Streaming Live Dinamo Kiev – Juventus Diretta Tv Gratis dove vedere No Rojadirecta (Ore 18:55)

Andrea Pirlo sa benissimo quanto conti arrivare all atto finale di una manifestazione. E, altrettanto benissimo, sa quanto sia decisivo cominciarla bene, la manifestazione.

Perché a un passo falso iniziale si potrà pure rimediare ma, in questa fase claudicante di inizio stagione, potrebbe instillare un dubbio di troppo nella Juventus che gli è stata affidata. Per questo espone il concetto con parole chiare e definitive: «Non vedo l’ora di iniziare, sarà la mia prima partita da allenatore in Champions.

In queste competizioni è fondamentale vincere la gara del debutto nel girone, per fare punti e avere più sicurezza dopo. Lo era da calciatore, lo è da allenatore. La differenza è che sono tranquillo perché, purtroppo, non posso più giocare e quindi lascio un po’ più di tensione a chi va in campo. Questo non significa che cambierò le mie abitudini: dormirò, mangerò e verrò qui allo stadio.

Esattamente come Lucescu. La differenza è che non giocherò più alla Playstation prima del match». Mircea Lucescu, per l’appunto. Un tecnico esperto, che conosce il calcio. Quello che ha fatto esordire Pillo nel Brescia: «È stato il mio primo allenatore, mi ha portato in prima squadra e mi ha fatto debuttare. Ho un bellissimo ricordo di lui e gli sarò sempre grato: ora ci sfidiamo e cercheremo di metterci in difficoltà l’un l’altro».

Una marcia di avvicinamento accompagnata da qualche mal di pancia in casa Juventus. Come quello di Paulo Dybala, che pensava proprio di giocare a Crotone. Pirlo taglia (di nuovo) corto sulla vicenda: «Gliho parlato, come ho ho fatto con tutti gli altri. Era un po’ arrabbiato per non essere entrato, ma arrivava da tre mesi di inattività e in Nazionale ha trascorso tre giorni in camera sotto antibiotici per un virus intestinale.

Venerdì si è allenato solo in parte con noi. Avrei voluto fargli qualche minuto, ma non è stato possibile inserirlo dopo l’espulsione di Chiesa: vedrò se dargli dei minuti». Potrebbe capitare in alternativa ad Aaron Ramsey, abile e arruolato dopo il guaio avuto in Nazionale: «Dybala non lo scopro certo oggi, che sono diventato allenatore.

Non gioca perché non è ancora al top ma, come posizione in campo, può stare dovunque: quelli bravi trovano la posizione da soli. Lui è un attaccante, deve stare il più vicino possibile alla porta. Ma può fare bene anche tra le linee». L’unica certezza è, quindi, l’assenza di Cristiano Ronal-do, fermato dalla positività alCovid-19.Una situazione che porta naturalmente alla titolarità di Alvaro Morata: «Cristiano purtroppo non ci sarà. Morata, e altri, possono giocare al suo posto. Deciderò all’ultimo».

C’è anche il tempo per una battuta, quando gli chiedono se, dopo aver detto sabato che la Juve vincerà lo scudetto, potrà fare lo stesso conia Champions League: «Ci deve essere stato qualche problema con la traduzione in ucraino… Non ho mai detto che vinceremo lo scudetto, ma che siamo una squadra costruita per vincere, come sempre avviene per la Juventus. Giochiamo per vincere in ogni competizione. Le trasferte di Roma e Crotone ci sono costate quattro punti, ma siamo una squadra in costruzione. Dobbiamo lavorare e crescere permettere in campo quello che proviamo».

E dunque Alvaro Morata – che pure un veterano non è… – svolgerà quasi il molo dell’esperto navigato, del trascinatore di Champions sulla scorta di quanto di buono tendente all’eccezionale fatto nella sua precedente vita bianconera. A far da contraltare, eventualmente proprio in quel tridente guidato dal madrileno ex madridista, un discreto gruppo di neofiti del settore.

Dejan Kulusevski intesta: per lui l’opportunità di scendere in campo dopo a mitica musichetta rappresenta un inedito assoluto visto che – al netto delle 5 presenze con la Nazionale maggiore svedese, più quelle con le Under – mai aveva varcato la soglia della Serie A o delle Coppe nazionali. Andrea Pirlo non si fa comunque troppi scrupoli e conta sulla forte personalità di un giocatore che comunque ha già dimostrato di avere ilphysique durole: che sia per tutta la partita o per solo uno spezzone, il tecnico gli chiederà di giocare con spensieratezza godendosi il momento.

Situazione quasi analoga per Federico Chiesa: anche lui sogna il debutto in Champions, anche se quantomeno in Europa League – giovanissimo – ha già collezionato 5 presenze e 1 gol con la Fiorentina: il debutto risale al 29 settembre 2016nel finale della sfida contro il Qaraba, cui (nel ritorno: 8 dicembre) Chiesa segnò il per ora suo unico euro-gol.
Tra i 19 convocati da Pirlo, vanno infine in cerca della prima apparizione daChampions sia Gianluca Frabotta sia Manolo Portanova.

Agli inizi in salita, a casa Dybala, non sono una rarità: un anno fa, dopo aver racimolato appena un quarto d ora in campo dopo tre gare di campionato, il fratello Gustavo manifestava il malcontento con lui tweet – «Al violino manca una corda perché suoni bene» -, chiaro riferimento alle due panchine di Paulo e al fatto che alla Juventus di Maurizio Sarri mancasse un elemento per esprimersi nel migliore dei modi. Allora c era di mezzo una cessione (ballavano Manchester United, Paris Saint-Germain, Inter) non andata in porto per la ferrea volontà del giocatore di restare in bianconero. Dodici mesi dopo però – e senza un trasferimento su cui recriminare – la situazione pare identica, se non peggiorata perché la Joya non ha accumulato neppure quella manciata di minuti messa insieme contro il Napoli. Dopo quattro giornate di campionato il minutaggio di Paulo è ancora a zero, tra i postumi di un infortunio, la chiamata in Nazionale, la gastroenterite che ha impedito il debutto anche con l’Argentina e i cartellini rossi dei compagni.

«Si è allenato venerdì per dieci minuti, volevamo fargli fare qualche minuto, ma non era questa la partita ideale. In dieci uomini serviva un diverso tipo di giocatore». Così Andrea Pirio ha giustificato il mancato utilizzo della Joya in corso d opera a Crotone. Era già accaduto a Roma, nell’ultima domenica di settembre, con il numero 10 bianconero a scaldarsi abordo campo e poi ritornare in panchina perché nel frattempo Adrien Rabiot si era fatto espellere. Allora l’argentino era deluso, a Crotone ce rimasto molto male. E oltre all’amarezza è cresciuta anche la rabbia. Era rientrato mercoledì sera dal Sud America, affaticato e non ancora in perfette condizioni fisiche, si era allenato venerdì con la squadra e aveva partecipato alla trasferta calabrese forte della rassicurazione da parte di Pirlo che lo avrebbe utilizzato, non da titolare (come avrebbe dovuto essere nella partita mancata del 4 ottobre contro il Napoli), ma come cambio a partita in corso

Le cose vanno di fretta, le gerarchie cambiano, la coppa torna e Alvaro Morata c’è, al centro dell’attacco. La panchina non è più una opzione: da presunta “seconda scelta”, sul mercato e in formazione, a riferimento offensivo. Come ti ribalto il destino in poche mosse. Il “nueve” bianconero è una delle poche certezze con cui la Juve è tornata da Crotone: senza Cristiano lo spagnolo ha rischiato di raccoglierne l’eredità da match-winner. Non solo, a Kiev sarà l’unico ad iniziare una nuova Champions sapendo che cosa si prova a vincerla. Senza Ronaldo, in quarantena in villa, e i suoi 5 sollevamenti di coppa con le orecchie, restano i 2 di Morata. Due Champions vinte, prima e dopo il biennio con la Juve.

La prima, la Decima del Real Madrid, vissuta da “ragazzo di bottega”: tre ingressi nel finale, una gara da titolare con gol, in un ottavo di ritorno già “indirizzato”, poi la finale con l’ingresso per Benzema e il ribaltone dei supplementari con l’Atletico vissuto in campo. Per la seconda (16-17) era tornato in blanco con uno status nuovo, da “recomprato”, da promessa star: tre gol, ma pochi spazi, una sola gara da titolare, riserva fissa di Cristiano e una comparsata di 1’ nella finale contro la Juve. Panchinaro sì, ma nelle foto con coriandoli e champagne. Non ci saranno stasera, ma nemmeno Alvaro starà a guardare: nelle prospettive di inizio stagione era indicato come centravanti tattico, da usare per un certo tipo di gare. Pirlo l’ha lanciato subito a Roma, e non è andata bene. Compiti La mancata convocazione in nazionale, però, gli ha permesso di lavorare alla Continassa.

Dalla bolla è venuta fuori la prestazione più frizzante di Crotone, la conferma di una grande puntualità quando si tratta di arpionare pallone in zona “area piccola” e un lavoro tattico già avviato. «Qui mi chiedono cose diverse», ha detto. Dalla corsia di centro sinistra dell’attacco (la stessa che predilige Ronaldo, sulla coabitazione bisognerà lavorare) deve dare profondità in verticale, rientrare per fare la sponda, attaccare la porta sui cross da destra (vedi i gol, buono e annullato, di Crotone). Se poi volesse indicare anche la strda verso la coppa a Torino apprezzerebbero.

A Kiev sarà una Juventus molto diversa da quella di Crotone. Andrea Pirlo sarà ancora privo di Cristiano Ronaldo, in quarantena causa Covid, ma recupera Aaron Ramsey. Quello del gallese è un rientro molto più che importante.

Questione di spessore internazionale, esperienza in Champions e abilità nel giostrare fra centrocampo e trequarti. Il 29enne ex Arsenal è stato uno dei migliori in questo avvio di stagione e in Calabria, seppur il 20enne Manolo Portanova non abbia sfigurato, la sua assenza si è fatta sentire. Soprattutto nella circostanza dell’occasione da gol sciupata davanti al portiere rossoblù dal centrocampista ex Under 23.

Portano-va è stato bravissimo a inserirsi, ma poi ha sbagliato la scelta optando per la forza e non per la precisione. Difetti di gioventù normali e naturalmente superabili.

Però come diceva Massimiliano Allegri e come ha ripetuto anche Pirlo l’altra sera, alla Juventus ogni palla pesa. Ecco, in quell’occasione la freddezza e il fiuto del gol di Ramsey, senza nulla togliere al giovane bianconero, si sono fatti sentire. Rambo ha saltato il match dello Scida perché nei giorni precedenti era rientrato acciaccato dalla Nazionale.

Alla Continassa, visti i precedenti del numero 8 e la sua importanza nel gioco di Pirlo, hanno preferito non correre rischi con l’obiettivo di recuperarlo per l’esordio in Champions di domani a Kiev contro quel volpone di Mircea Lucescu. Aspettando la rifinitura di oggi per le scelte definitive, dall’allenamento di ieri sono filtrati segnali positivi sul gallese. Ramsey ha lavorato bene e, salvo complicazioni, in Ucraina si riapproprierà del suo posto fra centrocampo e trequarti: falso esterno sinistro quando la Juventus difende con il 4-4-2 e preziosissimo uomo tra le linee quando i bianconeri attaccano (3-4-1-2).

CERTEZZA MORATA

Pirlo ritrova anche Paulo Dybala, solo in panchina a Crotone. La Joya, ancora fermo a zero minuti tra club e Nazionale a causa dei postumi dell’infortunio di agosto (prima) e del virus intestinale (poi), sta meglio e se non fosse stato per l’espulsione di Federico Chiesa avrebbe giocato uno spezzone anche allo Scida. A Kiev il numero 10 argentino potrebbe essere titolare accanto ad Alvaro Morata, di nuovo in gol con il Crotone e intoccabile senza Cristiano Ronaldo.

L’alternativa è una coppia d’attacco fonnata dall’ex Atletico Madrid e Dejan Kuluse-vsld. Pirlo deciderà dopo la rifinitura, ma l’opzione più probabile sembra la prima (Morata-Dybala) con Kulusevski in vantaggio su Chiesa per il ruolo di ala destra e Juan Cuadrado sulla fascia opposta al posto di Gianluca Frabotta. La duttilità di Kulusevski consente diverse opzioni al tecnico: l’ex Panna può giocare a destra, come seconda punta e anche da trequartista se per Ramsey7 dovesse prevalere la prudenza.
A centrocampo mancherà ancora Weston McKennie, in quarantena come CR7. Adrien Rabiot, Rodrigo Bentancur e Arthur sono in tre per due posti. Il francese insidia il brasiliano, mentre la presenza dell’uruguaiano sembra abbastanza certa. In difesa, oltre al rientro di Szcze-sny tra i pali, riecco Giorgio Chiellini accanto a Leonardo Bonucci e Danilo.

Dinamo Kiev-Juventus dove vederla in tv e in streaming

L’incrocio tra le due squadre più titolate in Ucraina e Italia, che comincerà alle ore 18.55, non avrà copertura televisiva in chiaro ma verrà invece trasmesso in diretta e in esclusiva da Sky, sul canale Sky Sport 1. Come di consueto la gara potrà essere vista anche in streaming, grazie all’applicazione Sky Go per Pc, notebook, tablet e smartphone e grazie all’acquisto di un pacchetto o del singolo ticket di Now Tv.