) e presso la Rianimazione di riferimento delle Molinette, diretta dal professor Luca Brazzi, il giovane si è sottoposto a una manovra di disostruzione della trachea e dei bronchi coinvolti dalla malattia, con l’utilizzo di broncoscopia rigida, mentre la circolazione extracorporea garantiva idoneo supporto all’insufficienza respiratoria determinata dall’infezione da Covid.