La notizia è stata certificata e riportata dal quotidiano ciociariaoggi.it. Vi riportiamo quanto scritto da loro. I cittadini della Valle di Comino si sentono assediati dai ladri. Il territorio è preda di malviventi e delinquenti che compiono razzie rubando nelle case e terrorizzando le persone che faticano a sentirsi protette da questa che in molti, e a ragione, chiamano “piaga”.
Si invocano le telecamere come forma di deterrenza ma anche come prevenzione e controllo del territorio. Nel mese appena passato la cronaca ha dovuto registrare furti nelle abitazioni di Atina, Picinisco, San Donato Val Comino, Alvito e Vicalvi: una Valle sotto scacco dei ladri dalla cui morsa sembra non esserci via d’uscita.
Proprio ieri, ad Alvito, tra le 18 e le 20 è stata segnalata una banda di cinque persone tra cui una ragazza in avanscoperta, all’opera anche sabato sera in contrada Macchialonga.
Il malcontento ha già superato la soglia di sopportazione anche in considerazione del fatto che in alcuni casi queste bande di delinquenti non si fermano a rubare denaro o oggetti preziosi, ma anche dell’altro. Una sera della scorsa settimana da una casa in campagna sono spariti due maiali vivi e da un’altra decine di chili di fagioli cannellini appena insaccati.
Eppure, due anni fa la Regione Lazio emise un bando rivolto ai comuni per ottenere un finanziamento di 25.000 euro per installare telecamere: nella Valle vi risposero Atina, Picinisco, Settefrati e Vicalvi. Solo che ad Atina le telecamere non sono state mai attivate, vanificando l’intento repressivo e deterrente dell’occhio elettronico. Ad Alvito, altro centro colpito spesso dai ladri, l’esasperazione dei residenti è al culmine e delle loro lamentele si è fatta paladino l’opposizione di “Alvito Bello” che in una richiesta inviata all’amministrazione cittadina enumera le ragioni e chiede come mai il Comune non ritenne opportuno partecipare al bando regionale.
Atina chiese di installare dieci telecamere: in via San Nicola bivio tra via Capo di China e via Vecchia Sferracavalli, sulla strada per Atina superiore, sul bivio per Gallinaro, su strada per la contrada di Rosanisco, in quella per via Tufo Rosanisco, sul bivio che conduce alle contrade Ponte Melfa e Rosanisco, nei pressi della rotatoria San Marciano, della scuola di Ponte Melfa e l’altra nella piazza centrale di Atina superiore. «L’attivazione delle telecamere non è più rinviabile» ci dice Adolfo Valente sindaco di Atina preoccupato degli atti criminosi che non conoscono limiti. Foto d’archivio (non riferibile all’articolo pubblicato)