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Come e dove vedere Torino – Milan  in Streaming Gratis

Battere il Toro per avvicinare forse definitivamente l’obiettivo Champions League: per Stefano Pioli è la partita decisiva e l’ila preparata con lo spirito di chi conosce l’importanza della posta in palio, a tre giorni dalla vittoria dello Stadium sulla Juventus. Conquistare i tre punti stasera al Grande Torino significherebbe dare la spallata forse definitiva alle rivali e andarsi a prendere un posto nell’Europa principale che è tanto importante per il prossimo futuro rossonero. E anche per quello dell’allenatore: mai in discussione, a maggior ragione dopo un’annata così, però è evidente quanto sia fondamentale il raggiungimento della qualificazione in Champions per portare avanti il discorso tecnico aperto nell’ottobre del 2019.
Pioli sa che lo scoglio Torino può essere il più complicato di questo finale di campionato ed è anche consapevole che una vittoria darebbe uno slancio definitivo alla squadra per affrontare anche il Cagliari a San Siro e l’Atalanta nell’ultima giornata. Servono mosse coraggiose, come l’intuizione che ha portato il tecnico rossonero a scegliere Brahim Diaz dall’inizio al posto di Rebic. Una mossa chepoteva sembrare azzardata, ma che a conti fatti si è rivelata vincente. E così Pioli lia citato nientemeno che Nelson Mandela per illustrare il suo punto divista filosofico: «Quando avrò la paura di rischiare non sarò più un leader», in un processo di crescita rilevante della squadra, come dell’allenatore stesso « Provo io stesso a migliorare tutti i giorni. Ho dentro grande passione, non guardo cos’ho fatto in passato. Voglio continuare a crescere, fi mio processo di crescita non è finito. Ovviamente le esperienze passate mi hanno aiutato, ma ho ancora grande voglia di migliorare».
Quella mossa indovinata e il conseguente 3-0 inflitto alla Juventus in un autentico spareggio per la qualificazione Champions hanno dato vigore al Diavolo, che ora vuole cavalcare l’entusiasmo ancora a Torino, stavolta su sponda granata. « Dal giorno seguente abbiamo iniziato a pensare al Toro. Per noi la parola chiave è equilibrio, sia dopo le vittorie sia dopo le sconfitte». Il principale ballottaggio sarà proprio lì davanti, dove non si escludono sorprese, a maggior ragione dovendo sostituire il totem Ibrahimovic. Rebic non avrebbe preso di buon grado l’esclusione dai titolari nel match contro la Juventus, energia poi scaricata con il gran gol rifilato a Szczesny. Per Pioli sono buoni segnali: «Fa bene a essere arrabbiato, tutti quelli che non vanno in campo dall’inizio devono esserlo. Non è un problema se uno dei miei calciatori un giorno non mi saluta, ma è fondamentale che quando parte dalla panchina sia pronto a dare il suo contributo, come ha fatto Ante domenica». Su Diaz: « Brahim ha determinate caratteristiche, per giocare tra le linee lui e Calhanoglu sono i più adatti. Ma quella contro il Torino sarà una partita completamente diversa rispetto a domenica». Per di più, come detto, senza flora: «Zlatan ha una lieve distorsione al ginocchio sinistro – spiega Pioli -. Salterà sicuramente le partite contro Torino e Cagliari, la prossima settimana valuteremo le sue condizioni». Su Donnarumma: «Gigio è un professionista. E come tutta la squadra ora è solo concentrato su To-ro-Milan, poi a fine stagione ci sarà tempo per fare le valutazioni. Nessuno di noi penserà al futuro fino al 24 maggio». Sulla sua permanenza in rossonero: «Se mi arrabbio quando sento “Pioli out”? No, perché non lo sento. Qui a Mila-nello l’atmosfera è positiva e io lo sono a mia volta». Sull’ultimo sforzo da chiedere alla sua squadra per perfezionare la missione Champions: «La vittoria di domenica ci ha dato grande soddisfazione. Abbiamo battuto nettamente un avversario forte: questi successi ci danno grande fiducia, ma sappiamo bene che non abbiamo ancora fatto nulla. Mancano tre partite, è il momento di continuare ad avere questo atteggiamento. In ogni gara ci sono delle difficoltà: essere squadra vuol dire essere bravi a superarle insieme».
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