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Questo articolo in breve

Da una parte la Roma di Fonseca, dall’altra il Benevento di Inzaghi. Le due squadre si fronteggeranno per una partita molto importante, decisiva in ottica futura. La Serie A infatti non è un campionato semplice e ogni errore può costare parecchio. La partita sarà trasmessa in esclusiva da Sky Sport. Pertanto bisognerà essere in possesso di un abbonamento alla piattaforma per vedere la gara. Per vedere le partite di Sky Sport in streaming è necessario avere all’apposita applicazione, ovvero Sky Go.

Da due settimane Miguel Veloso si è fermato, a causa di un problema muscolare accusato prima della trasferta di Panna. Ma domani, contro il Genoa, la sua ex squadra, cercherà di esserci. Difficile, ma non impossibile. Juric non ha intenzione di forzarne il recupero e lo staff dell’Hellas invita a essere cauti. Gli ultimi allenamenti diranno se Veloso potrà essere in campo o se dovrà guardare la partita in tribuna, dove ci sarà Enrico Preziosi, che non solo del Genoa è il presidente, ma anche, per Miguel, il suocero, visto il matrimonio con la figlia del patron del Grifone, Paola. Al momento, la percentuale che indica come possibile l’impiego di Veloso non è molto ampia, ma c’è, appunto, ancora del tempo, seppure non tanto. D’altronde serve prudenza, senza dire che tra una settimana l’Hellas sarà all’Allianz Stadium per il duello con la Juventus.

A Torino, un anno fa, Veloso non soltanto fu protagonista di una grande prova, ma segnò pure un formidabile gol che diede il provvisorio vantaggio all’Hellas, che poi perse per 2-1. In caso di forfait di Veloso, si andrebbe verso la confenna in regia di Ivan Ilic. Il giovane talento serbo ha convinto tutti, a Paima. Soprattutto, l’ha fatto nel primo tempo, andandosi a prendere palla in posizione “bassa” per impostale sempre con personalità e acume tattico e facendolo dopo l’awio-choc del Verona, subito sotto per la rete di Kurtic, quella che alla fine ha deciso la partita. A rimettere ordine nefie idee gialloblù è stato Ilic, da poco rientrato al centro sportivo di Peschiera del Garda dopo il doppio impegno con l’Under 21 della Serbia nelle qualificazioni all’Europeo del 2021.

Assenze. Quelle che la Roma sente nella propria pancia. Paulo Fonseca ne ammette due, mentre l’altra arriva solo nel pomeriggio. Questo terzetto di fantasmi non ci sarà nella sfida contro il Benevento. L’ultima assenza invece – al momento la più importante – stasera potrebbe essere cancellata d’un colpo, non facendo più soffrire di nostalgia i tifosi giallorossi. Parliamo di Edin Dzeko, che ha già giocato due delle prime tre gare di campionato, senza però uscire davvero da quel tunnel di stordimento che, dalla fine del mercato, sembra essere diventata la sua incongrua dimora.

Calafiori positivo Cominciamo dalla coda, dall’ultima assenza. Il Covid, infatti, strappa dalla panchina Riccardo Calafiori, risultato positivo al Covid. A Trigoria si sottolinea che probabilmente è stato contagiato in Nazionale, ma i tamponi rapidi a cui è stata sottoposta la squadra hanno dato esiti negativi, anche se stamattina saranno ripetuti. Tutto sommato, però, la mancanza di Calafiori sembra essere,fra le 4, la meno influente nel momento giallorosso.

Oltre a Dzeko, le prime due le chiarisce Fonseca, e rievocano il mercato, per l’assenza del direttore sportivo e per la partenza di Florenzi. Fonseca rischia L’allenatore, dopo l’intervista a «Record» non autorizzata, pur con garbo ha ribadito il concetto: «Abbiamo bisogno di un d.s.. È molto importante per la squadra».

Niente di trascendentale, ma la dirigenza ancora una volta non ha gradito che l’allenatore ribadisse l’assenza di questa figura, tanto più che il mercato, in cui avrebbe voluto di più («ma come tutti gli allenatori», ha precisato) non gli ha portato quel terzino destro che desiderava, anche se ieri è arrivato come terzo portiere lo svincolato Simone Farelli, 37 anni. E Fonseca spiega: «Io volevo che Florenzi rimanesse con noi, sarebbe stato utile in questo sistema. Ho parlato con lui, ma ha deciso di giocare al Psg e capisco questa decisione. Comunque volevo farlo restare». E adesso,forse, la nostalgia si sente. Occhio però a non tirare troppo la corda perché, se oggi laRoma non battesse il Benevento, per una serie di fattori il portoghese rischierebbe. Motivo in più per affidarsi a Dzeko.

Edin e la storia L’attaccante non si tira indietro, anche perché – dopo le frizioni agostane col tecnico nel giorno del match col Siviglia – il rapporto pare ricomposto- «Non è successo niente, abbiamo un ottimo rapporto, lui è motivato. Non c’è nessun problema con lui». Proprio per non fargli ombra, ha bocciato l’idea di fargli fare coppia con Mayoral. «Può succedere in alcuni momenti della partita, ma ora la squadra sta lavorando su un altro sistema, non con due attaccanti». Quindi «all in» su Dzeko, che è ad un passo da un doppio traguardo: il rinnovo (con spalmatura) fino al 2023 e la caccia al podio dei bomber giallorossi nella storia. Il bosniaco di gol ne ha segnati 106 ed è 4°, avendo davanti solo Totti, Pruzzo e Amadei. La caccia ricomincia a partire da stasera. Anche Fonseca ringrazierebbe.

– «La Roma si affronta facendoci il segno della croce». Filippo Inzaghi sdrammatizza alla vigilia del match dell’Olimpico, ma è fiducioso grazie alla mentalità aggressiva dei suoi ragazzi. «Il Benevento si è meritato di giocare queste partite. Per fare bene dobbiamo dare il 120%, ma anche sperare che la Roma sia sotto il suo standard». Inzaghi spende parole al miele per Fonseca («Mi piace, non si lamenta, è sempre positivo») e si affida al carattere dei suoi ragazzi per cercare l’impresa. Lo fa caricando a dovere i suoi uomini di attacco, il reparto dove si porta qualche dubbio di formazione: «Lapadula ha recuperato anche se non è al 100%. Ma ho anche Sau (il suo ultimo gol in A alla Roma due anni fa a Cagliari, ndr), che è una garanzia per me».

La pausa stavolta è servita a congelare il rischio di sovreccitazione che uno come Paulo Fonseca proprio non transige. Eppure, se non fosse stato per la nefandezza di inserire Diawaranella lista sbagliata a Verona, con conseguente 3-0 a tavolino per l’Hellas, oggi staremmo a parlare di una Roma imbattuta, a 5 punti, e vincendo con il Benevento con la chance di balzare al pari del Napoli stasera a 8 punti. Imbattuta lo è sul campo, laRoma, eviene da un pareggio interno con la Juventus che sarebbe stato tuia quasi vittoria ai punti, oltre che dal successo di Udine utile per muovere al rialzo la classifica. Stasera Fonseca si aspetta la prova concreta di una Roma capace di cogliere di occasioni che nel recente passato non sempre ha saputo sfruttare.

Si riparte dalla neopromossa Benevento, con tutti i casi risolti (vedi anche alla voce Dzeko), e con un mercato che, piaccia o no, migliora alcuni reparti (la difesa senz’altro, visto che all’infortunio di Smalling corrisponde comunque un terzetto di tutto rispetto con Mancini, Ibanez e Kumbulia) e ne lascia scoperti altri che il tecnico avrebbe sognato diversi. Solo qualche giorno fa, Fonseca aveva ammesso che dopo la partenza di Kluivert si sarebbe aspettato un rimpiazzo in attacco.

Ieri in conferenza stampa ha fatto lo stesso rispondendo a una domanda sulla fascia destra. A differenza della scorsa estate, quando la Roma aveva a disposizione addirittura quattro esterni in quella zona, ora il tecnico portoghese è rimasto con i soli Bruno Peres e Karsdorp più Santon che sembra quello su cui Fonseca oggi punta di più: «Ma io volevo che Horenzi rimanesse con noi», ha tenuto a precisare Fonseca, nel tentativo anche di allontanare voci che volevano dei dissapori tra i due (le stesse che circolano tuttora sul suo rapporto con Dzeko e anche qui Fonseca ha provato a metterci una pezza: «Non è successo niente con Dzeko, abbiamo un ottimo rapporto, lui è motivato.

Non c’è nessun problema con lui»), evidentemente infondate o superate dal tempo. «Sarebbe stato utile in questo sistema – ha ammesso ancora il tecnico giallorosso – Io ho parlato con il calciatore, lui ha deciso di giocare al Psg e capisco questa decisione. Però era mia intenzione farlo restare ». È chiaro dunque che qualcosa non è quadrato nelle scelte. A pesare deve essere stata anche l’assenza di quel ds che dall’allontanamento di Petrachi si è sentito mancare come anello di congiunzione tra il campo e le strategie societarie. Fonseca lo aveva detto e lo ha ribadito anche ieri: «La società sta cercando un ds perché ne abbiamo bisogno. È molto importante averlo per la squadra».

E chissà, magari con un direttore sportivo si sarebbe sentito anche meno legittimato a rimandare la campagna acquisti. Ieri Fonseca ha però corretto il tiro e a chi gli chiedeva se la Roma può sentirsi legittimata a competere per la Champions, lui ha risposto così: «Io ho detto che nessun allenatore è mai soddisfatto della squadra. Vogliamo sempre di più, ma è normale. Però io non ho  mai detto che non possiamo lottare con queste squadre, ma il contrario.

Noi vogliamo fare più di loro e lottare per la Champions». Dicevamo dell’occasione da non perdere, contro il Benevento. Ma solo per questa tradizione della Roma di capitalizzare contro le neopromosse. Sono infatti ben 23 i successi consecutivi contro squadre che provengono dalla serie cadetta. Un trend che Fonseca non vuole dissacrare, anche se lui stesso ha avvertito ieri: «Il Benevento è una buonissima squadra, coraggiosa e in fiducia. Ha perso solo con l’Inter L’allenatore è molto bravo e ha giocatori con esperienza. Sarà una partita diffìcile». Detto della difesa (Mirante ancora titolare in porta) e della fascia destra, per il resto stasera a sinistra confermato Spinazzola, con Veretout e Pellegrini in mezzo al campo. Sulla trequarti alle spalle di Dzeko agiranno Pedro Wl e Mkhitaryan (qualche chance per Carles Perez).

Sempre che il Covid non si affacci tremendo nell’undici titolare, visto che (dopo Diawara, prontamente isolato) ieri è risultato tardivamente positivo anche Riccardo Calafiori, di ritorno dallo stage con la Nazionale Under 20 e dal match giocato contro l’irlanda al posto dell’Under 21. Lo ha annunciato proprio il giovane terzino in m post su Instagram in cui ha anche tenuto «a rassicurare i miei amici e le persone che mi seguono, fortunatamente mi sento bene e non vedo l’ora di tornare in campo». Effettuati subito i tamponi per tutti, tutti negativi, la squadra è rimasta comunque in ritiro a Trigona per evitare contatti esterni. Domani i nuovi test prima del match.