Franco Bechis: “Arrivati zero euro agli italiani in difficoltà. Questo Stato indegno di un Paese civile”

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Da giorni ormai milioni di persone, commercianti, piccoli e medi imprenditori e partite Iva non stanno guadagnando nulla e per loro, sottolinea Franco Bechis su Il Tempo, “non c’è stato nemmeno il rinvio delle scadenze fiscali. Negli ultimi giorni la stretta è stata più forte, sia per il nuovo decreto governativo che per i provvedimenti adottati a macchia di leopardo da Regioni e Comuni. Con ritardo colpevole c’ è voluta una settimana per varare il primo intervento economico del governo che cercava di tamponare le ferite dell’ economia”.

In teoria c’erano 25 miliardi da spendere, sottolinea Bechis, ma “una settimana è passata e di quei soldi non si è visto nemmeno un centesimo”. E quei 600 euro che dovrebbero coprire marzo sono meno dei redditi di cittadinanza erogati, peraltro nessuno degli aventi diritto li ha ricevuti. “Non è giusto che lo Stato si comporti così con i cittadini”, commenta Bechis. “Ha chiuso tutto, deve tamponare in tempo reale le ferite che i decreti della presidenza del Consiglio dei ministri hanno inferto a tutto il sistema produttivo. Perfino la Gran Bretagna che sembra va all’inizio minimizzare la portata del virus, e che ha più di un problema finanziario in seguito alla Brexit, nella notte fra venerdì e sabato ha varato un pacchetto di misure economiche che fa impallidire quelle balbettate dal governo italiano”.

Da un paio di giorni ci sono numeri sui contagi che fanno presumere una prima efficacia reale della decisione di chiudere progressivamente tutta l’ Italia. Sono piccoli segnali che debbono essere confermati nei prossimi giorni, ma ci sono. Ma sul piano economico così non reggerà il Paese, che non ha proprio la possibilità di attendere per settimane la burocrazia per rendere effettivo il primo intervento e ha bisogno già ora di avere certezze sul mese di aprile che è alle porte. A questo appunto serve anche un primo annuncio, e poi un nuovo decreto entro la prossima settimana. La libertà portata via comunque ce la riprenderemo. Il lavoro e le imprese disintegrate in questo tempo purtroppo no.