Elisabetta II, dal 2016, è il monarca vivente più longevo del mondo. Il suo regno ha visto avvicendarsi sette arcivescovi di Canterbury, altrettanti Papi e ben 13 presidenti americani. Regna su 150 milioni di persone sparse in cinque continenti, 85 milioni delle quali non vivono nel Regno Unito.
Questi sono solo alcuni dei numeri che identificano la regina, The Queen per antonomasia, come donna dei record, snocciolati con maestrìa e verve da Lavinia Orefici, giornalista, nel libro Elisabetta II dalla A alla Z, edito da Piemme. Mentre sua maestà si appresta a festeggiare il suo compleanno con un Trooping the colour – la parata militare che ogni secondo sabato di giugno, dal 1748, celebra il compleanno del sovrano inglese – in sordina, a Windsor, vi diamo un assaggio del dizionario definitivo che la riguarda.
Qui partiamo dall’azzurro e finiamo con lo zoo. I colori preferiti. La varietà di colori che compongono il suo guardaroba è imponente. «I toni prediletti sono quelli pastello, il verde è la nuance preferita – come lo era per suo padre Giorgio VI – ma il più indossato, nel 29 per cento delle uscite, è l’azzurro», spiega l’autrice. La regina ha scelto le stoffe floreali nel 13 per cento dei casi ma non ama il beige, che ha sfoggiato una volta ogni cento impegni ufficiali. Ha un vezzo per le tonalità sgargianti che è anche necessità: «Per essere credibile deve essere vista».
Ma il cielo è una passione di Elisabetta a tutto tondo, non solo nei colori: nel 1953 si è imbarcata per la prima volta, da sovrana, su un volo British Airways. Il biglietto era intestato a sua maestà la regina Elisabetta II, per la tratta Londra-Montego Bay, Giamaica. Nel 1977 è stata per la prima volta passeggera del Concorde, l’aereo supersonico, per il viaggio Barbados-Londra. Bond girl parlante. «Buonasera, Mr. Bond», è la celebre battuta pronunciata dalla regina nel cortometraggio realizzato per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi del 2012, in cui Daniel Craig porta in salvo sua maestà e i corgi. L’idea del cammeo reale fu del regista dell’evento, Danny Boyle.
La trattativa, mutuata da Angela Kelly, la vestierista che è anche la collaboratrice più stretta della monarca, è durata un anno. Fu proprio Elisabetta a insistere sul punto: «Parteciperò, ma voglio dire una battuta. Dopotutto Bond è il mio agente segreto». Il suo scrigno vale 5 miliardi. Tanto sono valutati i gioielli della corona britannica, 140 oggetti che montano un totale di 23.578 gemme. La parte del leone la fa il mitologico diamante Cullinan, 3.106 carati estratti in Sudafrica nel 1905, poi tagliato in nove pietre imponenti e 96 brillanti. I pezzi più importanti sono incastonati nell’Imperial State Crown, nello scettro, e due in quella che Elisabetta chiama la “spilla della nonna”, mastodontica, da 157 carati, che fu appunto della regina Mary.
Il pezzo cui la sovrana è più affezionata è tuttavia un semplice triplo filo di perle, dono del padre. Un colpo di fulmine nel 1934. Filippo è l’essere vivente che la regina conosce da più tempo: i loro sguardi si incrociarono la prima volta il 29 novembre 1934 alle nozze dello zio di lei, il duca di Kent, e della cugina di lui, Marina di Grecia. La coppia – Filippo ha compiuto 99 anni il 10 giugno – ha festeggiato le nozze d’oro nel 1997, quelle di diamante nel 2007 e quelle di platino nel 2017: rispettivamente 50, 60 e 70 anni di matrimonio. Insieme hanno inviato oltre 40 mila auguri natalizi.
Malta nel cuore. Elisabetta ha intrapreso 265 viaggi ufficiali, di cui 96 visite di Stato in 116 Paesi. La sua attività di viaggiatrice oltre confini si è interrotta nel 2015. L’ultimo viaggio è stato a Malta. Non un caso: qui, nel 1949, abitò con Filippo, in servizio per la Marina, a Villa Guardamangia, l’unica dimora dove sua maestà abbia risieduto fuori dai confini britannici. Sono stati ospiti di Dickie Mountbatten, zio di Filippo. L’invito a pranzo.
Lo State Banquet è il pranzo di Stato, l’omaggio più solenne che la regina tributa al capo di un altro Paese o a una rappresentanza diplomatica. Elisabetta ne ha ospitati 115 per 63 Paesi. Vi partecipano di solito tra 150 e 170 invitati. Il banchetto è composto di quattro portate, il menu è scritto in francese. Cucinano gli chef di Palazzo, ma ai vini provvede il Government Wine Cellar che possiede una cantina di oltre 25 mila bottiglie. Ogni ospite, il cui posto misura 42 centimetri, ha di fronte a sé sei bicchieri, sei posate – due forchette, due coltelli, un cucchiaino e una forchetta per il dolce – oltre a un coltellino per il burro.
L’unico posto riconoscibile è quello di Carlo: sulla sedia c’è sempre un cuscino per alleviargli il mal di schiena. La regina, come tutte le padrone di casa, controlla di persona, alle 18 del giorno del banchetto, che la tavola sia impeccabile. Sempre a dieta ma… A proposito di tavola: Elisabetta non è una buongustaia. «Mangia per vivere», sintetizza Orefici. «Frutta e verdura a volontà, ma rigorosamente di stagione. È golosa di mango. Non disdegna la cacciagione (dalle sue tenute) e la sogliola».
Consuma quattro pasti al giorno, ma adotta un regime senza amidi: quindi mai pasta, riso o patate. «Ama però il gin, il Gordon’s si vocifera, in un cocktail mixato con Dubonnet, liquore francese». Corredano il tutto una fetta di limone e ghiaccio rotondo, non a cubetti: fa meno rumore quando sbatte. Altro vizio irrinunciabile: la torta di biscotti al cioccolato con cui termina ogni pasto, anche quando viaggiava all’estero. La valigia magica. Elisabetta vanta una salute di ferro. Ma è una grande fan dei rimedi alternativi, tradizione di famiglia dai tempi della regina Vittoria.
Durante i suoi viaggi non si separava mai dalla scorta di 60 fialette omeopatiche chiuse in una valigetta di pelle. Il primo incontro con Jackie. La signora Kennedy ed Elisabetta si conobbero nel giugno 1961 (Jackie era first lady) a Buckingham Palace. In realtà, Jacqueline prima di sposare John – il 12 settembre 1953 – aveva già visto sua maestà il 2 giugno dello stesso anno: era stata inviata come cronista a Londra dal Washington Times-Herald per documentarne l’incoronazione.
Il pezzo chiudeva così: “Secondo voi Elisabetta II sarà l’ultima regina d’Inghilterra?”. Corgi e giaguari. La regina è famosa per i suoi adorati corgi: il primo, solo suo, fu Susan, ricevuta dal padre come dono per i18 anni. È stata la capostipite di 14 generazioni di cani per una trentina di esemplari. In quasi settant’anni di regno ad Elisabetta sono stati regalati anche coccodrilli dallo Zambia, due giaguari neri dal Brasile, castori canadesi, tartarughe delle Seychelles e canguri australiani. Sulla regina dei record Lavinia Orefici ha scoperto proprio tutto.