La Roma ha faticato a reagire allo svantaggio, ha lasciato campo allo Young Boys, ha incontrato difficoltà sul terreno in sintetico. Solo nel finale del primo tempo è stata pericolosa, con un assolo di Perez, ostacolato al momento del tiro. Poco per rimettere in piedi la partita prima dell’intervallo. Il massiccio turnover scelto da Fonseca ha tolto alla Roma gli automatismi, è mancata la spinta dagli esterni, lo Young Boys non ha lasciato spazi tra i reparti e si è difeso con ordine. Squadra corta, capace di creare problemi agli uomini di Fonseca con il pressing alto.
ENTRANO I NOSTRI. Il secondo tempo è cominciato con la Roma ancora squilibrata, ma è bastato un quarto d’ora per cambiare il corso della partita. Fonseca ha inserito Dzeko, Mkhitaryan e Veretout ed è stata tutta un’altra storia. Il centravanti ha fatto un grande lavoro e al 24′ ha propiziato il pareggio: ha offerto un pallone con i giri contati per Bruno Peres, che ha superato Maceiras in velocità e ha battuto Von Ballmoos. Il tecnico ha corretto ancora la squadra con l’ingresso di Pellegrini al posto di Juan Jesus, il modulo è rimasto invariato, Cristante è scalato sulla linea dei difesa a tre.
Quattro minuti dopo il pareggio è arrivato il raddoppio: grande giocata di Mkhitaryan, assist perfetto per Kumbulla, in gol nel giorno del debutto in Europa. L’albanese è saltato tutto solo in area, il pallone ha sbattuto sul corpo del portiere ed è entrato in rete. In quattro minuti la Roma ha dato la svolta alla partita. Nel finale Lopez ha messo al sicuro il successo con una grande parata su Elia, sfuggito al controllo dei difensori centrali.
Alla Roma bastano 4 minuti per superare in rimonta lo Young Boys e portarsi a casa la prima vittoria nel gruppo A di Europa League. Sessanta minuti inguardabili dei giallorossi che cambiano volto quando Fonseca decide di far entrare dopo un’ora di gioco Dzeko, Mkhitaryan e Veretout, seguiti poi da Pellegrini e preceduti poco prima da Spinazzola.
La squadra – inizialmente stravolta dai 9 cambi del tecnico (che ripresenta addirittura Jesus che negli ultimi 13 mesi ha giocato appena 34 minuti contro la Juventus, nell’ultima giornata dello scorso torneo) – ritrova così fisionomia e logica sufficienti per superare i modestissimi svizzeri, passati in vantaggio nel primo tempo grazie ad un rigore generoso concesso dall’arbitro Sanchez per un contatto tra Cristante e Rieder L’uno-due romanista è firmato da Peres e Kumbulla ma gli assist vincenti portano la firma del centravanti bosniaco e dell’armeno. Nel finale, Pau Lopez salva il risultato su Meschackbravo a liberarsi del disastroso Fazio, capace di sbagliare tutto quello che si poteva. Il portoghese si accontenta: «Ho fiducia in tutti i miei giocatori, è stata una partita difficile. Lo Young Boys non è una squadra facile, hanno vinto tutte le ultime 15 partite giocate nel loro stadio. Ma era importante iniziare con un successo e ci siamo riusciti». Ora testa al Milan: «Certamente, la gara di lunedì è importantissima. Adesso dobbiamo pensare ai rossoneri. Aver fatto riposare alcuni giocatori è stato importante».
Importante sì, ma un gran rischio. Perché la Roma della prima ora di gioco è una squadra che fatica a riconoscersi. Bruno Peres a sinistra, Fazio e Jesus ripescati dopo che per un’intera estate si era provato in tutti i modi a cederli, Karsdorp – out da un mese e con appena due allenamenti nelle gambe – nuovamente titolare. In mediana, Villar stecca da titolare mentre Pedro fatica a servire Borja Mayoral che chiude il match senza mai tirare in porta. Gli unici pericoli arrivano da Perez che fa sempre la cosa più difficile (liberarsi degli avversari), sbagliando quella più semplice (il tiro). Non che gli svizzeri impensieriscano più di tanto i giallorossi ma un contrasto tra Cristante e Rieder basta loro per passare in vantaggio: dal dischetto Nsame (13′) supera Pau Lopez.
Come spesso accade, nel calcio del post-lockdown le cinque sostituzioni cambiano l’inerzia della gara. Quando Fonseca inserisce i titolari (Spinazzola, Dzeko, Mkhitaryan, Veretout e Pellegrini) la Roma fa sua la partita in 4 minuti. Prima Dzeko trova un corridoio bellissimo per Peres, bravo a superare in uscita von Ballmoos. Poi Kumbulla è abile a sfruttare un cross dell’ex Arsenal e solo in area sigla il 2-1. Primo gol in giallorosso per l’albanese: «Gioia incredibile, dedico la rete alla squadra».
Un successo che non deve però nascondere le difficoltà palesate dai giallorossi. Inutile girarci intorno: esiste una Roma A e una Roma B. Come evidenzia in modo sibillino en passant Fonseca nel post-gara: «Non siamo in molti…». In effetti se i giallorossi giocano con l’undici titolare sono una cosa, altrimenti faticano. Va detto anche che ieri il tecnico ci ha messo del suo stravolgendo completamente la fisionomia di una squadra che non aveva in precedenza mai giocato insieme. In quest’ottica da rivedere Borja Mayoral, troppo anonimo per essere vero. La certezza rimane la solita: passano gli anni ma con Dzeko in campo è sempre un’altra storia.