E’ quanto si è sentita dire al telefono Siliva, una 23enne infermiera milanese, alla ricerca di un alloggio temporaneo nel capoluogo lombardo per tutelare la famiglia durante l’emergenza coronavirus. Una discriminazione che la ragazza ha voluto denunciare: “Non siamo untori, ma infermieri”.
In un’intervista rilasciata a Il Giorno
“Avevo selezionato alcune stanze, in una ho scoperto che l’entrata era in comune con una coppia di anziani e ho deciso di lasciare perdere per tutelare anche la loro salute. Nella seconda dopo alcune chiamate mi hanno chiesto il perché io cercassi una casa in affitto e sinceramente ho risposto perché volevo tutelare la mia famiglia”.
Dopo un po’, la 23enne viene richiamata dal proprietario di casa che, senza mezzi giri di parole le spiega: “Scusi ma lavora come infermiera in un reparto con pazienti Covid-19, non ce la sentiamo di lasciarle in affitto l’appartamento”.
Silvia, amareggiata, decide quindi di raccontare la sua vicenda, anche per lanciare un appello contro le discriminazioni verso coloro che tutti i giorni salvano le vite in corsia: “Sono delusa più che arrabbiata, tutti bravi a fare appelli pubblici poi però quando c’è da fare qualcosa di concreto si tirano indietro. Non sono l’unica a cui è successo, tutti i miei colleghi stanno cercando di allontanarsi in queste settimane dalle famiglie. Una mia amica si è vista più volte rifiutare un affitto. Non siamo untori, ma infermieri“.
In questi giorni, peraltro, Regione Lombardia ha chiesto di anticipare le lauree in infermieristica per contrastare la mancanza di personale: “La situazione è tesa, siamo pochi e temiamo di non essere protetti in modo corretto. Il materiale manca. Chi è più preoccupato è chi ha figli e genitori anziani a casa, loro non possono isolarsi”.
Una buona notizia è comunque arrivata, Silvia ha comunque trovato una nuova casa: “Alla fine per fortuna ho trovato un appartamento grazie a conoscenze. Ora che starò da sola, sono più tranquilla. Sono sempre stata positiva, non la sto vivendo male, sono serena nonostante tutto”.