Spiace che il “giornalismo banana” tratti l’argomento in modo ossessivo da almeno tre decenni senza aver mai messo in chiaro il nucleo della rabbia, senza aver rimarcato una lampante verità, una verità così chiara che nessuno scorge e verbalizza.
Da una parte si parla di “pacchia” quando non c’è niente di attraente ad abbandonare la propria famiglia e la propria terra mentre dall’altra si parla a sproposito di fascismo e partigiani mancando di rispetto in modo vergognoso a chi la guerra l’ha vissuta davvero in prima linea (tutti partigiani da tastiera).
Ma da dove si genera la rabbia? Si genera dal fatto che gli italiani, ed è umanissimo che ciò avvenga, non vogliono essere disturbati da sconosciuti ogni qualvolta frequentino ambienti pubblici. Quando una persona esce di casa, stia essa lavorando o anche semplicemente spendendo il proprio tempo libero, sia essa sola o in compagnia, è nei suoi pensieri in intimità, si sente anche in un certo modo vulnerabile ed il comportamento di interrompere questa sfera emotiva, anche con un semplice “scusa capo” viene percepito come una violazione, una piccola violenza, fonte di stress.
(Se ci fate caso nessuno se la prende con i cinesi eppure hanno addirittura occupato una bella fetta di comparto economico anche profittando della crisi finanziaria).
Detto questo resta il fatto che i politicamente corretti, e mi riferisco in primis alle ipocrite sardine, si stracciano le vesti chiedendo di aprire totalmente le frontiere ma non citano mai la fonte del fuggire degli africani: economie disastrate (a causa del francesissimo Franco CFA/ECO, vero Macron?), persecuzioni (si pensi a cosa succede in Niger a causa dell’esercito francese) e multinazionali. Nel frattempo la frontiera più blindata è quella francese con i gendarmi passati alla cronaca perfino per abbandoni di immigrati nei boschi italiani e per manganellate a donne incinte africane.
No, mi spiace, ma la stragrande maggioranza del mio popolo non è razzista tranne qualche idiota come gli africani che giungono da noi spesso sono persone per bene che studiano e fanno corsi per avere un lavoro.
Ops! Ho detto “africano” e non è politicamente corretto perché è una “categoria”(…) come pure libico (ma di quest’ultimo termine possiamo chiedere alla Francia alla voce Gheddafi ed alla voce Haftar): ma non sono termini presenti nel vocabolario?