Sii inglesi lo hanno definito “libro bomba”. E, come tutte le cose esplosive, può causare danni irreparabili. Resta da capire se le 320 pagine- verità su Harry e Meghan – la biografia dovrebbe uscire l’11 agosto – nuoceranno a Buckingham Palace o si rivolteranno contro la coppia. Per la regina Elisabetta II rischia di ripresentarsi l’incubo di Lady Diana: nel 1992, dopo il divorzio da Carlo, lei collaborò con il giornalista Andrew Morton per documentare i suoi giorni difficili a palazzo e la relazione tra l’ex marito e la futura moglie Camilla Shand. E i panni sporchi dei Windsor furono sventolati davanti a tutto il mondo.
Ma il libro dei due, dal titolo Finding Freedom: Harry and Meghan and the Making of a Modern Royal Family (ovvero Cercando la libertà: Harry e Meghan e la realizzazione di una famiglia reale moderna), secondo il giornalista ed esperto di reali Antonio Caprarica, non sarà nulla di paragonabile alla storica biografia di Lady D. Al contrario: potrebbe avere un effetto boomerang e danneggiare più i duchi che sua maestà. «Se nel caso di Diana erano ipotizzabili delle colpe da parte della regina e dei Windsor, che non aiutarono la principessa del Galles a integrarsi al meglio in famiglia, nei confronti di Meghan l’accoglienza è stata ottima», sostiene lo scrittore. «Quello che poteva fare, Elisabetta lo ha fatto. Non deve temere nulla.
Non dimentichiamo che al loro matrimonio si è sorbita persino dodici minuti di sermone di un vescovo battista: lei, che è capo della chiesa anglicana e che quando deve fare un discorso eccezionale alla nazione non va oltre i quattro minuti. Non si insinui che Elisabetta non abbia provato a far sentire Meghan a suo agio». Eppure si dice che il libro racconterà la storia della coppia – dal fidanzamento all’uscita di scena a marzo, compresi i dettagli sul deterioramento del rapporto con la famiglia reale – con un taglio vittimistico, secondo la linea del «non siamo noi a essercene andati, sono loro che ci hanno spinti via».
La corona ha già visto di cosa sono capaci: nel documentario girato in Africa a ottobre, Harry rivelò senza remore le fratture con il fratello William, Meghan si mise a piangere davanti alla telecamera dicendo che nessuno si era mai preoccupato di chiederle come stava. «È probabile che continuino con questo approccio. Ma è difficile pensare che possano dire o fare qualcosa di peggio rispetto a quanto già fatto», dice Caprarica.
Il libro è firmato da due giornalisti vicini a Harry e alla Markle: l’americana Carolyn Durand e l’inglese Omid Scobie (in Gran Bretagna etichettato come «cheerleader di Meghan»). Si dice che la Markle abbia manovrato uno dei due intimando di raccontare ciò che le tornava più utile. Secondo la testata britannica
Daily mail, i due reporter sono a stretto contatto con la coppia dall’estate 2018, quando cominciarono a indagare sui primi screzi tra la Markle e la famiglia reale, dopo il matrimonio. Un evento tornato in primo piano grazie a Sarah Ferguson: l’ex del principe Andrea, tentando di difendere Meghan, ha rivelato che il giorno delle nozze era così nervosa da far piangere Kate durante la scelta dell’abito della figlia Charlotte. Sarebbe per questo che le due non sono mai più andate d’accordo e il rapporto tra i cognati’ si è piano piano sfilacciato. Che la
Markle abbia una carattere risoluto e capriccioso è noto, ma «la logica delle sue mosse continua a sfuggire alla maggior parte delle persone. Per esempio, non si capisce che cosa possa guadagnare dalla pubblicazione di un libro del genere, soprattutto in questo periodo», dice l’esperto.
Si dice che Harry e Meghan (che in autunno tornerà sul set per un documentario dedicato alle donne e all’ambiente) puntino a riconquistare i punti persi con il trasferimento in America e la rinuncia al titolo, ma la distanza tra loro e i sudditi del Regno Unito è incolmabile. «Il principe godrà sempre di uh attaccamento da parte del popolo britannico nonostante l’abbandono, ma lei non è mai stata e non sarà mai simpatica agli inglesi. Trovo difficile che quel libro possa aver successo in Inghilterra», sottolinea l’esperto.
Quindi Caprarica conclude: «Al massimo la biografia potrà funzionare in America, dove ci si diverte sempre a scoprire qualcosa che sminuisce la monarchia inglese».