La nostra star più amata, il simbolo dell’italianità nel mondo si è fatta il più bel regalo della vita per i suoi 86 anni, compiuti il 20 settembre: tornare sugli schermi a undici anni dall’ultimo film. Ma lei è Sophia Loren, come non aspettarselo? «Il cinema è una febbre che non mi lascia mai», ha detto la diva l’anno scorso, alla vigilia delle riprese.
Tutti riconoscimenti a cui un’attrice può aspirare non le sono certo mancati, compresi due Oscar, ma stavolta si è concessa una soddisfazione molto personale: «Recito per mio figlio». Il film arriverà nelle sale ai primi di novembre, e poi dal 13 del mese su Netflix.
Si intitola La vita davanti a sé, è prodotto dal colosso dello streaming e diretto dal secondogenito di Sophia, Edoardo Ponti. La Loren, nel ruolo della protagonista Madame Rosa, mostra ancora una volta il temperamento da “grande mamma” del cinema italiano, protettiva e generosa.
Nell’adattamento dell’omonimo romanzo di Romain Gary impersona una superstite dell’Olocausto che si prende cura dei figli delle prostitute. Tra questi c’è anche il piccolo Momo, un dodicenne senegalese che l’ha derubata. Unendo le loro solitudini, il ragazzo e mamma Rosa daranno vita a un’incredibile e inaspettata famiglia.
La vicenda originale si svolgeva nella periferia di Parigi, ma Ponti l’ha ambientata a Bari. «A Netflix hanno capito che non si costruisce una casa di produzione globale senza coltivare talenti locali. Tutti hanno il diritto di essere ascoltati e il nostro film parla proprio di questo», ha dichiarato Sophia.
Il focus è il valore della famiglia – di tutte le famiglie – da sempre al centro della sua carriera e della sua vita. La madre, Romilda Villani, aspirante attrice di Pozzuoli, vinse un concorso come sosia di Greta Garbo. Fu lei a insegnare a Sophia (all’anagrafe Sofia Villani Scicolone) a non arrendersi mai e a iscriverla al primo concorso di bellezza a 15 anni, sebbene timidissima. «Quando in casa non c’è da mangiare è dura.
Io e mia madre abbiamo avuto una vita molto travagliata, quindi avevamo davvero bisogno del mio successo», ha affermato in seguito Loren, ricordando di essere cresciuta senza il papà, Riccardo Scicolone. «Non è che tutto ti arrivi così facilmente, soprattutto quando da un paese piccolo come Pozzuoli vai a Roma».
Al primo concorso, infatti, non andò troppo bene (e il papà denunciò lei e sua madre per prostituzione), ma l’anno dopo, a 16 anni, fu incoronata Miss Eleganza a Miss Italia. Le icone dell’epoca erano Marylin Monroe e Grace Kelly. Lei era diversa, mora, con la bocca grande, il naso lungo e una fisicità prorompente.
Non poteva che diventare un nuovo simbolo di bellezza. Infatti, col tempo, ha lavorato con i più grandi ed è entrata nel Guinness come attrice più premiata al mondo. Con Mastroianni diede vita alla coppia più riuscita del cinema, il racconto vivente dell’Italia e dei suoi cambiamenti: 14 film insieme, in gran parte di Vittorio De Sica.
Mastroianni nei panni di personaggi un po’ loschi, lei sempre in lotta contro la sopraffazione della donna. «Posso dire di aver passato vent’anni a lavorare accanto a lui. È stato il più insostituibile amico ». Per La ciociara, nel 1962, Loren vinse moltissimi premi e l’Oscar alla migliore attrice protagonista, ma non andò alla cerimonia; non aveva “regolarizzato” la sua posizione matrimoniale ed era nel mirino del gossip per il suo amore con Carlo Ponti (un comitato di cittadini li aveva denunciati per bigamia).
L’inviato della Rai Lello Bersani andò a intervistarla nella sua casa romana, ma il video non fu trasmesso perché i due non erano sposati, e perdipiù erano da soli, in vestaglia… Così, anche fuori dagli schermi, Loren è stata un esempio di emancipazione. L’amore col produttore era sbocciato nel 1954; lei aveva 19 anni e lui, già sposato, con due figlie, 41.
Nel 56 Ponti andò in Messico per ottenere il divorzio. Fu allora che Cary Grant, sul set di Orgoglio e passione, rischiò di insidiare il loro solido rapporto. «Il sentimento fra noi cominciava a venarsi d’amore e ne avevamo paura», ha scritto lei nella biografia Ieri, oggi, domani. «Perché intanto non ci sposiamo e poi casomai ci pensiamo?», propose il sex symbol americano.
Ma fu respinto. Prontamente giunse la notizia del matrimonio per procura con Ponti. Solo nel 1966 però poterono sposarsi in Francia. Rimasero insieme fino al 2007. I figli della coppia, tanto desiderati, arrivarono dopo due aborti. «Il dottore mi disse che non c’era più niente da fare.
“Signora, lei ha degli ottimi fianchi, ma non potrà mai avere figli” ». Invece nel 1968 nacque Carlo Junior (direttore d’orchestra) e nel 1973 Edoardo. Il primo ha sposato la violinista Andrea Mészáros e hanno due bambini, Vittorio Leone e Beatrice Lara.
Edoardo, unitosi all’attrice americana Sasha Alexander, è papà di Lucia Sofia e Leonardo Fortunato. «Penso sempre ai miei nipoti, che abitano in America. La mia priorità è andare a trovarli e non è facile, anche perché soffro moltissimo in volo. Però ci vado lo stesso», ha raccontato. Perché il suo motto è: «Quando vuoi una cosa veramente, anche se fai dei sacrifici vai avanti come un carro armato». Anche a 86 anni.