Scende in pista Milly Carlucci. Dal 19 settembre in prima serata su Raiuno, si aprono le danze a Ballando con le stelle 15. «In realtà sono pronta da marzo», racconta la Carlucci, che a causa del Covid è stata protagonista, con tutta la sua squadra, di un valzer di spostamenti di date. Gli occhi sono puntati, adesso, su Scardina e Peron, temporaneamente assenti dallo show perché positivi al virus. Per ora si sa soltanto che, fino al rientro di Peron, la sua partner Rosalinda Celentano danzerà con la ballerina Tinna Hoffmann: formeranno la prima coppia tutta al femminile del talent. «Samuel e Daniele potranno esibirsi quando i loro tamponi risulteranno negativi. Il resto della squadra di Ballando è a posto. Vedremo: gli scenari cambiano velocemente», spiega la conduttrice.
Non è facile portare avanti lo show ai tempi del virus: sei preoccupata? «Lo sforzo è proprio quello di non far intuire al pubblico a casti le nostre difficoltà e dare una versione, se possibile, ancora più scintillante di questo talent. È un appuntamento del sabato sera che ha una sua storia e vogliamo finalmente regalare ai telespettatori un momento di gioia e di spensieratezza». Ti confronterai con la tua competitor di sempre: Maria De Filippi e il suo Tu si que vales. Temi la “guerra” degli ascolti? «Quest’anno credo non si possa parlare di guerra degli ascolti. La nostra battaglia è rimanere in studio e riuscire a portare avanti il programma per dieci settimane.
Ma ci rendiamo conto da cosa veniamo fuori e quale sforzo titanico stiamo facendo per portare avanti questo tipo di televisione? Non si tratta di intervistare ospiti in collegamento da studio: qui parliamo della macchina complessa di un programma di spettacolo». Voi avete i rischi della diretta, mentre Tu si que vales ha la sicurezza delle registrazioni… «Qualunque cosa dovesse succedere, siamo pronti a tutto. Ci siamo adeguati ai protocolli di sicurezza di calcio e pallacanestro, facciamo tutti i tamponi ogni quattro giorni e siamo seguiti da un’équipe del Gemelli. Riguardo alle puntate registrate di Tù si que vales, per noi sarebbe impossibile farlo: è una gara di ballo pensata per la diretta che viene giudicata pure col televoto».
Stai lavorando anche alla seconda edizione del Cantante mascherato… «Andremo in onda a gennaio, ma lì la situazione è più semplice: i concorrenti vivono isolati. Ci saranno davvero tante sorprese». Stai pensando di fare la prossima edizione di Ballando in primavera? «No, perché vorrei che la prossima fosse fatta in condizioni normali, quando incertezze e regole sanitarie saranno superate».