Come vi stiamo raccontando, malgrado l’aumento dei casi di coronavirus in Italia, il governo intende confermare la riapertura delle scuole a partire dal 14 settembre. Oltre alle procedure per garantire il distanziamento, la sanificazione e il rispetto delle regole di prevenzione, il ministero dell’Istruzione, in collaborazione con quello della Salute, con l’Istituto Superiore di sanità, la Fondazione Kessler e le Regioni Veneto ed Emilia Romagna, ha elaborato un protocollo per gestire gli eventuali casi di contagio all’interno delle classi.
Ad anticiparlo è La Repubblica, che spiega come prioritariamente ogni istituto dovrà individuare un “Referente Covid” cui far riferimento per gestire tutte le situazioni legati a possibili contagi all’interno della struttura scolastica. Una figura che entrerà in gioco soprattutto nel caso in cui si accerti che un alunno abbia temperatura superiore a 37,5 gradi o sintomi compatibili con la Covid-19.
Immediatamente il referente scolastico, sentiti i genitori, porterà l’alunno in un’apposita “stanza di isolamento”, che dovrà essere allestita in ogni scuola, provvedendo a fargli indossare la mascherina (nel caso di alunni con più di sei anni). Nella stanza di isolamento l’alunno sarà sempre assistito da un adulto e vi resterà fino all’arrivo dei genitori, che poi dovranno provvedere ad avvertire il medico di famiglia e ad avviare la procedura di verifica dei sintomi, chiedendo che la All esegua un tampone di controllo.
Nel caso di tampone positivo, si procederà all’immediato tracing dei contatti dell’alunno, con la sanificazione straordinaria della struttura scolastica.
La quarantena sarà però disposta solo per i contatti stretti delle ultime 48 ore e durerà per 14 giorni: in poche parole solo la classe (o parte della classe) resterà a casa e continuerà a lavorare con la didattica a distanza. Toccherà alla Asl valutare se effettuare il tampone anche al personale scolastico che in qualche modo possa essere entrato in contatto con l’alunno.
Quando sarà chiusa la scuola
Il protocollo non esclude che si possa procedere a chiudere l’intero plesso scolastico. La decisione spetterà al dipartimento “in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus nella comunità”, per accertare il quale l’asp potrebbe anche inviare delle unità mobili per effettuare rapidamente e in loco i tamponi.