Vauro rivuole l’Aids, miserabile vignetta: la “ragazza del bacio” lo seppellisce

Questo articolo in breve

“Basta coronavirus. Ridateci l’Aids!”. La vignetta di Vauro, in prima pagina oggi su ‘Il Fatto Quotidiano’ grida vendetta. Il coronavirus sta dando alla testa al vignettista già resosi disgustoso con la polemica pro-Francia, a proposito dello spot di Canal+ sulla pizza italiana. Con la vignetta sull’Aids Vauro offende senza pietà. Rosaria Iardino di prima mattina l’ha già vista e condannata:

“Vuol dire non avere memoria, significa che le persone morte di Aids sono state uccise non solo clinicamente, ma anche socialmente”. Morte due volte. Rosaria Iardino è la La ragazza del bacio’ con l’immunologo
Fernando Aiuti, che tutti ricordiamo, ritratta in una foto che nel 1991 fece il giro del mondo e cambiò la storia della lotta all’Hiv. La donna non usa mezzi termini, parlando con Adnkronos/Salute.

Vauro “squallido e ignorante”

Parla di “squallore e ignoranza terribile”, di “messaggio diseducativo per le nuove generazioni” che quel dramma non se lo ricordano più: “Quindici anni di sterminio che in Italia hanno causato 44mila morti. Non averne memoria è da miserabili”: è l’attacco fin troppo signorile di Iardino, oggi presidente della Fondazione “The Bridge” che vuole gettare un ponte fra il sistema sanitario e i bisogni dei pazienti. “La vignetta di Vauro – dice – sta offendendo 50mila famiglie che hanno avuto al proprio interno una persona morta di Aids”.

Squallore, offesa, ignoranza, sono i termini usati da Rosaria Iardino che fotografano bene lo stile Vauro. Che magari tenterà ancora una volta di spiegarci che questa è satira. Iardino non nega la gravità dell’emergenza in
corso. Ma “senza nulla togliere al coronavirus, l’Aids ha generato nel
nostro Paese 44 mila morti – ripete – e ancora ogni anno abbiamo circa
4 mila nuovi contagi”.

Gli infettivologi oggi in prima linea contro Covid-19, “i professori Rizzardini, Galli, Tavio – elenca l’attivista – sono quelli che hanno vissuto anche quel dramma. In 15 anni abbiamo avuto uno sterminio – ribadisce – Poi sono arrivati i farmaci e oggi  ringraziando il cielo stiamo bene. Ma parliamo di un’epidemia che si è stabilizzata dopo 30 anni e che venne considerata anch’essa pandemia”.

Intanto, un consiglio, chiosa il volto simbolo di anni che il vignettista ignora con grande insensibilità:  “Vauro per un giorno può anche non scrivere. Non succede niente”. Infatti il web lo compatisce: “Non fai ridere. Brutta, senza senso”. Per un satirico è veramente il fondo del fondo.