Antonella Clerici, prima ero più fumantina, andavo a cento all’ora

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Uno slalom gigante. Camminare al fianco di Antonella Clerici è un po’ così, uno zig zag tra sorrisi, mani che la sfiorano, persone che la fermano: «Vogliamo rivederti presto in Tv». Poi, alla fine del percorso, conquistiamo la sua attenzione: siamo soli con lei.

È allora che Antonella ripercorre il suo ultimo anno e mezzo, parte del quale passato lontano dal piccolo schermo, e parla del futuro con entusiasmo e saggezza. «Una conquista dell’età, la saggezza. Prima ero più fumantina, andavo a cento all’ora. Ma dopo i cambiamenti del 2018, quando da Roma mi sono trasferita in campagna, ad Arquata Scrivia, e ho lasciato La prova del cuoco dopo quasi vent’anni, e dopo un 2019 professionalmente piatto, ho capito che da tutto si può imparare. Per esempio ad aspettare tempi migliori, a scegliere e a consolidare gli affetti. Confesso che il contatto con il pubblico mi è mancato.

Ma io sono carica, ho idee e progetti: il 2020 è l’anno della riscossa ». E la ricossa parte dell’Ariston, che già nel 2005 e nel 2010 l’ha vista padrona di casa, durante la serata dedicata ai giovani, quella che precede la finale. «Con i ragazzi sto benissimo, lavorare con loro è stimolante. Pensa al caso: tra i big ho ritrovato Alberto Urso, che ha iniziato con me a Ti lascio una canzone, e nei giovani c’è Tecla Insolia, che ho avuto a Sanremo Young. Mi inorgoglisce sapere che Amadeus li abbia scelti per la sua gara». Quanto ti ha corteggiata per averti? «Lo stimo come conduttore e gli voglio bene. Il suo festival, che lui ha definito dell’amicizia, mi piace, è un grande festival.

Ho accettato di partecipare solo dopo una garanzia: “Vengo a patto che ci divertiamo”, gli ho detto. E lui me l’ha assicurato. Sono una performer: ballo male ma ballo, canto male ma canto, butto sempre il cuore oltre l’ostacolo. Io rendo se mi diverto, se posso sprigionare energia giocando con look spettacolari. Mi piace esagerare. Ecco perché ho scelto capi di haute couture dello stilista Tony Ward, importanti nei volumi e preziosi nei tessuti.Mi fanno sentire una regina», sorride. «Se ci pensi, sono davvero la regina madre di questo festival. L’ho condotto due volte e sono salita su quel palco da ospite in più occasioni.

Non mi inibisce,ma so quali emozioni può procurare, per questo faccio un po’ da Cicerone a chi, invece, si è ritrovato per la prima volta in questo teatro». Antonella è felice di far parte di una squadra rosa. «Non sono mai stata competitiva, tifo per le donne e difendo quelle intelligenti, che si impegnano e hanno passioni e obiettivi», dice. A proposito delle polemiche che hanno investito Amadeus dopo la conferenza stampa in cui ha parlato di donne che sanno stare un passo indietro, Antonella ha le idee chiare: «Dopo due ore di conferenza Amadeus sarà stato stanco e ha sbagliato alcuni termini ma sinceramente tutto quello che si è scatenatomi ha fatto dispiacere. Non si può essere così barricaderi e aggressivi di fronte a una parola errata. Senza ironia le battaglie delle donne perdono valore».

Un raggio di sole la sfiora ed esalta la luce che già naturalmente emana. «Sono molto serena, forse traspare», confida. Il merito è anche della lunga primavera del cuore che sta vivendo accanto a Vittorio Garrone, con il quale fa coppia da quasi quattro anni. «Sono volati! Da una parte sono ritornata ragazzina nello spirito, dall’altra sono cresciuta e ho capito che essere innamorata non significa avere le gambe che tremano o le farfalle nello stomaco, ma sentire totale complicità con il partner, puntare nella stessa direzione e aver voglia di guardare lontano. Vittorio e io siamo molto simili, per atteggiamenti e valori.

Ci siamo regalati la serenità, la condizione migliore nella quale vivere, e che mi porta a dire: mi basta la salute, lamia e quella dei miei cari, per vedere crescere mia figlia Maelle e diventare ancora più grande accanto all’uomo che amo. Un tempo avrei detto: voglio anche la carriera e il successo.Ho avuto anni di risultati strabilianti in Tv, e se qualche programma non ha funzionato come speravo bisogna fare tesorodegli errori, accettare una fase di stabilizzazione. Il successo è importante, ma l’insuccesso non è fatale, se si è forti di un percorso lungo e proficuo». E forti del sostegno di un uomo. «Vittorio c’è sempre, appoggia le mia scelte e mi semplifica la vita dipanando matasse di problemi che vedrei insormontabili». Antonella accarezza i capelli mossi e accavalla le gambe che svelano una linea invidiabile. «Amo mangiare, si sa,ma sto attenta e sono un po’ dimagrita.

Faccio ginnastica tre volta a settimana, nella palestra che abbiamo nella casa nel bosco, e mi concedo qualche massaggio .Ci tengo a essere curata e in forma, è un insegnamento di mia madre di cui faccio tesoro. Ma se capita di avere una giornata no, in cui mi sento gonfia, magari stanca,Vittoriomi rincuora.Quandomi dice: “Come sei bella, amore mio” è una gratificazione che annulla ogni insicurezza». Lui le ha regalato una clessidra, simbolo del suo fascino e del loro amore. «Per lui io sono una donna senza tempo e il nostro legame è eterno». E a chi sogna di vederla di nuovo con l’abito bianco Antonella risponde: «Prima o poi succederà.

In futuro, non nell’immediato. Quello che è importante c’è già. Noi due siamo legatissimi, e così sono anche i nostri figli: Maelle e i tre ragazzi di Vittorio, che lei considera i suoi fratelloni». Poi parla della casa nel bosco. «Un paradiso nel quale mi piacerebbe fare entrare il mio pubblico. Vorrei fare un programma di cucina da lì, dal mio bancone, dai miei fornelli davanti alle finestre affacciate sul verde». Ma prima di realizzare questo sogno c’è un progetto concreto per Pasqua: «Legato alla musica e ai ragazzi. Cinque puntate in cui si celebra la canzone del passato interpretata dalla voce fresca dei bambini. Sono reduce dallo Zecchino, dove sono stata benissimo emi sono sentita amata e a casa. È quella l’atmosfera in cui lavoro meglio».