Milan Verona streaming e diretta tv invece di Rojadirecta. Grande opportunità per il Milan di Pioli, in questo posticipo contro il Verona che chiude il turno 7 di campionato, per allungare in vetta alla classifica e, in caso di vittoria, portarsi a quota 19 punti. Dovesse trovare la rete, inoltre, il Milan eguaglierebbe la sua seconda miglior striscia di gare in gol nel massimo campionato italiano (27 nel 1949).
Non c’è alcuna intenzione di andare a San Siro a recitare la parte della vittima sacrificale. Il Verona di Ivan Juric, c’è da starne certi, farà il possibile e l’impossibile per riuscire a fermare la corsa del Milan capolista in campionato. L’obiettivo è ripetere, come svolgimento, la partita che la squadra scaligera ha messo in scena un paio di settimane fa all’Allianz Stadium di Torino contro la Juventus, dove, dopo 32 anni di sconfitte, è riuscita a uscire dal terreno di gioco con un punto – meritato – in saccoccia.
Anche a San Siro i precedenti sono tutt altro che favorevoli. Perché se è vero che l’Hellas rappresenta una sorta di bestia nera per il Milan quando le partite si giocano al Bentegodi di Verona, in casa dei rossoneri il club gialloblù non ha mai vinto. Ci proveranno questa sera i “giovani pirati” di Juric, con Ceccherini, Lovato e Magnani a contrastare “Superlbra”, con Lazovic e Dimarco a sprintare sulle fasce, con Tameze e il “bimbo” Ilic a dettare i tempi in mezzo al capo, conZaccagni e Barak a provare a scardinare la difesa rossonera e con l’ex Kalinic voglioso di trovare la sua prima rete in gialloblù dopo la clamorosa traversa colpita contro il Bene-vento nell’ultima gara di campionato.
Juric ha avvertito i suoi: «Il Milan – le sue parole – è una squadra fortissima». Individuando poi inZlatan Ibrahimovic il pericolo pubblico numero uno per la sua squadra: «Mi ha sorpreso il livello a cui sta esprimendo. Gioca con qualità e intelligenza. Con lui si hanno tante soluzioni diverse: fa la differenza con movimenti, tecnica e spirito, è ancora un top player». La ricetta per contrastare il Milan dell’ex gialloblù Stefano Pioli? La solita, quella che si incarna nello “spirito Hellas’,
ovvero la voglia di combattere, di aggredire a tutto campo l’avversario, di andare sempre all’uno contro uno, di farsi trovare preparati nelle ripartenze, specie dopo aver rubato palla e in situazione di superiorità numerica. Per Juric, al di là dell’undici titolare, anche qualche carta da giocarsi a gara in corso, come quella del giovane Colley, che ha recuperato dall’infortunio che lo ha costretto a saltare la sfida con il Benevento.
Dove e come guardare la partita, diretta tv e live streaming
Milan Verona sarà trasmessa questa sera a partire dalle ore 20.30. Tutti gli appassionati potranno guardare il match sui canali Sky e più nello specifico a Sky sport Serie A dal canale 202 del satellite e Sky Sport dal canale 251. Come sempre la partita si potrà anche guardare in streaming gratis, ovviamente per tutti gli abbonati al servizio. Questi dovranno utilizzare l’applicazione Sky Go che dà la possibilità di guardare tutto il calcio di Serie A attraverso i dispositivi mobili. In alternativa si potrà anche guardare Milan Verona attraverso i canali Now TV. Quest’ultimo è il servizio Sky che da la possibilità di poter acquistare l’evento prescelto oppure di sottoscrivere un abbonamento.
Un nuovo esame di maturità il Milan di Stefano Pioli ha già vissuto e superato diversi test nel corso degli ultimi mesi. Nel periodo post4ockdown, dopo la prima vittoria ottenuta contro una big, il 2-0 alla Roma il 28 giugno, ci si chiedeva se il Milan avrei? -be superato gli ostacoli successivi vista l’idiosincrasia delle ultime stagioni contro la squadre in lizza per un posto per l’Europa e sono arrivati i successi con Lazio e Juve e le buone prestazioni con Napoli e Atalanta (due pareggi).
Poi a inizio di questa stagione ci si domandava se lo scudetto dell’estate ottenuto dai rossoneri fosse stata una felice parentesi di un periodo così inedito per il calcio mondiale, ed ecco arrivare la vittoria nel derby contro l’Inter che mancava da anni e il primo posto in solitaria in classifica; posizione che Romagnoli e compagni manterranno anche al termine di questa settima giornata qualunque risultato ottengano questa sera a San Siro contro il Verona. Un Milan che è partito fortissimo anche in Europa League, vincendo le tre partite di preliminari e le prime due del girone.
Giovedì, però, è giunta la prima sconfitta dopo 24 risultati utili consecutivi. Un risveglio brusco quello portato dal Lilla e la domanda che tutti si pongono ora, compresa la società e Pioli, è: come reagirà il Milan alla prima sconfitta rimediata negli ultimi nove mesi? Le risposte possibili sono ovviamente diverse, ma possono essere sintetizzate in due concetti: “vincendo” dunque rialzando immediatamente la testa e rafforzando così la prima posizione in Serie A; “non vincendo’,’ quindi dando seguito alla frenata di giovedì e mettendo sul tavolo valutazioni da fare durante la sosta.
Al di là dello stop contro i francesi, per certi versi imprevisto vista la condizione dei rossoneri, ma non così sorprendente andando ad analizzare la rosa del Lilla e la sua posizione in classifica nella Ligue 1, il Milan non può essere più considerato un outsider di questo campionato. Magari la squadra di Pioli non sarà la favorita per lo scudetto, ma questo primo sesto di campionato unito alle dodici giornate finali di quello passato – ha chiaramente detto che il Milan va tenuto in grande considerazione. Un Milan giovane, ad accezione dei totem Ibrahimovic e Kjaer, e dunque è logica la curiosità per capir e come i ragazzini terribili di Pioli sapranno voltare pagina dopo lo 0-3 di Coppa Sapranno dimenticare la dura sconfitta e tornare nello “spirito campionato” oppure subiranno psicologicamente lo stop? Si è discusso molto in questi mesi dell’effetto San Siro, del fatto che molti giocatori abbiano probabilmente giovato dell’assenza del pubblico perché non ci sono state le pressioni “rumorose” di altri periodi. E’ probabile che i giocatori dimenticheranno in fretta il ko, anche perché non ci saranno spettatori pronti a fischiarli al terzo passaggio sbagliato.
Che poi questo coincida con una buona prestazione e la vittoria, ovviamente sarà tutto da verificare anche perché di fronte il Milan avrà una squadra scorbutica, che in questo campionato ha già stoppato Roma e Juventus e che, nonostante i diversi cambi di formazione, ha mantenuto la solidità che lune aveva saputo darle già nella scorsa annata, Vincere, comunque, deve rimanere l’obiettivo primario del Milan per la sfida di stasera, anche perché con i tre punti i rossoneri si porterebbero a 19 punti e andrebbe in fuga, portandosi a più 4 sul Sassuolo ed eventualmente su Juventus e Atalanta se dovessero vincere le partite di oggi rispettivamente con Lazio e Inter
Vittoria o meno, la sosta arriverà senza dubbio nel momento migliore. Perché la gara col Lilla ha accesso una piccola spia rossa e fermarsi servirà per analizzare la situazione, capire dove eventualmente ci sarà da intervenire per riportare il treno sui binari giusti. «Le pressioni ce le creiamo da soli, siamo molto rigidi con noi stessi e vogliamo essere ambiziosi», ha spiegato ieri Pioli che col passare delle settimane sta inevitabilmente alzando l’asticella: l’obiettivo del Milan rimane quello di tornare dopo sette stagioni in Champions, ma è evidente che se in primavera i rossoneri saranno sempre nelle zone alte, non bisognerà porsi limiti.
Milan, per provare 1’allungo in classifica, si rimette il vestito canonico che gli ha permesso di arrivare in vetta alla serie A e dove rimarrà anche durante la prossima sosta per le nazionali. Rispetto alla sconfitta con il Lille, Stefano Pioli recupera Davide Calabria e Alexis Saelemaekers che torneranno titolari per ricomporre cosi l’asse di destra che tanto equilibrio riesce a dare alla formazione titolare milanista.
Il pacchetto arretrato che difenderà la porta di Gigio Donnarumma, sarà poi completato dai soliti noti ovvero Kjaer, Romagnoli e Theo Hernandez. In mezzo al campo ci Sarà il ritorno di Ismael Benna-cer, che riprenderà il suo posto al fianco di Franck Kessie, Troppe? ampio, per ora, la differenza di rendimento della squadra quando l’algerino è in campo e quando viene sostituito da Sandro Tonali, che sta ancora carburando all’interno del sistema tattico milanista Alle spalle di Zlatan Ibrahimovic, invece, si ricomporrà il terzetto canonico di questo scorcio di stagione. Oltre a Saelemaekers, Hakan Calli anogiu e Rafael Leao si prenderanno le due maglie mancanti sulla trequarti, mentre ci sarà spazio a gara in corso per Ante Rebic.
Il croato non è ancora al 100% della condizione e deve rimettere minuti nelle gambe per ritornare ad essere quel giocatore che ha trascinato il Milan nel post lockdown. Ad oggi, Rebic può essere utilizzato sia come alternativa a Leao (c’è anche Hauge che spinge cosi come Brahim Diaz) sia come vice Ibrahimovic, come avvenuto contro il Lille nel secondo tempo.
L’obiettivo del Milan è quello di avere il suo esterno offensivo al top alla ripresa del campionato, che metterà i rossoneri davanti al Napoli al San Paolo. Molto dipenderà anche dalla scelta o meno del commissario tecnico della Croazia, Zlatko Dalie, in vista delle prossime partite di Nations League. Il regolamento gli consentirebbe di chiamare il milanista tra gli uomini a sua disposizione e nelle prossime ore se ne saprà di più. Intanto questa sera Rebic partirà dalla panchina.
Rialzare il livello della prestazione per cancellare lo scivolone di giovedì sera contro il Lille e provare a riallacciare il rapporto con la vittoria che, in campionato, è diventata una dolce abitudine. Stefano Pioli non si nasconde dietro ad un dito e in conferenza stampa, alla vigilia della partita odierna contro il Verona, ammette: « Abbiamo abbassato il livello della prestazione contro un avversario sbagliato, dobbiamo essere pronti a tornare a fare ima prestazione di livello». Non crede ad una mancanza di spirito giusto l’allenatore del Milan, che respinge al mittente il quesito: «Abbiamo avutolo spirito giusto ma non abbiamo avuto la precisione tecnica, sappiamo qual è il nostro percorso, domani vogliamo mettere in campo una prestazione da Milan, compatta e solida».
In molti hanno iniziato ad evidenziare un calo di ritmo della squadra di Pioli, facendo riferimento soprattutto alla partita di sette giorni fa contro l’udinese. L’allenatore milanista, però, anche in questo caso non conviene sull’argomento: «Soffrire contro l’Udinese è nonnaie, lo testimoniano le gare dei friulani. Sarà molto difficile anche domani. Giovedì potevamo fare meglio a livello tecnico, soprattutto su palloni da gestire meglio.
Il percorso è stato lungo e duro, dal 22 novembre giocheremo 10 partite in 21 giorni, dobbiamo essere preparati a gestire bene questi impegni, sia dal punto di vista fisico che mentale. Non abbiamo avuto particolari difficoltà dal punto divista fisico, ma abbiamo incontrato avversari con una gamba importante». E sul fatto se abbia parlato o meno con Ibrahimovic dopo la gara con il Lille, Pioli non si sbottona: « Parlo sempre con i giocatori, siamo tutti sulla stessa direzione, non c’è stato bisogno di interventi. Sappiamo che giovedì il livello non è stato ottimale ma abbiamo le qualità per rifarci».
Sono state diverse le domande die sono state fatte all’allenatore del Milan sui singoli, a partire da Alessio Romagnoli, autore di due falli che hanno portato alla concessione di altrettanti calci di rigore a sfavore del Milan: «Nel mondo calcio le critiche e gli elogi sono sempre eccessivi, stiamo parlando di un leader della squadra, ci stagiocando di avere degli episodi sfavorevoli» mentre su Theo Hernandez aggiunge: «Continuo a credere che la prestazione della squadra aiuti i singoli. Su Theo non sono assolutamente prececupato, è un nostro punto di riferimento, è nonnaie non riuscire ad essere al 100% tutte le partite, il suo rendimento è positivo».
Incalzato sul tema, arrivano poi le risposte su Hauge: «Siamo tanti in quel molo lì, è un giocatore forte, ci darà soddisfazioni, ma è giusto ragionare partita dopo partita» e sulla gestione di Ibra: «Valutiamo la condizione dei singoli giocatori, partita per partita, settimana per settimana. Se l’ho sempre utilizzato è perché lo staff e il giocatore credevano che fosse la situazione migliore. Valuteremo le scelte strada facendo, non guardiamo troppo in là. Siamo stati bravi a pensare ad una partita alla volte, poi toccherà a me e lo staff decidere».