Una famiglia spettacolare, nel vero senso della parola. Pierfrancesco Favino è ormai nell’olimpo dei grandi attori italiani e quest’anno è stato sommerso di premi: ad aprile ha vinto il David di Donatello per la sua interpretazione di Tommaso Buscetta ne Il traditore, poi nelle scorse settimane ha conquistato sia il Nastro d’argento sia il Globo d’oro per la sua trasformazione in Bettino Craxi nel film Hammamet.
Eccolo quindi godersi una meritata vacanza a Formentera assieme alla compagna e collega, Anna Ferzetti, e alle loro due figlie, Greta e Lea. L’attore, che è abilissimo nel modificarsi per i suoi ruoli – per diventare il rude boss dei due mondi era ingrassato ben 9 chili – appare in splendida forma mentre fa il bagno con le sue ragazze. E, vedendolo a torso nudo, ricorda l’aitante Russell Crowe ne Il gladiatore. È dimagrito per esigenze di copione: gliel’ha chiesto il regista Riccardo Milani per il ruolo di protagonista nella commedia Corro da te, con Miriam Leone, che uscirà l’anno prossimo.
Nelle nostre fotografie esclusive Favino appare sorridente e rilassato: un papà affettuoso che desidera passare del tempo in piacevole compagnia delle figlie prima che riaprano i set e lui sia di nuovo risucchiato dal lavoro. L’attore, che in questi giorni possiamo rivedere al cinema ne Gli anni più belli di Gabriele Muccino (le cui proiezioni erano state sospese a causa della pandemia), ha già diversi nuovi progetti che l’attendono.
Per cominciare, a fine luglio andrà alla Maddalena, in Sardegna, per ricevere un altro riconoscimento: verrà infatti insignito del Premio Volonté 2020, nell’ambito del festival La valigia dell’attore. Si tratta proprio di un anno d’oro per il nostro Picchio, come lo chiamano affettuosamente la compagna Anna e gli amici. Pierfrancesco e Anna si sono conosciuti a una festa romana nel 2003 e si sono subito innamorati.
Tre anni dopo, quando è nata la primogenita Greta, sono andati a convivere, ma non si sono mai voluti sposare: «Però parlo di Anna come di una moglie anche senza aver contratto un matrimonio », ci aveva spiegato lui quando l’abbiamo incontrato nel 2019 al festival di Cannes, dove presentava proprio Il traditore. «Non è che non mi sono sposato per tenere delle porte aperte o perché non ne sentissi la necessità, anzi. Per me è un valore molto grande, ma non dobbiamo per forza fare una festa per celebrare quanto abbiamo già costruito.
Non è detto che non avvenga, le cose mi sono sempre accadute quando era il momento giusto. Sono sempre stato un diesel, anche se da ragazzo mordevo il freno». Il 24 agosto compirà 51 anni e la sua carriera è più lanciata che mai. «Sento di essere arrivato a un punto in cui tutto quello che arriva non è frutto del caso, ma di 30 anni di duro lavoro. Tutto ciò che ho appreso finora mi rende più consapevole, ma non ho perso la dose d’ironia necessaria per continuare a imparare». Favino è un mattatore, come abbiamo potuto vedere quando ha condotto Sanremo due anni fa, un uomo dai tanti talenti. E sta dimostrando di averne molti anche Anna.
Lei, essendo più giovane, proprio adesso, un passo dopo l’altro, sta costruendo una bellissima carriera nel cinema e alla Tv. Il successo di pubblico è arrivato per lei con la divertente serie Una mamma imperfetta, scritta e diretta da Ivan Cotroneo, andata in onda sulla Rai, nel 2013, per due stagioni. In questo periodo è approdata su Netflix con la serie thriller Curon e ai primi di luglio ha condotto su Raimovie la cerimonia di premiazione dei Nastri d’argento. «Ad agosto sarò impegnata su un set in Svizzera », ci ha raccontato pochi giorni fa la Ferzetti. «E tutta la famiglia mi seguirà lì». Per fortuna i ruoli si possono invertire: quando la mamma è impegnata, è papà a seguire le ragazze. «Pierfrancesco è stato il mio primo fan.
Mi ha spinto a fare l’attrice, dopo la nascita di Greta», aveva detto. Del celebre compagno Anna apprezza la sensibilità, la simpatia, l’abilità in cucina («io non sono portata», ha ammesso), la capacità di impegnarsi duramente e il dono di essere un papà speciale. «Con le bambine lui è più giocherellone di me. Io sono una mamma piuttosto rigida e severa. Lo devo a mio padre [l’attore Gabriele Ferzetti, 1925-2015, ndr], che era un uomo d’altri tempi. Mi iscrisse alla scuola germanica di Roma perché apprezzava il rigore del metodo educativo tedesco. Crescendo ho capito l’importanza di questo modo di pensare, anche se io l’abbino a un lato più solare e leggero, romano. Credo nell’educazione e nei valori, però ho avuto la prima figlia a 23 anni, ora lei è una donnina alta come me e sembriamo due amiche».