Ci sono 3-4 squadre più forti di noi, ma i pronostici non giocano e non scendono in campo». Il Milan vive un momento d’oro sia in campionato che in Europa: «I risultati positivi danno fiducia e forza, ma sappiamo che arriveranno i momenti delicati – ha analizzato il tecnico con lucidità – però cominciamo ad avere personalità in campo e nello spogliatoio. Donnarumma è diventato uomo, poi abbiamo Ibra, Kjaer, Romagnoli, Kessie. Ma per i momenti difficili credo che abbiamo le qualità per poterle superare».
SOSTEGNO DEL CLUB. La società ha incentrato il progetto su una squadra giovane ma ha affidato le chiavi a un elemento carismatico e d’esperienza come Zlatan Ibrahimovic: «Ce lo godiamo in ogni momento, è un giocatore straordinario che ha alzato il livello di tutta la squadra, lavora quotidianamente per migliorare il gruppo e ci sta riuscendo – ha detto il direttore sportivo Frederic Massara – il nostro progetto è iniziato l’anno scorso e proseguito quest’estate, è una squadra ringiovanita che ha anche qualche elemento di esperienza che compensa. E’ un gruppo che ha grandi margini di crescita, siamo fiduciosi perché sono tutti ragazzi validi che stanno facendo benissimo».
Considerato il punteggio rassicurante e il fatto che lunedì prossimo a San Siro arriva la Roma, il Milan ha giocato ancora un quarto d’ora della ripresa e poi ha tirato i remi in barca, cercando di amministrare il vantaggio. Anche i cambi di Pioli, che ha sostituito Kessie e Ibrahimovic, due veri pilastri della squadra, dopo poco più di 20 minuti del secondo tempo, hanno contribuito a dare forza e coraggio al Celtic. Scelta legittima, quella del Milan, alla luce del risultato comunque positivo. Perché gli scozzesi hanno sì ridotto la distanza, al 31′ della ripresa, ma non hanno mai dato davvero l’impressione di poter pareggiare, finché è arrivato il gol liberatorio del neo acquisto Hauge, capace di brindare all’esordio con una rete magari non fondamentale, però ugualmenDue gol nel primo tempo, poi il Milan si è rilassato pensando alla sfida con la Roma. Ma il risultato non è mai stato in discussione
te importante.
Al di là del risultato, Pioli ha avuto il coraggio di fare scelte innovative, nella squadra titolare. Tonali subito titolare, così come Dalot. Per il resto, il solito Milan, mai in sofferenza contro un Celtic che si è presentato senza il suo giocatore probabilmente più forte, Edouard, e che ha finito per mandale in campo un attacco che non è mai stato pericoloso per l’attenta difesa del Milan. Un po’ meglio è andata nella ripresa, quando Christie ha preso il posto di Griffiths, ma più perché il Milan ha tirato il freno, come detto, che per oggettivi meriti scozzesi. Lo stadio vuoto non ha certamente agevolato una formazione che fa del ritmo e della pressione il suo punto di forza, da sempre: e in effetti, rimane la curiosità di pensare a cosa sarebbe successo, con lo stadio pieno, quando a un quarto d’ora dalla fine il Celtic ha “visto” la possibilità di pareggiare. Ma alla fine, resta il sicuro e indiscusso successo del Milan, timbrato da un altro giovanissimo che non era all’esordio assoluto solo pervia dei 19 minuti giocati contro lo Spezia. Il gol di Hauge è un altro inno alla filosofia rossonera, quella che consente di lanciare tanti giovani. Da 10 partite segna almeno due gol, il Milan, e anche questo è un dato da tenere a mente, così come rimarranno negli occhi i minuti trascorsi con Bennacer e Tonali contemporaneamente in campo. Questo Kessie non può mai rimanere fuori, ma intanto la convivenza “impossibile” ha fatto invece vedere che qualcosa può comunque dare.