E’ il volto Rai dell’estate, ogni mattina, «con garbo e gentilezza » (ci tiene a dire lei) affronta l’attualità (dalle nuove vite post emergenza Covid, all’incidente di Alex Zanardi, al lutto per EnnioMorricone). Regala anche leggerezza, tra fornelli e “parole magiche” in tv. Anna Falchi è al timone di C’è tempo per…, spin off di Unomattina Estate, con Beppe Convertiti. Lei è molto più che conduttrice: attrice, sex symbol di tanti calendari, indimenticabile con Pippo Baudo a Sanremo ’95 insieme a Claudia Koll («Pippo faceva difficoltà a darmi la parola, ma io me la prendevo», disse), focosa fidanzata di un giovanissimo Fiorello tra il ’94 e il ’96, moglie tormentata nel 2005, per un anno, di Stefano Ricucci (quel “furbetto del quartierino” espulso dalla finanza bene italiana in cui cercava di entrare).
Tanta vita alle spalle. Anna sa bene cosa vuol dire essere in difficoltà. Venuta in Italia a sei anni con la mamma finlandese per raggiungere il padre italiano, s’è ritrovata col fratello, cresciuta dalla mamma che ha fatto anche da padre. È legatissima alla famiglia: mamma Kaarina, il fratello Sauro, la figlia Alyssa (avuta con l’ex DennyMontesi). «Non ho altri parenti in Italia», ci dice, «siamo pochi, ma buoni». Da nove anni nella famiglia include Andrea Ruggieri, giornalista, autore tv, deputato di Forza Italia e nipote di Bruno Vespa. Anna, tempo fa disse: «Andrò a convivere solo dopo il matrimonio». «Lo dissi perché sono un po’ all’antica. Strano, sono anche anticonformista.
Comunque col tempo si può cambiare idea, solo gli stupidi non cambiano idea. Uno matura, non c’è bisogno per forza del matrimonio, che anzi può risultare un vincolo pesante. Oggi preferisco la spontaneità di un rapporto cresciuto nel tempo, se le cose ingranano, dopo tanti anni che uno sta insieme, non serve cambiare gli equilibri. Le nozze potrebbero addirittura rovinare». Quindi nozze no, convivenza sì? «Sì, è nostra intenzione costruire qualcosa di importante.
Abbiamo già costruito per carità (con Andrea Ruggieri, ndr), ma ora diamo il via a un lungo percorso. Siamo molto presenti nelle nostre famiglie, lui ha i genitori, due nipoti. Con me non è paziente, ma di più. Insieme siamo complici, ci diamo reciprocamente la libertà di seguire i rispettivi percorsi professionali, è però arrivato il momento di dedicarci più tempo. Il nostro bello è che siamo arrivati a festeggiare nove anni e abbiamo ancora il brio delle coppie giovani, non abbiamo bruciato le tappe. Ci siamo goduti il fidanzamento, ora dobbiamo raccogliere i frutti di questo amore, sempre in crescita». Il trasloco per la convivenza è già in atto? «No assolutamente.
Quest’estate non ce la posso fare, tra lavoro e mia figlia. Rinviamo». Come è iniziata con Andrea? «Attraverso la radio: lavoravo a Rtl a Onorevole Dj con Pierluigi Diaco, che quell’anno, era il 2010, fece Unomattina Estate e in radio fu sostituito da Federico Vespa (figlio di Bruno). Una sera venne il cugino di Federico, appunto Andrea Ruggieri. Ci siamo conosciuti così. Ognuno aveva la sua vita, io ero incinta. Poi ci siamo rivisti a cena da amici comuni, col tempo è nata un’amicizia, poi altro». Lei è legatissima a sua madre, con cui vive a Roma. Quando andrà a convivere con Andrea, sua mamma rimarrà sola. «Mia madre è la mia fortezza, nella mia famiglia vige una sorta di matriarcato.
Ma sono una indipendente, ho lavorato in giro per l’Italia, sono stata due, tre anni in Puglia, insomma non è un problema non essere sotto lo stesso tetto, lei non sarà mai sola». Sua mamma e Andrea che rapporto hanno? «Bellissimo, sono amici, si adorano. Deve sapere che Andrea assomiglia a mio fratello Sauro, tant’è che spesso la gente li scambia. Capitano scene buffe. Per esempio, una sera sono andata a cena con mio fratello, il giorno dopo, mentre ero con Andrea, ho incontrato le stesse persone, che mi hanno detto: “Ieri sera che risate ci siamo fatti”. E io: “No, quello di ieri non era il mio fidanzato”. Oppure, dopo che Andrea è stato eletto in Parlamento, in aeroporto, mentre ero con mio fratello, ho incontrato amici che hanno fatto a Sauro i complimenti per essere stato eletto.
Questa somiglianza ha aiutato mia madre ad avvicinarsi istintivamente ad Andrea». E lei che rapporti ha con la famiglia di Andrea? «Ottimi. Anche io sono percepita in modo familiare. La zia di Andrea, Augusta Iannini, moglie di Bruno Vespa, con cui vado molto d’accordo, una volta a Natale mi ha detto: “Ma sai che voi due vi somigliate?”. Perché anche Andrea ha gli occhi azzurri. Io quasi assomiglio più ad Andrea che a mio fratello. Io posso dire: chi si somiglia di piglia. Insomma, questa somiglianza che esiste tra noi, ha aiutato a far crescere un affetto naturale e spontaneo». Bruno Vespa lo chiama zio? «No. In famiglia usiamo nomignoli, mia figlia chiama mia mamma Nunu. Io chiamo mia madre, appunto, “madre”, “mutter”, tutto tranne che mamma. Se sei al parco, nella mischia e dici “mamma” si gira chiunque, se dici mutter o madre, si gira solo lei».
Con Andrea che nomignoli usa? «Fa parte della intimità, è bene che queste cose rimangano segrete, nulla di sdolcinato comunque. Però, nel gergo familiare, Andrea è chiamato “Dada”. Questo nomignolo gliel’ha dato per prima Alyssa (figlia di Anna Falchi, ndr), poi hanno iniziato a usarlo anche le nipoti di lui. Pensi Andrea viene chiamato “Dada” anche da sua madre». Alyssa sente il padre, Denny Montesi? «Certo. Ora è in vacanza con lui in Romagna. Io e Denny siamo rimasti amici. C’è una bella armonia, sembrerà retorico, ma con intelligenza e pazienza si riescono a creare rapporti sani e sereni, anche per il bene dei figli, che non hanno alcuna colpa se tra i genitori non funziona. Anche Andrea e Denny si conoscono, a volte si messaggio a mia insaputa.
A me fa piacere, basta che non parlino male di me. Ecco, a un certo punto è bene che non si sentano troppo per evitare problemi. So come fare, una donna sa sempre come gestire situazioni delicate. Noi donne siamo multitasking, sappiamo essere psicologhe, madri, amanti. Siamo bravissime». A fine Anni ’90 è stata legata a Max Biaggi. Durante la vostra relazione lui ebbe un incidente in moto. Disse di aver avuto molta paura. Un incidente molto più grave l’ha avuto per la seconda volta un uomo grandissimo come Alex Zanardi. «A Zanardi abbiamo dedicato la prima puntata di C’è tempo per…, abbiamo avuto in studio il suo ct. È stato molto commuovente, siamo tutti con Alex, che è un simbolo per tutti di forza. Ha sofferto tanto nella vita, ma ha sempre avuto la forza di andare avanti.
Dopo l’incidente in cui perse le gambe disse: “Non penso alla parte mancante, penso a quella che mi è rimasta”. Una grande lezione di vita». In tv che futuro vede per lei? «Ora mi concentro su quello che faccio. Il mio futuro è la puntata di domani. È un’emozione stupenda entrare tutti i giorni nelle case degli italiani con garbo e gentilezza. Siamo una squadra che funziona, merito anche della macchina che c’è dietro e del direttore di Rai Uno Stefano Coletta che dà molta attenzione al pubblico soprattutto over sessanta. E questo fa la differenza. Ci tengo soprattutto a ringraziare il pubblico che ci sta seguendo e sostenendo, non ci aspettavamo un riscontro così positivo. Siamo molto felici».