Leo Gullotta dopo 32 anni sposa il compagno, la confessione al programma Io e te

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Dopo ben 32 anni di fidanzamento, Leo Gullotta finalmente si è unito in matrimonio con il suo compagno. È stato proprio durante il programma Io e te che l’attore ha annunciato di essersi unito civilmente con il marito dopo oltre 30 anni di amore ed ha mostrato la fede al dito. Nel corso del suo intervento al programma Rai, Leo Gullotta ha dichiarato: “I diritti sono diritti. I diritti sono conquistati e quindi quando arrivano bisogna approfittarne. Grazie al lavoro di molte persone, oggi è possibile vivere legalmente in questo Paese, che finalmente ha riconosciuto come normali queste unioni”. Lo storico volto del Bagaglino, ha annunciato in diretta a Io e te di essersi unito civilmente con il marito dopo ben 30 anni d’amore.

«I diritti ti consentono di vivere legalmente in un Paese dove sembra tutto sereno e tranquillo, ma in effetti ci mettono di traverso tantissime cose», ha ancora aggiunto i comico siciliano. Non sembra essere stato svelato nulla però sull’identità del marito ed effettivamente i due hanno sempre vissuto nella loro relazione lontano dai riflettori. Pierluigi Diaco è apparso piuttosto commosso e nel corso dell’intervista, avrebbe alzato la mano sinistra e mostrato la fede, dicendo all’attore “L’hai fatto anche tu.. Questo anello mi lega da due anni alla persona che amo. Durante la pubblicità Leo Gullotta mi ha mostrato lo stesso anello. Anche lui la scorsa estate si è sposato con la persona che ama, dopo 32 anni di vita insieme”.

A quel punto l’attore ha confermato: «Anch’io mi sono sposato, perché i diritti sono i diritti. Adesso si può chiamare finalmente normalità». Poi Diaco si è alzato e visibilmente commosso ha abbracciato Gullotta. Leo Gullotta non ha voluto svelare l’identità del marito con cui convive da tanti anni. Leo preferisce mantenere l’assoluto riserbo sulla sua vita privata e continuare così a godersi il suo amore lontano dalle telecamere. “Un giornalista mi chiese se ero omosessuale e io ho risposto ‘sì, perché? Mi dica.’ Tutto qui”.

Era il 1995 quando alcuni personaggi pubblici hanno dichiarato la propria omosessualità ed erano ancora pochi. “Non c’è niente di cui doversi vergognare, non c’è niente di malato. Se c’è un figlio omosessuale ci si vergogna. Ma perché? Chi fa questo si dovrebbe vergognare al contrario”, ha detto ai microfoni di Rai 2, riportando le parole che ha utilizzato nella sua battaglia che ha portato avanti lontano dalle telecamere.