Ci vorrebbe… un’amica. Magari molto speciale, per godersi la buonuscita milionaria ricevuta da Silvio Berlusconi. E Francesca Pascale l’ha trovata in Paola Turci. Tra l’ex compagna del Cavaliere e la cantatrice romana c’è grande armonia.
Le due donne, vent’anni di differenza, trascorrono insieme le vacanze su uno yacht al largo della Costiera Amalfitana. Tra topless, tintarelle e gesti di complicità, Vexftrst lady di Arcore e l’artista dall’anima rock possono brindare alla “pensione dorata” che, secondo indiscrezioni, sarebbe finita nelle tasche della Pascale dopo la fine della sua lunga relazione con il fondatore di Canale 5.
Si parla di venti milioni di euro più un mantenimento da un milione l’anno: cifra che i comuni mortali possono solo sognare, ma a quanto pare adeguata per archiviare la storia di otto anni tra l’ex valletta e l’imprenditore dalla ricchezza sconfinata.
Sembra che la Pascale abbia smentito l’importo della buonuscita, mentre dallo staff di Berlusconi si limitano a definire “privata” la questione economica. Intanto, mentre il capo di Forza Italia si fa vedere sempre più spesso con Marta Fascina – la deputata di 30 anni di Forza Italia con la quale è in vacanza nella sua villa in Costa Smeralda -, Francesca trascorre momenti spensierati con la Turci. E questo accende inevitabilmente le sirene del gossip. «Dicono di me che sono lesbica», ha raccontato la cantante di Ringrazio Dio in un’intervista, «ma io non dico che sono né quello né quell’altro, perché per me è una cosa normale».
Quel che conta è che la sua presenza stia aiutando Francesca a leccarsi le ferite dopo la rottura con l’ex premier. La Pascale è ormai ben distante dalla figura della soubrette di Telecafone., programma variopinto in onda su un’emittente televisiva della sua regione di origine, la Campania. Le mossette ammiccanti da aspirante showgirl hanno ben presto lasciato il posto alla figura della “pasionaria” fan del Cavaliere, fino a trasformarsi nella sua compagna ufficiale nel 2012.
Col tempo Francesca ha acquisito potere e stile, scegliendo con cura gli amici con cui solidarizzare – Marina, presidente del gruppo Mondadori e primogenita di Silvio, sembra essere tra queste – ma soprattutto i nemici da cui prendere le distanze. A cominciare dalle temibili “olgettine”, l’esercito di sexy soubrette per le quali Silvio, prima di incontrarla, aveva speso un occhio della testa tra bonifici, regali e appartamenti lasciati in uso alle ragazze. In fondo, che Berlusconi abbia da sempre un debole per le donne non è mai stato un mistero.
Così come che il leader di Forza Italia possegga un cuore d’oro, pronto a non tirarsi mai indietro quando c’è da aprire il portafogli per donzelle in difficoltà. Secondo certe stime, tra il 2010 e il 2014 le ragazze coinvolte nei processi che lo riguardano hanno ricevuto dall’ex premier una somma totale di quasi quattro milioni di euro tra assegni e bonifici bancari. Ecco perché, se fosse confermata la buonuscita milionaria destinata alla Pascale, in pochi si stupirebbero.
Negli ultimi anni sono almeno 75 i milioni usciti dal suo conto. Con la seconda moglie Veronica Lario, Berlusconi ha perfino rinunciato a un credito di 46 milioni di euro derivante da una sentenza di divorzio della Cassazione. Silvio – «la persona più generosa del mondo», come l’ha definito la sua storica segretaria, Marinella Brambilla – ha chiuso un occhio.
Quando a marzo anche la sua relazione con la Pascale si è conclusa con la salita della Fascina sul “trono” di Arcore, la giovane di Fuorigrotta ha cercato di mantenere lo stesso savoirfaire dell’ex compagno. «Al mio presidente vorrò sempre un infinito bene», ha commentato la Pascale, alla quale Silvio ha lasciato la possibilità di continuare a vivere nella nuova Villa Maria di Casatenovo, vicino ad Arcore, comprata
per lei prima della separazione.
Un gioiello con una ventina di persone in servizio tra inservienti, camerieri e giardinieri, oltre a chef, elettricista e idraulico. Una “azienda” che costerà all’ex premier l’ennesimo “sacrificio”. Ma, sì sa, in amore e in guerra non si fanno prigionieri. E, nel caso di Berlusconi, non si bada neppure a spese.