Meghan e Harry vivono da reclusi, per quale motivo?

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Siamo a 140 chilometri a nord di Los Angeles, nel sobborgo per milionari affacciato sul Pacifico che confina con la più nota Santa Barbara. Davanti alla prestigiosa Lucky’s Steakhouse, rinomata soprattutto per i prezzi (una bistecca può costare oltre 100 euro), ecco spuntare i duchi di Sussex.

Un po’ sottotono, va detto. Molto casual, per niente ammiccanti verso i flash, anzi restii a mostrarsi. Lei è riparata da un trench appoggiato sulle spalle. Lui indossa una camicia stropicciata a maniche arrotolate. Normale vederli a spasso, verrebbe da pensare,visto che qui si sono trasferiti a luglio in una villa da 12 milioni, come già vi abbiamo raccontato. E invece si tratta di fotografie eccezionali, perché straordinaria è la circostanza: si tratta della prima uscita in pubblico che la coppia si è concessa da quando vive in questo angolo di paradiso californiano.

I Sussex avevano una cena per festeggiare la dolce attesa della cantante Katharine McPhee, amica di Meghan, quinta moglie del produttore settantenne David Foster, che secondo molti è il nume totelare di Harry in terra americana. L’intolleranza dei duchi ai luoghi pubblici e alla pioggia di flash sembra una contraddizione, se pensiamo che Harry e Meghan sono invece attivissimi in streaming.

Tante sono state le video conferenze alle quali hanno partecipato nelle ultime settimane, insieme o separati: ricordiamo l’appello di Meghan con l’attivista Gloria Steinem ad andare a votare alle presidenziali americane e l’intervista di coppia con Time, e anche le più recenti partecipazioni al podcast sulla salute mentale adolescenziale e al meeting online promosso dalla rivista Fortune.

In queste due ultime occasioni, in particolare, Meghan si è scagliata contro l’onda gigantesca che l’ha travolta sui social. «Nel corso del 2019 sono stata lapersona più attaccata sul Web, vittima di una campagna denigratoria fondata sulle falsità. Il mio equilibrio psicologico ne ha risentito ». E poi ha affondato il coltello proprio sui social: «Sono una droga, e chi li usa spasmodicamente è un tossicodipendente». La strategia dell’ex attrice è evidente, anche se contraddittoria. Stop agli eventi pubblici, sì alle esternazioni protette e mediate da uno schermo, benché proprio Internet sia stato il veicolo di tanta animosità nei suoi confronti. La spiegazione c’è: da remoto anche la forma fisica può essere mascherata.

Molti osservatori, infatti, hanno rilevato che la scelta della duchessa di Sussex di mantenersi a distanza forse dipende dal desiderio di nascondere la seconda gravidanza. Basta osservare le immagini del nostro servizio: sembra quasi che Meghan si sia molto coperta per evitare di dare il via al balletto di ipotesi circa l’arrivo di un bebè, un lieto evento che la coppia punterebbe a tenere il più possibile riservato, più di quanto non sia accaduto con Archie: la duchessa si rifiutò di posare fuori dalla clinica con il neonato, bollando come pratica arcaica la consuetudine di presentare al popolo una nuova altezza reale in fasce, ma fu comunque costretta a incontrare i fotografi qualche giorno dopo a Windsor.

Una riottosità che ha segnato la fine definitiva dei buoni rapporti tra i Sussex e l’opinione pubblica britannica. Dall’altra parte dell’oceano, invece, c’è chi ormai maneggia la scena pubblica sen za esitazioni. Elegante, sicura di sé e per questo osannata da social e media, Kate, duchessa di Cambridge, non perde occasione per mostrarsi tra la gente, vestendo sempre panni diversi.

È diventata conduttrice Tv per promuovere la ripertura del Museo di Storia Naturale di Londra che ha ospitato la premiazione virtuale del Wildilfe Photographer of the Year, assegnato a Sergey Gorshkov e alla sua maestosa tigre della Manciuria. In blazer nero Alexander McQueen, piega ondulata illuminata dalle luci televisive, Kate ha registrato un messaggio anche per l’account Instagram che condivide con William, @Kensingtonroyal, conquistando 430 mila like.

E due giorni dopo ha dismesso i panni della star e ha indossato quelli della ricercatrice: in camice bianco ha fatto visita al dipartimento di Biologia riproduttiva del prestigioso Imperial College, dove vengono studiate le cause dell’aborto spontaneo e delle morti neonatali. Qui ha incontrato i rappresentanti di due associazioni, Tommy’s e Sands, che si occupano di offrire sostegno psicologico a madri e padri che hanno vissuto il trauma della perdita di un bimbo.

È proprio questa capacità di creare una forte empatia con le persone la chiave del successo di Kate. Inoltre la perfezione del suo stile in qualunque contesto è il passepartout che le garantisce la piena approvazione dei sudditi e, di riflesso, della stampa. In questo sta la differenza sostanziale con Meghan, così divisiva e impopolare nelle sue scelte. E la stessa diversità di approccio alla pubblica opinione – responsabilità contro insofferenza – ha caratterizzato la “vittoria” di William su Harry. Il maggiore è sempre più presente sulla scena, anche la regina l’ha voluto accanto nella prima uscita pubblica post lockdown. La monarchia ha bisogno di chi resta, non di chi fugge.