«Ho chiesto l’esercito. Non ci sono alternative». Il governatore siciliano Nello Musumeci è arrivato a un momento di snodo. Il sud, che nelle previsioni di virologi e politici, potrebbe registrare a partire dai prossimi giorni un aumento considerevole di contagi. Per contrastare gli arrivi dal Nord Italia nell’isola il numero uno della regione ha chiesto «l’intervento dell’Esercito», come unica soluzione possibile ai flussi dal nord del Paese. Musumeci lo ha annunciato a Mezz’ora in più su Rai3. Quindi ha aggiunto: «I prefetti sono stati avvertiti. Si tratta di destinare una parte dei soldati che già sono su strada ai controlli nei punti di arrivo in Sicilia. Se mettiamo questi posti di controllo con la possibilità dei soldati di essere agenti di ps, questo sarebbe un deterrente».
Il sud chiede l’esercito. Musumeci: “Soldati in strada”
Studi epidemiologi e report su spostamenti e viaggi degli italiani, danno già per concreto il rischio di una espansione dei contagi nel meridione. E l’esercito è pronto a intervenire, scrive tra gli altri Il Giornale in queste ore, «con circa 7000 uomini in più, in stato di prontezza», su tutto il territorio a livello regionale». Dunque non solo in Sicilia. Del resto, solo ieri il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, in una accorata diretta Facebook in cui si è definito «disperato» per quanto sta accadendo anche nella città pugliese da lui amministrata, ha formalizzato la richiesta online: «I cittadini non restano a casa». E sempre ieri, anche il governatore della Campania De Luca, ribadendo l’impennata di infezioni a colpi di 40 contagi al giorno, si è espresso duramente contro quelli che ha definito gli «esodi irresponsabili». In Sardegna, infine, solo per delineare un rapido quadro della situazione al sud, si sa che sono almeno 13.300 le persone rientrate sull’isola dal nord.
Troppi esodi irresponsabili dal nord e problemi di ordine pubblico
Comportamenti deprecabili che, da un lato non aiutano a contenere l’epidemia. Dall’altro creano problemi di ordine pubblico. E in queste ore più che mai, l’unica possibilità individuata dagli amministratori locali delle varie regioni, è quella dell’invio dei militari a sostegno dell’azione delle forze dell’ordine. Secondo, secondo l’ipotesi del governo, il virus potrebbe contagiare fino a 92.000 persone. Tanto che il premier Conte, già il 9 marzo, nel corso di una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza ha delineato «una situazione estremamente grave per quanto riguarda l’ordine pubblico». E, a stretto giro, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha descritto uno scenario all’orizzonte fatto di «limitazioni alle libertà individuali. Difficoltà economiche. Sviluppi negativi dell’epidemia, come il collasso del sistema di assistenza». Soprattutto per quanto riguarda il meridione, dove si prevede un aumento significativo del numero dei contagiati.