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Le dichiarazioni di Pirlo(allenatore della Juventus)

Ci siamo ritrovati bene dopo la Champions perché abbiamo avuto la possibilità di riposare dopo due partite ravvicinate. A parte Chiellini, sono tutti a disposizione”. Su Ronaldo: “Fino a ieri sera nessuna novità, aspettiamo i tamponi. Come noi li ha fatti anche lui a csa”.

Su Alex Sandro e De Light: “Alex Sandro è in via di recupero, sta recuperando piano piano per ritrovare la forma migliore. Credo che non possa rientrare prima della sosta. De Light sta bene, dobbiamo solo aspettare che l’ortopedico gli dia il via libera. Però sta bene, si allena con noi magari evitando i contrasti”.

Su Dybala: “Dybala domani parte titolare. Ha avuto un giusto percorso e domani è giusto che parta dall’inizio. Non aveva bisogno di essere pungolato, ma solo di recuperare ed allenarsi. Partirà dall’inizio”.

Su Morata: “Sapevamo che è un giocatore forte e con Dybala si conoscono bene per cui possono convivere tranquillamente. Mi aspettavo questo rendimento. L’abbiamo preso per fare goal. Sto chiedendo ad Alvaro di giocare meno in contropiede ma di essere a disposizione del gioco, capire da dove viene la pressione e magari liberare l’uomo per l’uno contro uno”.

Su giocare senza tifosi: “È una situazione surreale, ma non da adesso. Martedi abbiamo giocato davanti a 20mila persone e sembrava un alyro mondo. Giocare così non è facile per nessuno: però non avendo fatto ritiro la quarantena è una bella occasione per stare insieme”

Su Bernardeschi: “Anche lui sta recuperando da un infortunio: la mia idea è proporlo su tutta la fascia, sarà una bella risorsa”.

Su Chiesa, Ramsey e Kulusevsky: “Domani sta sicuramente fuori Chiesa. Abbiamo a disposizione tante soluzioni offensive. Dybala sta bene, ma abbiamo tanti giocatori polivalenti che possono ricoprire più posizioniA centrocampo tutti e quattro i giocatori sono compatibili e intercambiabili. Sono in quattro che ruoteranno per due posti”.

Le dichiarazioni di Juric(allenatore del Verona)

Abbiamo uno stile di gioco definito, ci abbiamo lavorato tanto lo scorso anno, adesso siamo ripartiti cin questa idea e interpreti diversi. Ma l’idea è affrontare la Juventus come affrontiamo le altre, poi ovviamente vediamo. La squadra ha lavorato bene a livello difensivo, e intendo ltutta la squadra non solo i difensori. Anche se in certe situazioni ci è andata bene, ma nell’ultima settimana siamo stati molto bravi. L’ultima prestazione è andata al di sopra delle aspettative , sapendo che c’erano tre o quattro ragazzini che avevano fatto solo una settimana. Sono rimasto sbalordito di come la squadra è stata in campo. Siamo in fase di costruzione, non è facile mettere insieme tutti i nuovi. L’anno scorso c’è stato il ritiro e abbiamo lavorato insieme per un mese, ho avuto tempo per insistere sui particolari. Quest’ anno finora è andato oltre. Trovo queste difficoltà, poi spero che i ragazzi crescano in fretta. Sono molto soddisfatto, le prime due partite le abbiamo fatte in emergenza totale , abbiamo fatto punti giocando con coraggio e difendendo bene. A Parma e con il genoa ci siamo avvicinati al gioco dello scorso anno, con varie lacune. Ma la mia sensazione resta positiva, anche se queste prestazioni hanno prodotto poco. Noi abbiamo questa idea di gioco, poi vedremo se produrrà risultati. Ma penso che al netto di queste difficoltà, i ragazzi sono andati oltre”.

Quei due lì sono amici veri e anche se il sentimento reciproco non è garanzia di scudetti, ci sta che fin da oggi la coppia possa far divertire parecchio. «È una gran bella persona, quando io ero al Palermo e lui alla Juve mi fece un intervento durissimo, ma nonostante ciò ora siamo amici»: disse sorridendo l’uno dell altro nell’inverno 2016.

E quando l’uno tornò alla Juve lasciando la sua Madrid, fu l’altro il primo a dargli il nuovo benvenuto. Stasera il Verona dalla difesa ferrata proverà a evitare di aprirsi davanti a Paulo Dybala e Alvaro Morata, ma intanto l’attesa è consistente e il ricordo di ciò che la Joya e Alvarito combinarono nel corso della stagione 2015-16 (con tripletta di trofei: Supercoppa italiana, scudetto e Coppa Italia) addolcisce l’umore anche dei più scettici.

Dodici gol per lo spagnolo, ventitré per l’argentino al gong di quell’annata cominciata alla grande da Paulo con il gol in Supercoppa a Sliangliai, proseguita con un avvio di campionato trascorso più in panchina che altrove e terminata con un crescendo straordinario. Alvaro invece in Cina non c’era perché infortunato, però concluse la stagione con il gol da delirio  dei supplementari della finale di Coppa Italia contro il Milan

E ora i due sono di nuovo insieme auspicando che il feeling prosegua. Nell’ottobre 2015, Morata spiegava che «io farò da chioccia a Paulo così come Fernando Fiorente fece con me. C’è intesa tra di noi in campo, ma anche tra le nostre famiglie. Usciamo spesso insieme». Cinque anni dopo, è ancora così.

Andrea Pirlo, che nel 2015 era appena andato via, nella sua naturale imperturbabilità non nasconde le proprie aspettative. Non carica Dybala di pressioni, più che altro sembra coccolarselo dopo un avvio difficoltoso, tra infortuni (il ko alla coscia sinistra che lo bloccò contro la Sampdoria il 26 luglio nel giorno dello scudetto, la lesione del 7 agosto con il Lione in Champions e poi la lenta risalita), problemi di salute anche in Nazionale e reazioni di pancia come quella di Crotone per il mancato ingresso in campo. Paulo intanto morde il freno, non è alla Juve per fare panchina ma per tornare a far sognare il popolo bianconero: «Domani (oggi, ndr) gioca – assicura Pirlo -. Non ho avuto bisogno di pungolarlo. Come ho sempre detto, lui aveva solo bisogno di allenarsi.

Ha avuto poco tempo per farlo con noi e rimettere benzina nelle gambe, arrivava da un infortunio, poi il virus intestinale in Nazionale. Ultimamente in due occasioni siamo rimasti in dieci e non ha avuto modo di entrare in campo. Ha giocato pochi minuti a Kiev, ma ora è giusto che parta dall’inizio. Oli sta fuori con Dybala in campo? C’è Chiesa squalificato, però abbiamo tante soluzioni, dipenderà dalle partite. Ramsey a Kiev ha fatto un grande lavoro con Morata coprendo bene i loro quattro difensori, ora Dybala dovrà farlo. Abbiamo giocatori polivalenti che possono ricoprire più posizioni».

Dunque: la Joya è tale perché mette gas nella manovra e sa pure far gol da seconda punta o meno, ma anche in copertura dovrà dare il suo contributo. Pirlo ha lavorato anche su questo negli ultimi giorni. Oggi Paulo tornerà titolare dopo 91 giorni: lo aspettano tutti al varco, sostenitori e denigratori, per opposti obiettivi. E mercoledì c’è il Barcellona, che vuol dire 11 aprile 2017 nella notte in cui Paulino sembrava Leo Messi.

Sull’intesa Joya-Alvarito, Pirlo sostiene che «Morata ci dà diverse soluzioni, l’abbiamo comprato perché è forte. Lui e Dybala hanno già giocato insieme per un anno nella Juventus, quindi si conoscono molto bene. Possono coesistere tranquillamente, spetterà a loro trovare le soluzioni migliori durante la partita. Ultimamente Alvaro era abituato a giocare tanto in fase difensiva con davanti 70-80 metri di campo a disposizione per ripartire in contropiede.

Noi cerchiamo di far sì che si metta sempre a disposizione del gioco, ponendosi bene con il corpo e cercando di capire da dove viene la pressione per poi andare velocemente dall’altra parte dove cerchiamo di liberare l’uomo per l’uno contro uno. Morata deve capire bene dove andare, poi il resto lo fa bene». Talmente bene che contro il Verona può centrare la terza partita di fila in gol dopo aver freddato Crotone e Dynamo Kiev.

Juventus Verona streaming e diretta video a partire dalle ore 20:45 di oggi con i servizi digitali: su Sky o DAZN? Match valido per la 5a giornata di Serie A che si gioca all’Allianz Stadium di Torino. Escluse le prime quattro giornate di campionato, la Juventus non si presentava in un match di Serie A fuori dalle prime quattro posizioni in classifica da dicembre 2015 (in cui giocò contro la Fiorentina da quinta). Scopri dove vedere Juventus Verona streaming gratis.

Le formazioni che probabilmente vedremo in campo oggi:

Juventus (3-4-1-2): Szczesny; Demiral, Bonucci, Danilo; Cuadrado, Arthur, Rabiot, Bernardeschi; Kulusevski; Dybala, Morata. Allenatore Pirlo. Squalificati: Chiesa. Indisponibili: Alex Sandro, Chiellini, CR7 Cristiano Ronaldo, De Ligt.

Hellas Verona (3-4-2-1): Silvestri; Ceccherini, Lovato, Empereur; Faraoni, Vieira, Ilic, Lazovic; Tameze, Zaccagni; Di Carmine.

Allenatore Juric. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Benassi, Cetin, Danzi, Dawidowicz, Gunter.

In attesa del tampone. Ronaldo aspetta il responso del test effettuato ieri e continua a sperare di poter tornare a disposizione per la supersfida di mercoledì contro Messi e il Barcellona. Obiettivo Champions League, quindi, e niente Verona questa sera. La conferma viene da Andrea Pirlo, che nella conferenza stampa della vigilia ha spiegato: «Non sappiamo ancora nulla, al momento non ci sono novità. Aspettiamo l’esito dei tamponi, li abbiamo fatti noi questa mattina e lo ha fatto pure lui a casa. In ogni caso, anche se fosse negativo in giornata, non giocherebbe con il Verona perché deve fare la visita di idoneità e quindi non sarebbe disponibile».

L’allenatore bianconero ha parlato nel primo pomeriggio di ieri e, nonostante ci fosse ancora spazio tecnicamente per completare tutto l’iter nelle ventiquattro ore previste dal regolamento, ha preferito fare chiarezza. I tempi erano oggettivamente ristretti, perché il protocollo impone a chi è guarito dal Covid di effettuare la visita di idoneità prima di tornare a giocare. Un percorso che dura appunto 24 ore.

AL SOLE. Ieri il fenomeno ha postato sui social una foto mentre prende il sole nella villa sulla collina torinese con scritto: «Siiii», accompagnato dalla emoticon del braccio muscoloso, simbolo di forza fisica. Un messaggio criptico che ha fatto scatenare i tifosi: subito il pensiero è corso alla raggiunta negatività ma l’interpretazione più verosimile e che ha trovato riscontro con il passare delle ore è che l’esultanza di CR7 fosse per la vittoria del Real Madrid nel Clasico contro il Barcellona. Tanto che ha ricevuto i like e i commenti di diversi ex compagni dei Blancos. E nessuna comunicazione ufficiale è arrivata dalla Juve. Una gioia “madridista”, quindi. Ora Cristiano spera di esultare anche per un tampone negativo che gli permetterebbe di tornare in campo contro il Barça. Per negativizzarsi c’è tempo fino a martedì sera, entro 24 ore dal fischio d’inizio della partita dello Stadium.

RECUPERATO. Chi invece è già uscito dall’incubo Covid è Weston McKennie: l’americano è risultato negativo venerdì sera e ha effettuato la visita di idoneità. Questa sera l’americano sarà a disposizione e andrà in panchina.

Era il 21 settembre di un anno fa quando l’Hellas fece traballare la Juventus, andando in vantaggio con un gol di Miguel Veloso per poi essere rimontato e perdere per 2-1. Il Verona giocò una grande partita, mettendo sotto costante pressione i bianconeri e sfiorando a ripetizione il pareggio. Ivan Juric, però, quando gli chiedi di un confronto con il passato, taglia corto: «Prima ce lo scordiamo, meglio è».
Già, perché la squadra che arriva a Torino è largamente rinnovata e resta in rodaggio. Eppure alcune certezze sono rimaste. Attacco e difesa Nonvuole sentire parlare, Juric, neppure dei numeri di una difesa che, finora,èla migliore della SerieA, con un solo gol incassato, alla pari del Milan: «Queste cose non si dicono mai…», stringe i denti il tecnico di Spalato. La traccia dell’identità che vuole è questa, al netto delle variazioni non solo dovute al mercato ma anche per gli infortuni–e con Koray Gunter fermato dal Covid-19 – che hanno ridotto le scelte.
Con la Juve sarà confermata la linea a tre con Federico Ceccherini, Alan Empereur e Matteo Lovato, che pochi mesi fa era in C, che il Verona ha ingaggiato dal Padova e ora il reparto. In avanti, Nikola Kalinic è alla ricerca della condizione migliore: si giocano una maglia da titolare Samuel Di Carmine e Andrea Favilli. Ma è su un punto che Juric è diretto: «La Juventus è fortissima, però ilVerona ha uno stile di gioco definito, ci abbiamo lavorato tanto e proseguiamo con la nostra idea. Andiamo ad affrontarla come affrontiamo tutte le altre squadre. Dobbiamo essere coraggiosi»

Dove e come vedere la partita in diretta e live streaming

La partita tra Juventus e Verone, in programma alle 20:45, sarà trasmessa in diretta tv da Sky sui canali Sky Sport Uno (satellite, digitale terrestre e internet) e Sky Sport 252 (satellite e internet). La telecronaca è di Federico Zancan, con il commento di Daniele Adani. I collegamenti da bordo campo saranno a cura di Massimo Ugolini. Juventus  e Verona  in streaming gratis sarà disponibile solo per gli abbonati alla pay tv satellitare grazie all’applicazione Sky Go che permetterà di seguire la partita in diretta anche su pc, tablet e smartphone.

Insieme, dal primo minuto, non giocano da 1.716 giorni. Era il 13 febbraio 2016, allo Stadium si giocava uno Juventus-Napoli dal sapor di scudetto. Vinto dai bianconeri, all’ultimo respiro, grazie al gol di Simone Zaza più famoso della carriera dell’attaccante lucano: tre punti a Max Allegri, sorpasso effettuato sugli azzurri di Maurizio Sarri con la marcia tricolore dei bianconeri che non si è più interrotta. Resta quella l’ultima partita disputata dalla Juve con la coppia d’attacco titolare formata da Alvaro Morata e Paulo Dybala. Che hanno continuato a giocare insieme fino al termine della stagione, fino al gol dello spagnolo che regalò alla società bianconera la Coppa Italia a Roma contro il Milan. Mai, però, insieme dal primo minuto.
LE PROVE. Prove di intesa ci sono già state martedì scorso a Kiev, in Champions League. Per Dybala sono arrivati i primi trentacinque minuti (più recupero) di gioco, Morata per la seconda volta consecutiva si stava già caricando tutto il peso dell’attacco bianconero considerando anche l’assenza di Cristiano Ronaldo. Già in palla è lo spagnolo, che arriva da tre reti nelle ultime due partite. Ancora in pieno rodaggio l’argentino, che per un motivo o per l’altro ha debutto solo questa settimana.

In realtà non ci dovrebbe essere bisogno di prove particolari, almeno di questo ne è convinto lo stesso Pirlo. Che si fa forza proprio di quella stagione vissuta insieme da Dybala e Morata. Ma anche della capacità del numero nove bianconero di potersi integrare con qualunque compagno di reparto: «L’abbiamo comprato proprio per questo, l’abbiamo comprato perché è un giocatore forte che può darci tante soluzioni. Con Dybala ha giocato già un anno alla Juventus, quindi si conoscono molto bene e possono coesistere tranquillamente. Spetterà a loro trovare le soluzioni migliori durante la partita».TITOLARI. Prima o poi, bisognerà fare i conti anche con Cristiano Ronaldo. Che quando sta bene gioca, sempre. Per cui quello tra Dybala e Morata potrebbe diventare il duello interno più delicato per gli equilibri della squadra, sempre che Pirlo non riesca poi a varare quel tridente pesante che in estate aveva studiato soprattutto nel caso in cui poi fosse arrivato Edin Dzeko invece dello spagnolo. Ma fino a quando Ronaldo non tornerà a disposizione, proprio la coppia Morata-Dybala dovrà prendere per mano il resto della squadra. A cominciare dalla sfida di questa sera con il Verona, perché prima di tutto la Juve dovrà essere la loro Juve.

TUTTO DIVERSO. Ma provando a fare un salto indietro di quattro anni e mezzo, i numeri possono aiutare a capire come in realtà per Dybala e Morata insieme stia cominciando tutta una nuova avventura. Non solo perché da talenti in rampa di lancio ormai devono dimostrare una volta di più di essere dei leader autentici di questa Juve. Anche perché, in quella stagione vissuta insieme, l’intesa non ha portato particolari dividendi. Il reparto d’attacco era composto anche da Mario Mandzukic e Zaza, alla fine della stagione il bottino di Dybala fu di 23 gol e 7 assist, mentre quello di Morata parlava di 12 gol e 11 assist. Mica poco. Ma in combinata sono arrivate appena due reti, entrambe di Dybala su assist di Morata: una in campionato a Frosinone e una in Coppa Italia contro il Torino. Segnale di come forse non sia poi così naturale questa intesa, che va trovata e ritrovata lavorando insieme, in allenamento e soprattutto in partita. Dopo gli assaggi di Kiev, da stasera si fa sul serio. E la Juve ha bisogno di loro.

Voglia di conferme. Voglia di crescere ancora. La Juve riprende il cammino scudetto dopo due pareggi consecutivi con Roma e Crotone (inframmezzati dal match non giocato contro il Napoli) e dopo il successo fondamentale in Champions League. A Kiev i bianconeri hanno fatto evidenti passi in avanti in termini di equilibrio, solidità, personalità. E la Juve scelta dal tecnico è apparsa più logica, negli uomini e nelle posizioni, per poter attuare l’idea di calcio iperoffensivo senza prestare il fianco ai contropiede avversari come era accaduto a Roma e Crotone. Adesso è il momento della continuità per arrivare nel migliore dei modi alla sfida con Messi.
 SENZA RONALDO. Questa sera con il Verona non ci sono alternative ai tre punti e la Juve si presenterà per la terza volta consecutiva senza Ronaldo, ancora alle prese con il Covid. Privo del re, Pirlo si affiderà ai suoi delfini: Morata, che sta attraversando un momento di grazia certificato da tre gol in due partite, e Dybala, alla prima da titolare in stagione con vista sul Barcellona. «Possono coesistere» assicura il Maestro. E, in effetti, si tratta di una nuova/vecchia coppia: nuova per questa stagione ma non inedita visto che hanno giocato in tandem nel 2015/16.

I fari, naturalmente, sono puntati sulla Joya, che vuole recuperare il tempo perduto per acciacchi assortiti. «Paulo gioca e non ho avuto alcun bisogno di pungolarlo. Ha semplicemente avuto problemi fisici e poco tempo per mettere benzina nelle gambe. Martedì a Kiev ha fatto poco più di mezz’ora e ora è pronto. E’ giusto che parta dall’inizio». Pirlo non si dice stupito dell’ottimo avvio di Morata che, piano piano, sta crescendo seguendo gli indirizzi del tecnico: «In Spagna, Alvaro era abituato a giocare molto in fase difensiva e avere poi 70 metri di campo davanti, per noi invece deve essere sempre a disposizione del gioco».

SURREALE. Il Maestro è soddisfatto per aver ritrovato una squadra in buona condizione, che ha potuto riposare dopo la Champions, anche se conferma tutte le difficoltà del momento storico che si sta vivendo. «La situazione è surreale ma lo sappiamo già dall’anno scorso – rileva -. L’abbiamo visto a Kiev: con 20.000 persone in tribuna sembrava che fosse cambiato il mondo. Giocare in queste condizioni non è facile, per noi come per tutti. Paradossalmente, però, questi giorni di quarantena mi sono stati utili: non avendo fatto il ritiro pre-campionato, ho avuto a disposizione i ragazzi per amalgamare il gruppo». Oltre a Ronaldo, mancheranno gli infortunati Alex Sandro («Lo rivedremo dopo la sosta di novembre»), De Ligt («Sta bene, si sta allenando con la squadra, manca solo l’ok dell’ortopedico per la spalla»), cui si è aggiunto Chiellini, bloccatosi in Champions. Chiesa è squalificato, così a sinistra è favorito Frabotta rispetto a Bernardeschi. Alle spalle di Morata-Dybala dovrebbe toccare ancora a Ramsey con Kulusesvki che potrebbe inizialmente riposare.

Rewind. L’ultima volta insieme dall’inizio è stata parecchio tempo fa, in uno Juventus-Napoli (25ª giornata) della stagione 2015- 16: Massimiliano Allegri schierò Paulo Dybala e Alvaro Morata come coppia d’attacco nel big match di campionato ma poi fu Simone Zaza (entrato al posto dello spagnolo) a indirizzare lo scudetto verso Torino con un gol a pochi minuti dal gong. Da allora sono passati più di quattro anni, Morata ha fatto giri immensi (cambiando diverse squadre) prima di riaccasarsi alla Juventus, mentre Dybala da allora ha solo cambiato maglia (passando dalla 21 alla 10). «Paulo e Alvaro hanno giocato insieme per più di un anno — ha detto Andrea Pirlo nella conferenza stampa della vigilia —, perciò si conoscono molto bene e possono coesistere tranquillamente. Toccherà a loro trovare le soluzioni migliori durante la partita». Vetrina per la Coppa Dybala e Morata finora hanno condiviso una bella fetta del secondo tempo della gara di Champions giocata a Kiev contro la Dinamo, vinta grazie alla doppietta dell’ex Real. Paulo ha avuto una partenza lenta, condizionata dall’infortunio muscolare nel finale della scorsa stagione, Alvaro è arrivato a fine mercato con l’etichetta di «ripiego», dopo che la Juventus aveva corteggiato a lungo Dzeko e Suarez, ma in poco tempo si è preso la scena a suon di gol: tre in due partite e nel giro di tre giorni, uno al Crotone, che ha permesso alla Juventus di acciuffare almeno il pari,edue nell’esordio di Coppa. Arrivano alla «prima» di coppia in condizioni psicologiche totalmente diverse, ma con la stessa voglia di fare bene, perché mercoledì sera allo Stadium arriverà il Barcellona e la gara di Verona è un’ottima occasione per mettersi in vetrina: con Cristiano Ronaldo ancora positivo al Covid (che ieri ha postato una sua foto a torso nudo mentre prendeva il sole, con la scritta «Sii»: esultanza social per la vittoria del Real sul Barcellona?) entrambi possono coltivare la speranza di essere riconfermati titolari in Champions. Benzina e conferme «Dybala giocherà — ha spiegato Pirlo — e non c’è stato bisogno di pungolarlo, perché ha avuto poco tempo per allenarsi con noi e mettere benzina nelle gambe. Purtroppo in due occasioni non abbiamo avuto modo di metterlo in campo, a causa di due espulsioni. Ha giocato nel finale di Kiev ed è giusto che con ilVerona parta dall’inizio. L’ottima partenza di Morata non mi sorprende, l’abbiamo comprato perché è forte che può darci tante soluzioni. Ultimamente all’Atletico era abituato a giocare in fase difensiva, avendo poi 70-80 metri di campo per il contropiede. Noi invece cerchiamo di metterlo sempre a disposizione del gioco. Io gli chiedo di sistemarsi bene con il corpo, dare pressione per liberare l’uomo nell’uno contro unoeandare da una parte all’altra velocemente». Ruoli invertiti Nella prima vita di Morata in bianconero i due erano più alternativi che complementari, perché Dybala, appena arrivato dal Palermo, si guadagnò presto il posto fisso, mentre lo spagnolo venne scavalcato presto da Mandzukic e diventò soprattutto un subentrante. Stavolta Alvaro si è preso la rivincita: da quando è arrivato è sempre stato titolare e in Coppa non ha fatto rimpiangere Ronaldo (che spera ancora di sfidare Messi: serve un tampone negativo entro martedì); 237 minuti giocati finora contro i 35 del diez. Dybala stasera cercherà con il Verona il primo gol stagionale: non segna dal derby del 4 luglio e magari sarà proprio l’amico Morata, che nel 2015 contro la Roma fece partire il contropiede da cui nacque il suo primo gol juventino in campionato, ad aiutarlo a sbloccarsi.