Sinisa Mihajlovic ha finito il ciclo di terapie e torna a parlare dalla sala stampa del Bologna. Commozione e parole di gratitudine verso lo staff medico del Policlinico Sant’Orsola che lo ha avuto in cura. “Sono stati 4 mesi difficili, ho conosciuto medici straordinari che mi hanno supportato e, soprattutto, sopportato. Sono sempre stati meravigliosi con me. Quando uno affronta una malattia del genere si sa quanto sia difficile affrontarla fisicamente e psicologicamente. Li voglio ringraziare tutti di cuore, sono persone straordinarie”.
“Sono persone straordinarie che ho incontrato in questi 4 mesi e mezzo – prosegue Mihajlovic visibilmente commosso durante la conferenza stampa a cui ha preso parte anche la squadra – e senza di loro non avrei fatto quello che ho fatto, li ringrazierò per tutta la vita. Mi hanno dimostrato grande affetto e mi hanno fatto sentire il loro calore”. Poi sulla sua situazione: “Non si può definire la guarigione, ma si riducono i rischi legati al trapianto. È dopo due anni che può esserci una prima definizione di guarigione”.
La notizia della malattia era arrivato lo scorso luglio. Sinisa Mihajlovic lo aveva annunciato in conferenza stampa: “La sconfiggerò. Non ho paura, la affronterò e vincerò. Purtroppo, o per fortuna, abbiamo fatto alcuni esami e abbiamo scoperto delle anomalie che non c’erano 4 mesi fa – aveva spiegato Mihajlovic – Abbiamo detto che avevo la febbre e la cosa più difficile è stata convincere mia moglie che fosse vero. Ho passato la notte a piangere e ancora adesso ho lacrime ma non sono di paura: io da martedì andrò in ospedale e non vedo l’ora di iniziare a lottare per guarire”.
“Voglio ringraziare tutto il Bologna perché mi hanno fatto capire di essere uno di famiglia e avrò bisogno anche di loro per vincere questa battaglia – aveva affermato Mihajlovic – Ma avrò bisogno anche di non vedere gente che piange per me, non voglio far pena a nessuno. Vincerò questa battaglia di sicuro”.
“Forse qualcuno pensava che potessi essere l’ultimo ad ammalarmi e fino a fine maggio era tutto normale, stavo bene – aveva aggiunto il tecnico serbo – Siccome mio papà è morto di cancro faccio spesso esami specifici e grazie a questi ho scoperto di essere malato di leucemia acuta. Nessuno di noi deve pensare di essere indistruttibile, bisogna fare prevenzione e stare attenti alla salute. Guarirò per mia moglie, la mia famiglia e per tutti quelli che mi amano”.