Dove e come guardare la partita, diretta tv e live streaming
Bologna Napoli sarà trasmessa questa sera a partire dalle ore 18.00. Tutti gli appassionati potranno guardare il match sui canali Sky e più nello specifico a Sky sport Serie A dal canale 202 del satellite e Sky Sport dal canale 251. Come sempre la partita si potrà anche guardare in streaming gratis, ovviamente per tutti gli abbonati al servizio. Questi dovranno utilizzare l’applicazione Sky Go che dà la possibilità di guardare tutto il calcio di Serie A attraverso i dispositivi mobili. In alternativa si potrà anche guardare Bologna Napoli attraverso i canali Now TV. Quest’ultimo è il servizio Sky che da la possibilità di poter acquistare l’evento prescelto oppure di sottoscrivere un abbonamento.
La lezione nella sala video ieri mattina a Castelvolturno è stato l’ultimo momento dell’ira funesta di Gattuso, quella che si era scatenata dopo il successo stentato e criticabile di Rijeka in Europa League.
Il coach ha mostrato all’intera squadra tutto quanto di negativo si è verificato in Croazia e non dovrà essere ripetuto quest’oggi a Bologna. Sarà l’ultima occasione che la squadra avrà per evitare che Ringhio decida nella sfida contro il Milan, al San Paolo dopo la sosta, di cambiare volto al Napoli e ritornare al 4-3-3.
La svolta è richiesta oggi al Dall’Ara, dopo le ultime 5 partite che hanno mostrato una squadra in controtendenza rispetto allo scoppiettante inizio: tre vittorie, due sconfitte con 5 gol fatti (pochi) ed altrettanti subiti (troppi). Gattuso stavolta non sentirà ragioni e stamattina alle 9.30 aspetterà all’aeroporto Capodichino i calciatori per imbarcarsi sul charter diretto a Bologna. Partenza inizialmente programmata ieri sera alle 20 e poi rinviata per il risultato dei tamponi consegnato al club alle ore 19.30 e soprattutto perchè il velivolo prenotato per il viaggio aveva avuto una leggera avaria.
Per il Napoli sarà un vero e proprio blitz, che Gattuso auspica possa portare la quinta vittoria in 6 gare disputate (finora 4 successi più il ko con il Sassuolo), contro il Bologna che, al pari degli azzurri, non ha ancora pareggiato in questo campionato: 4 sconfitte e 2 vittorie. Gattuso ha molto criticato la sua squadra durante e dopo Rijeka, adesso si aspetta la reazione d’orgoglio, anche grazie all’inserimento dei 7 volti nuovi (ma potrebbero essere 8 se in porta dovesse scegliere Ospina per Meret) che dovrebbero dare energia e gioco alla squadra apparsa troppo sottotono nelle ultime esibizioni. Oltre ad aver mostrato un atteggiamento fin troppo superficiale e spocchioso.
Gattuso vuole un Napoli sprint, fin dai primi minuti, anche per ribaltare una tendenza che lo ha caratterizzato negli ultimi tempi: le ultime 5 reti segnate in trasferta sono arrivate nei secondi tempi, mentre è proprio da Bologna-Napoli dello scorso mese di luglio che bisogna tornare per rivedere una rete esterna (andò a segno Manolas) nel primo tempo. Potrebbe essere la gara di Mertens, per tornare al gol dopo il digiuno che dura dallo scorso 27 settembre (6-0 al Genoa) e il Bologna rappresenta per lui l’avversaria migliore: 11 gol in 11 gare giocate contro i felsinei, con due triplette ed una doppietta. Oppure quella di Lorenzo Insigne che, arrivando a quota 69 con la maglia del Napoli, raggiungerebbe un’istituzione come Vinicio al decimo posto della classifica all time.
Mihajlovic certifica le anticipazioni: niente Hickey sulla sinistra causa fastidio all’adduttore e turnover a centrocampo per Svanberg. Il Bologna quindi presenta Denswil in difesa e Dominguez accanto a Schouten. Sale quindi a otto il conto degli indisponibili rossoblù. Tra questi Andreas Skov Olsen (out dalli 1 ottobre in Islan-da-Danimarca) che è stato operato di vertebroplastica. Il danese rimarrà qualche giorno a riposo per poi iniziare il percorso di recupero. L’operazione dovrebbe velocizzarne il rientro, previsto inizialmente per la terza decade di novembre. Il tecnico serbo è come sempre spavaldo: «Andiamo perla nostra strada. Non cambiamo mai il nostro modo di giocare. Avremmo meritato più punti di quelli che abbiamo. Il Napoli è una delle più forti in Italia, può mirare allo scudetto. Sappiamo che ci metteranno in difficoltà, ma possiamo farlo pure noi. Mancini? L’ho sentito, sta bene e non ha sintomi, questo è l’importante. A casa si vedrà un po’ di partite».
Dries Mertens può sorridere, c’è il Bologna oggi pomeriggio. Nulla d’irriverente, ci mancherebbe. Ma ci sono le statistiche a risollevare un po’ il morale dell’attaccante belga, il cui inizio di stagione non è stato convincente del tutto. Da quando è in Italia, il Bologna è la squadra a cui ha realizzato il maggior numero di reti, 11 in altrettante partite. Uno score che crea apprensione negli avversari e che potrebbe restituire la giusta carica a questo giocatore che è stato il simbolo del Napoli nel triennio di Sarri e nei 18 mesi di Ancelotti. Da quest’anno, qualcosa è cambiato nel suo modo di giocare. Tatticamente, agisce in una posizione per lui inedita, alle spalle di Osimhen, al quale ha dovuto cedere il ruolo di centravanti dopo svariate stagioni. In pratica, ha dovuto arretrare il proprio raggio d’azione, allontanandosi dalla porta e dal vivo dell’azione offensiva.
Mancano, in questo periodo. L’attacco del Napoli è rimasto a secco contro l’Az Alkmaar, il Sassuolo e il Rjieka (Demme e un’autorete). Un dato che ha aperto ad alcune considerazioni di carattere tecnico-tattico. Il club ha investito 70 milioni di euro per ingaggiare Osimhen ma, finora, l’attaccante nigeriano sta facendo fatica a sostenere il peso offensivo. A Fiume, nel giovedì europeo, lui non ha giocato, perché squalificato e al suo posto Gattuso ha inserito Petagna, con risultati altrettanto modesti. L’unico tra gli attaccanti a destare interesse è stato proprio Mertens, autore dell’as-sist per il momentaneo pareggio di Demme, ed ha colpito una traversa su punizione. Quello servito al mediano tedesco è stato il terzo assist vincente in stagione, mentre nelle nove partite disputate dal Napoli (non ha giocato alla terza giornata, contro la Juventus), ha realizzato due reti.
Nel 4-2-3-1, Mertens occupa la posizione del trequartista, interpretando il ruolo in maniera moderna, cioè di giocatore associativo, come Papu Gomez nell’Atalanta, per intenderci. Si tratta di un impegno inedito, mai prima di quest’anno il nazionale belga aveva operato in questa posizione.
Nel primo anno di Sarri venne considerato come alternativa a Lorenzo Insigne sulla fascia sinistra, lì dove aveva giocato col Psv,. Poi, il primo infortunio di Milik gli spalancò le porte verso la nuova avventura di centravanti, la grande intuizione di Sarri. Da quel momento, il suo rendimento è stato un crescendo, i gol si sono succeduti con una continuità impressionante, tanto da permettergli di diventare il capocannoniere della storia del club. Ma, Gattuso sta privilegiando il suo modulo di riferimento, studiato per avere la possibilità di schierare Osi-mhen, centravanti, senza rinunciare al talento di Mertens. Per il momento, però, nessuno dei due sta convincendo. Oggi pomeriggio, a Bologna, dove il Napoli è arrivato stamattina per un problema avuto dall’aereo ieri sera, un nuovo test per valutare l’attendibilità dello schema preferito. L’alternativa potrebbe essere il 4-3-3 e, in questo caso, uno dei due andrà in panchina. Una soluzione remota, in ogni modo, perché Gattuso ha puntato sul modulo offensivo sin dalle prime amichevoli nel ritiro di Castel di Sangro. E continuerà a insistere per non rinnegare una scelta fatta in estate.