Davvero la Capitale sta diventando una città sempre più pericolosa? Negli ultimi tempi, infatti, sono spuntate molte storie di cronaca che fanno rabbrividire e che devono spingere lo Stato a lottare sempre di più colpendo i criminali, e garantendo loro delle pene severe ed esemplari.
COCAINA: Roma è diventata una delle piazze dello spaccio più grande: «il tasso di violenza negli ultimi due anni, per il controllo e la conquista delle piazze di spaccio, è aumentato», ha spiegato il procuratore capo di Roma, Michele Prestipino che ha mostrato i metodi della nuova criminalità organizzata: «torture, violenze feroci fino ad arrivare al sequestro di persona emergono come una costante: una ferocia sostenuta dalla disponibilità di armi di gruppi organizzati che gestiscono le piazze di spaccio, con un giro d’affari milionario e una concorrenza agguerrita».
E come dimenticare la morte di Desiree Mariottini in zona San Lorenzo che è solo una delle zone di spaccio. A San Basilio si sono organizzati: i pusher hanno delle baracche munite di bracieri dove bruciano la droga in caso di blitz della Polizia: i guadagni sono così alti che preferiscono bruciare la droga piuttosto che farsi arrestare.
ESECUZIONI A FREDDO: A gennaio un 43enne albanese è stato freddato sotto casa in zona Fidene, ma come dimenticare Fabrizio Piscitelli, ex capo ultras della Lazio, freddato da un colpo di pistola in zona Tuscolana? O come Manuel Bortuzzo, colpito nella zona dell’Axa per uno scambio di persona? O Luca Sacchi, ucciso per sbaglio in zona Colli Albani durante uno scambio di droga, o almeno così pare?
IL BRANCO: E’ stata sgominata a Fonte Nuova, cittadina alle porte di Roma, una banda di giovani picchiatori fra i 19 e i 26 anni che prendevano di mira delle persone riducendole quasi in fin di vita per futili motivi, ovvero senza una ragione precisa se non per inezie.
PROSTITUZIONE A 10-13 ANNI: Solo a Roma nel 2019 sono stati aperti 31 nuovi procedimenti penali con vittime bambini e bambine tra 10 e 13 anni. «Negli anni passati c’è stata un’impennata in questo ambito in seguito alla vicenda delle cosiddette baby squillo», ha spiegato Maria Monteleone, alla guida del pool di magistrati che si occupano dei reati contro la violenza di genere e contro i minori. Nel 2019 ci sono stati 262 nuovi procedimenti disciplinari aperti per il reato di pornografia minorile, 117 per atti sessuali con minorenni e 132 per adescamento dei minori via internet. Per non parlare dei maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale nel suo significato più esteso. A Roma c’è una sala di ascolto riservata ai minori che dal 2015 al 2018 si è occupata di 903 minorenni di cui 570 bambine.