Lussi, gioielli e bei vestiti non fanno la felicità. Nel caso di Charlene di Monaco, neanche un palazzo sulla Rocca di Montecarlo. Ma qualcosa in grado di togliere a sua altezza serenissima il broncio che tutti le conosciamo e di farle dimenticare all’istante crucci e malumori c’è: l’acqua, in tutte le sue forme, che sia quella di una piscina o del mare aperto.
Lasciatela immergere e tornerà la ragazza di un tempo, la campionessa che in Sudafrica viveva per lo sport, divorava vasche e si conquistava le Olimpiadi, prima dell’infortunio alla spalla che la costrinse al ritiro, del matrimonio con Alberto che la consacrò principessa triste. È una magia che funziona sempre, anche in questi giorni di vacanza che Charlene sta trascorrendo sulle amate spiagge della Corsica. Con lei ci sono Jacques e Gabriella e tanta parte del tempo se ne va in loro compagnia, ma non tutta.
Quando non è con i figli, l’ex nuotatrice si allena per un’impresa alla quale tiene molto, promossa dalla sua fondazione di beneficenza, prevista per il 12 settembre: il Water Bike Challange, una traversata di 180 chilometri tra il porto còrso di Calvi e lo Yacht Club di Montecarlo a bordo di una bicicletta d’acqua, mezzo leggero che, montato su galleggianti e provvisto di elica per la propulsione, visivamente pare un goffo incrocio tra una cyclette e un pattino. In realtà, se guidato da un esperto, può raggiungere anche i 9-12 chilometri all’ora (per capirci, un pedalò arriva a 2-3 al massimo) e coprire lunghe distanze.
Charlene non sarà da sola ad affrontare la sfida: con lei gareggeranno il fratello Gareth Wittstock, che difatti l’ha già raggiunta a Calvi per la preparazione, e altri sei atleti dei quali si aspetta di conoscere i nomi nelle prossime settimane. Gli otto partecipanti saranno divisi in due team di quattro persone, che si alterneranno al volante, pardon al manubrio, per andare da un porto all’altro nel minor tempo possibile, verosimilmente nell’arco di ventiquattro ore.
Scopo dell’iniziativa, giunta alla terza e più impegnativa edizione – la prima fu nel 2017 e coprì la tratta tra Nizza e Montecarlo, la seconda nel 2018 e si limitò a una pedalata nella baia di Monaco – è sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi cari a Charlene e alla sua fondazione, istituita nel 2012: l’importanza del nuoto per i bambini, la sicurezza in acqua, la prevenzione degli annegamenti e il valore dello sport ai fini del benessere fisico e mentale. «Nel mondo muore annegata una persona ogni 85 secondi e la maggior parte delle vittime sono bambini sotto i 5 anni», ha spiegato la principessa in un’intervista al quotidiano Corse Matin, sottolineando l’importanza dei programmi che, lanciati nel corso degli anni in 34 Paesi, hanno già coinvolto più di 730 mila persone.
«Per questo il nostro obiettivo prioritario è stato fin dall’inizio salvare vite umane dai pericoli dell’acqua. Quanto alla gara, sarà soprattutto un’avventura umana incredibile. Sono fiera che la mia associazione si mobiliti per renderla possibile». Così, tutina aderente che mette in risalto una magrezza sempre più evidente, occhiali da sole sportivi, un foulard in testa che pare rubato all’armadio della principessa Grace e un filo di rossetto simpaticamente fuori luogo, Charlene si allena come una pazza, pedala, già che c’è da pure un paio di colpi di remo sulla tavola da sup e alla fine fa stretching con l’aiuto del fratello, che per l’occasione si improvvisa personal trainer. Jacques e Gabriella l’aspettano in barca, Alberto a casa, sulla Rocca. Niente mare per lui, che questo mese ha tagliato il traguardo dei quindici anni di regno ma il clima non è da festeggiamenti. Come vi abbiamo raccontato nel numero scorso, una donna brasiliana ora residente nelle Marche gli ha sguinzagliato contro gli avvocati per chiedere il riconoscimento della figlia che avrebbe avuto da lui nel 2005. C’è poco da stupirsi se sua moglie ha preso il largo e si è buttata nello sport per non pensarci.