Forse questa è davvero la volta buona che il principe Carlo si siede sulla poltrona più alta e ambita del Regno Unito. Il Palazzo ha passato tutto l’autunno scorso a smentire le voci di un possibile avvicendamento tra la madre, la regina Elisabetta, e lui, l’erede alla Corona più longevo della storia.
La sovrana non ha alcuna intenzione di abdicare, lo ha fatto sapere in tutti i modi. Da Buckingham Palace uscirà dentro a una bara. Però una reggenza non inficerebbe il suo status. Perché lei resterebbe sovrana e il figlio Carlo diventerebbe principe reggente, con pieni poteri.
C’è un unico precedente nella storia inglese, quello di Giorgio IV, che fu principe reggente dal 1811 al 1820. Fu, tra l’altro, un periodo culturalmente e socialmente vivace, con la sconfitta definitiva di Napoleone e una fioritura artistica notevole. Fantasie, fantasie, ripetevano da Corte. Ora però la notizia che il principe Carlo non ha rinnovato il contratto per la gestione della Duchy Home Farm, la fattoria biologica che accudisce come suo terzo figlio da 35 anni, ha rinfocolato le voci di un sicuro avvicinamento al trono. Per una strana coincidenza il contratto scade nell’aprile 2021, mese in cui Elisabetta compirà 95 anni, compleanno che, si ipotizza, possa segnare una sorta di ritiro dalla vita pubblica per Sua Maestà.
Per la cronaca, la Duchy Home Farm passerà in mani private e il principe continuerà a coltivare bio nella tenuta di Sandringham. È stato un anno complicato per la Casa reale. Prima lo scandalo sessuale di Andrea di York, per il quale il peggio forse deve ancora venire, poi il rancoroso divorzio da Corte di Harry e Meghan di Sussex. In entrambi i casi il principe Carlo ha giocato un ruolo importante, confrontandosi costantemente con la madre e dando lui stesso alcune soluzioni (è stata sua la decisione di bandire dalla vita pubblica il fratello Andrea, con il quale è pure in rapporti pessimi). Raccogliendo lodi da parte di commentatori politici e royal watcher che lo avevano guardato storto per decenni.
È noto che il principe non ha mai potuto contare su grandi consensi, al punto che Wiliam dovette intervenire e negare che diventerà re prima del padre, come molti sudditi chiedevano un decennio fa. In patria di Carlo non sono mai piaciute le idee liberali, l’amore smodato per l’ambiente, per l’agricoltura biologica, per le filosofie orientali. Di lui non piaceva il fatto che aprisse troppo spesso la bocca per criticare certe istituzioni, al contrario della madre, maestra di diplomazia.
E poi c’era quella storiaccia di corna con Diana e Camilla, un schiaffo ai monarchici puritani. Ma il vento ora è girato e il principe pare averlo in poppa. Carlo parlava di salvaguardia del pianeta 40 anni fa e gli ridevano dietro. Ora invece viene lodato e considerato un precursore della questione ambientalista, dell’agricoltura organica. I suoi prodotti bio, a marchio Duchy Originals, generano ricavi, dando prova che il green può far guadagnare.
Insomma, prima di Greta Thunberg, c’era lui, il principe del Galles. Nel frattempo, la figura di Diana, a 23 anni dalla morte, sembra quasi un ricordo che sta sbiadendo. Invece Camilla piace sempre di più. Se non tutti, tanti, le attribuiscono il merito di aver reso felice il principe, per anni un’anima in pena in una famiglia disfunzionale in cui spesso ci si parla tramite valletti e segretari privati. E, poi, i più romantici ricordano che il principe e Camilla si adorano da 50 anni e che sono riusciti a far vincere il loro grande amore a dispetto delle leggi dinastiche e dei detrattori. E dei genitori di lui, che lei proprio non la volevano, ma che ora invece hanno accettato di buon grado.
Infine, anche con il figlio William i rapporti si sono rasserenati, dopo anni di forti tensioni dovute proprio alla drammatica morte della madre. Certo, per il principe si tratta di iniziare a lavorare per davvero a oltre 70 anni, quando la stragrande maggioranza di tutti noi si gode la meritata pensione. Però è anche vero che Carlo è un lavoratore indefesso. Da anni detiene il record di stakanovista della Family. Non solo per la Corona, ma anche per le sue tenute. I suoi collaboratori lo vedono sempre con la zappa in mano. La duchessa di Cornovaglia ha più volte dichiarato che non c’è modo di fermarlo. Quindi trono, trono delle mie brame…