Luca e Paolo, una delle coppie d’oro della tv torna al cinema con un nuovo film

Questo articolo in breve

Era il 1991 quando due ragazzi genovesi con la passione per il teatro si conoscono e decidono di formare un gruppo (insieme al comico Dado) chiamato “I cavalli marci”. Da allora ne è passato di tempo eppure Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu non si sono mai lasciati e hanno continuato a far ridere gli italiani a teatro, con serie tv di successo (“Camera Cafè” su tutte), in tv con “Le iene” (condotte per dieci anni), Sanremo e tanto altro, e al cinema con ben otto film.

Ora è in uscita il nono, “Un figlio di nome Erasmus” interpretato insieme a Ricky Memphis, Daniele Liotti e la partecipazione di Carol Alt. E’ la storia di quattro quarantenni che a distanza di vent’anni si ritrovano in Portogallo per il funerale di una donna che avevano amato tutti e quattro da giovani scoprendo però che nel frattempo aveva avuto un figlio da uno di loro. Nell’attesa di conoscere i risultati del test del Dna i quattro amici vivono una serie di avventure esilaranti.

Per Luca e Paolo è un ritorno sul grande schermo dopo ben cinque anni (l’ultimo era stato “Un fidanzato per mia moglie” nel 2014) e lo fanno con la stessa passione di sempre, quella chimica che li ha resi famosi e di cui non vogliono fare a meno. Non a caso Sabrina Donadel, moglie di Paolo, ha spiegato così a “Vanity Fair” il loro rapporto: «il vero matrimonio è il loro: non mi sento il terzo incomodo perché ciò vorrebbe dire essere in qualche maniera in mezzo alla coppia, ma io non ci sono proprio. Stanno insieme da vent’anni e sicuramente non arriverò mai a quell’anzianità di relazione, non ci ho mai neanche provato.

Quindi lascio lo scettro: lunga vita alla coppia Bizzarri e Kessisoglu».D’altronde, come abbiamo scritto, i due si conoscono da trent’anni e negli anni la loro amicizia è diventata sempre più solida: «Paolo è un talento puro. Non ha bisogno di pensare, fa e fa bene. Lui è un istintivo nel suo essere attore», ha detto Luca a “Io Donna” del suo amico e collega che ha ricambiato spiegando che «Luca ha il merito di non accontentarsi, di alzare sempre l’asticella. Il nostro rapporto è iniziato come molti amori, con lui che appena si è presentato mi stava… ecco, che non mi stava simpatico». Invece la sintonia era forte: «abbiamo capito che c’era feeling fuori dal palco.

E da allora è stato sempre così. Però al di fuori del lavoro non ci frequentiamo… è anche vero che ormai lavoriamo sette giorni su sette». Per lungo tempo frequentavano gli stessi amici e andavano anche in vacanza insieme, poi con l’aumentare degli impegni hanno cominciato a vedersi meno fuori dal lavoro. Certo che conoscono tutto dell’altro, anche i difetti: «Paolo è pigro. Una cosa in cui ci siamo molto trovati. Anzi, ormai mi viene un po’ rabbia nel prendere atto di quanto poco spesso possiamo concederci di esserlo, non riusciamo più a esercitare la pigrizia come un tempo», ha detto Luca scherzando a cui ha fatto eco Paolo: «e anche Luca, come me, è molto orso: facciamo degli interi viaggi senza dirci nemmeno una parola e lo trovo meraviglioso. Non abbiamo proprio l’imbarazzo di dover dire qualcosa, stupendo». Forse è proprio questo il loro segreto!