Streaming Hesgoal Lazio – Fiorentina come vedere diretta Live Tv Gratis No Rojadirecta Serie A

Nella Capitale biancoceleste è già Kumbulla-mania. Come parziale compensazione dopo la beffa subita in rimonta con l’Atalanta, i tifosi laziali si sono subito consolati con il probabile nuovo acquisto per la super-difesa da Champions. Anche se la trattativa è ben avviata ma non ancora perfezionata in via ufficiale e nel mercato si sa, meglio non sbilanciarsi troppo finché non Ve certezza, tra i tifosi c’è già un mare di like per il giovane e forte centrale dell’Hellas, a un passo dalla Lazio dopo l’incontro di giovedì sera tra gli entourage biancoceleste e gialloblu a Roma. Il giocatore è stato subissato di affetto e messaggi sui suoi social, negli interventi alle radio locali e nelle chiacchiere tra amici. Sul profilo Instagram del classe2000 in molti hanno scritto frasi del tipo: “Vieni alla Lazio” e “Dai che l’anno prossimo fai la Champions, forza Lazio carica” In vista del più che probabile ritorno nell’Europa che conta, in molti approvano il terzetto Kum-bulla-Acerbi-Luiz Felipe. Ma uno come Kumbulla, già stasera a Inzaghi avrebbe fatto molto comodo.

Lazio – Fiorentina, dove e come vedere la partita

La gara Lazio Fiorentina verrà trasmessa questa sera in diretta TV da Sky sui canali Sky sport Serie A al numero 202 e 249 del satellite ed ancora numero 473 e 483 del digitale terrestre e Sky Sport al numero 251 del satellite. Coloro i quali invece sono abbonati alla TV satellitare potranno seguire la partita anche in diretta streaming attraverso Sky Go, che si può utilizzare o su PC e su network ma anche su dispositivi mobili come tablet e smartphone. In questo caso però bisognerà utilizzare o il sistema Android Oppure quello iOS. Esiste anche un altro modo per poter Seguire la partita, ovvero in streaming acquistando un pacchetto su Now TV che è il servizio live e on demand di Sky che dà la possibilità quindi di poter acquistare l’evento che si vuole seguire.

La sconfìtta di Bergamo ancora brucia. La Lazio si è chiusa in se stessa, nei suoi problemi e in quella che è stata la sua forza quest’anno: lo spogliatoio. Ora arriva un nuovo amico su cui poter fare affidamento: l’Olimpico. Sarà pieno di cartonati degli abbonati sugli spalti, mancheranno le coreografìe, le sciarpate e quella pressione crescente che specie quest’anno ha spesso permesso alla squadra di Simone Inzaghi di fare la differenza, incanalando subito la partita nel modo migliore o recuperando e fare comunque bottino pieno. La Lazio all’Olimpico non perde da ben 15 partite, da oltre un anno insomma. Mica poco, anzi. Era il 5 maggio 2019 quando i biancocelesti furono costretti ad alzare bandierabianca dal loro fortino, carnefice fu la solita Atalanta croce e delizia della cabala biancoceleste. Dalla rimonta ai nerazzurri di ottobre era partita la rimonta al primo posto, dalla sconfitta di mercoledì sera si rischia di scendere repentinamente coi piedi per terra.

IL TECNICO

«La strada per lo scudetto si complica»: aveva sibilato Inzaghi a caldo. Ieri ha scelto la via del silenzio per tenere altissima la concentrazione dei suoi ma anche altissima l’attesa. C’è curiosità per il modo con cui stasera (21,45) contro la Fiorentina, la vittima preferita della Lazio storicamente: contro i viola 53 vittorie e 194 gol segnati. Nessun avversario ha subito di più nella storia dei biancocelesti. Sarebbe l’alchimia perfetta pertomare asorridere, dopo tre mesi di nulla e poi il ritorno alla sconfìtta contro la Dea che ha causato un nuovo ritardo in classifica ma soprattutto potrebbe pesare sull autostima di una squadra che non perdeva da settembre.

L’Olimpico dicevamo, il migliore alleato della Lazio. Senza tifosi, anche se la società ha fatto di tutto per consentire che il distacco dai suoi fans sia il più indolore possibile. Si comincerà già con gli inni e le formazioni registrati, ma l’assenza del pubblico peserà e non poco sui laziali in campo. Serviva proprio il calore della propria gente in un momento di così grande difficoltà. E non soltanto per la pressione che adesso sente addosso l’aquila biancoceleste, costretta a dover far risultato per non perdere contatto con lo scudetto. Come se non bastasse, Simone Inzaghi si trova a doversi inventare per l’ennesima volta qualcosa che somigli vagamente alla sua creatura.

L’AVVERSARIO

La Fiorentina non è l’Ata-lanta, ma quando mancano tutti insieme Leiva, Correa, Lulic e Marusic, Radu e Luiz Felipe, con l’aggiunta di Cataldi che in questo momento in regia farebbe stra comodo, allora si capisce come la situazione sia molto delicata e le scelte peseranno in un senso o nell’altro. Specie in regia, la coperta cortissima impone al tecnico una scelta: forzare con il recupero di Cataldi (anche ieri assente dalla rifinitura) rischiando così una ricaduta che graverebbe nelle gare a venire, oppure lasciare recuperare l’ex Primavera per qualche giorno e affidare le chiavi della regia a Parolo?

L’ultima mezz’ora a Bergamo l’ex azzurro ha deluso, serve un riscatto anche da parte sua. Così Inzaghi si aspetta una reazione da parte di due dei suoi due migliori interpreti, Luis Alberto e Immobile. Lo spagnolo a Bergamo ha letteralmente steccato il ritorno in campo, ha messo lo zampino sul gol di Milinkovic-Savic ma è rimasto poi troppo in ombra e l’Atalanta ci ha sguazzato.

Ha fatto anche peggio, se vogliamo, Immobile. Il bomber da 27 reti e in lotta per la Scarpa d’Oro è rimasto a bocca asciutta e già questa è una notizia. Ha sbagliato almeno due nitide occasioni che per il tecnico sono state fatali: «La squadra ha impattato bene la partita, potevamo chiudere sul 3-0, abbiamo avuto un’occasione clamorosa», aveva tuonato Simone Inzaghi a caldo.

Correa è alle prese con i soliti fastidi al polpaccio, al fianco di Immobile stasera ci sarà Caicedo, con il quale il bomber partenopeo ha sempre avuto gran feeling. In difesa, probabilmente out anche Radu, resta il solo Acerbi integro. Al suo fianco Bastos e Patrie, con l’opzione Vavro a far capolino. Scelte obbligate anche sugli esterni, visto che Marusic va a rilento e Lulic ha finito la stagione. Restano Jony e Lazzari, con Mamsic e Lukaku in panchina. In totale, salvo clamorosi colpi di scena, stasera Inzaghi avrà a disposzione soltanto sei titolari in campo. E una panchina troppo corta e zeppa di giovani. E questa, forse, è la cosa peggiore. Soprattutto se si vuol continuare a inseguire il sogno.

Di fare da vittima sacrificale per l’immediato riscatto della Lazio la Fiorentina non ha alcuna intenzione. Ma certo la classifica (metà esatta di punti ottenuti, 62 a 31), le potenzialità e pure i precedenti non arridono alla squadra viola e al suo allenatore: contro i biancocelesti lo squalificato Beppe Iachini (al suo posto il vice Giuseppe Ca-rillo) ha perso nove confronti su dieci vincendone uno solo – 3-0 il 18 febbraio 2013 ai tempi del Siena – e pure rimediato un esonero nell’ottobre 2016 quando guidava l’Udinese. Brutti ricordi insomma, senza contare che lo aspetta un avversario imbattuto in casa da quindici gare, trascinato dal capocannoniere della Serie A (già decisivo all’andata in una sfida segnata da veleni e espulsi: Ribery rimediò tre turni di squalifica) e da affrontare senza due titolari quali Federico Chiesa e Caceres: senza il primo i viola finora hanno perso tre gare su tre.

«La Lazio è forte sta lassù da anni, lavora da tempo con Inzaghi e si rafforza ogni stagione. Quindi servirà una grande partita – raccomanda il tecnico ai canali del club -. Guai essere attendisti, voglio coraggio e più concretezza e cinismo rispetto alla sfida con il Brescia, soltanto così possiamo dare fastidio alla Lazio». Tradotto: urge fare gol, cosa che ai viola non riesce facile, appena due fatti negli ultimi tre match e nessuno con un attaccante. Con Ribery chiamato a fare gli straordinari dopo i 92′ di lunedì al rientro dopo sette mesi Beppe Iachini medita di rilanciare Cutrone perché Vlahovic non pare al meglio della condizione e perché dall’ex milanista – a segno solo in Coppa Italia, in Serie A è a secco da dicembre 2018 – si aspetta una pronta reazione dopo gli appena 41′ messi assieme nelle ultime tre partite: l’ultima dall’inizio risale all’8 febbraio contro l’Atalanta.

Altro possibile rilancio quello di Renassi per Duncan alle prese con qualche fastidio: pure l’ex granata ha giocato l’ultima da titolare l’8 febbraio poi tre panchine di fila. L’alternativa è Ghezzal per uno schieramento più offensivo laddove la Fiorentina non vince dal 2016. «Valuterò bene tutto, acciacchi e stanchezza – dice Iachini -. Giocando così ravvicinato vanno evitati rischi. Vedremo chi avrà recuperato meglio e poi deciderò». Ma salvo imprevisti Ribery ci sarà: « Franck porta qualità, esperienza, personalità, malizia ad una squadra come la nostra, la seconda più giovane del campionato. Il suo ritorno dunque non può che farci bene». Stasera la riprova nell’esame più difficile.