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L’ultima volta è stata il 26 giugno 2019. Cesare Prandelli era sull’altra panchina, quella del Genoa. Finì 0-0, un risultato che consentì alla due formazioni restare in Serie A. In tribuna d’onore c’era Joe Barone.

Se la Fiorentina fosse scivolata in B chissà se Rocco Commisso avrebbe ugualmente acquistato il club. Oggi Cesare si riprende la sua panchina. «Più di una volta in sogno mi sono visto con il fischietto viola al collo mentre allenavo la squadra. E speravo che questo sogno prima o poi si realizzasse. Come sarà la mia Fiorentina? Dico solo che non ci saranno grandi rivoluzioni, per il momento.

Ho parlato con Ribery. Lui vuole vincere sempre anche nelle partitelle in famiglia, è straordinario. Durante la partita a volte vorrei vederlo più vicino alla porta avversaria a fare quello che gli riesce in maniera fantastica e cioè servire l’ultimo passaggio. Ho trovato una disponibilità fantastica». Grazie Rocco Ancora Prandelli: «Ai giocatori chiedo di avere la voglia di vincere. Fin dal mio arrivo ho parlato di coraggio.

Il coraggio di andare ad attaccare con uno o due uomini in più e di avere personalità quando si è dentro l’area di rigore avversaria. Nel calcio di oggi più degli schemi e dei ruoli sono importanti le 5 sostituzioni. Voglio giocatori pronti a entrare subito in partita. Come dico sempre: le parole di un presidente si ascoltano e non si commentano. Per una volta faccio una piccola eccezione.

Rocco è un uomo che non sopporta le bugie. Valutando in questo caso non da allenatore ma da tifoso cosa sta facendo non posso che prendere atto che ha investito 80 milioni per realizzare il centro sportivo più bello d’Italia e vorrebbe spendere tanti altri soldi per un nuovo stadio. Teniamocelo stretto uno così. Un tifoso della Fiorentina grazie a Rocco può sognare in grande»

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Sono passati 3843 giorni dalla sua ultima gara in A con la Fiorentina (16 maggio 2010, ko 2-0 a Bari) ma Cesare Prandelli non ha mai smesso di sognare di tornare un giorno ad allenarla. E quel sogno si è avverato, 10 anni dopo. «Lo confesso, ho sempre sperato di rivedermi col fischietto viola, spero di essere protagonista come in passato. Cosa rivorrei di quella Fiorentina? Oggi s’apre un nuovo capitolo però mi piacerebbe che la squadra diventasse motivo di orgoglio per tutti, città, società, tifosi».

Riuscirci potrebbe significare riconferma (vedi Pioli al Milan) e poter avviare nuovo ciclo per lottare per l’Europa, Champions, come fu dal 2005 al 2010. Ma ora la realtà è diversa. «Ovvio che non saremo perfetti, ma col Benevento dovremo lottare col suo stesso furore. Voglio coraggio e spirito vincente.

I ragazzi, molto legati a Iachini, hanno subito dato massima disponibilità. Commisso? Quando un presidente parla va solo ascoltato. E da tifoso viola dico che va tenuto stretto, con lui i tifosi possono sognare in grande. Formazione? Niente vantaggi a Inzaghi». Prandelli recupera Pezzella e Borja Valero e medita un Ribéry più offensivo, Kouamè esterno destro (out Callejon appena uscito dalla quarantena) e uno tra Vlahovic e Cutrone punta centrale. Infine un pensiero per Pietro Vuturo, uno dei leader degli ultrà morto ieri a 60 anni: «È stato un grande tifoso, va ricordato con sentimento».

A Firenze per “cancellare” la sciagurata prova contro lo Spezia. «La seconda gara sbagliata dal Benevento nelle 46 gare della mia gestione», secondo Filippo Inzaghi. Che, nel lunch match di Firenze intende rivedere la squadra vista sino a Verona, che «ha voglia di lottare su ogni palla, fa quadrato al cospetto delle difficoltà». Quelle odierne lieviteranno «oltre che per le indubbie doti tecniche dei viola, pure perché, dopo il cambio del tecnico, ogni giocatore darà qualcosa in più». Al Benevento mancherà l’ex Dabo, alle prese con il Covid, così come sarà ancora assente Iago Falque, oltre allo squalificato Caprari. Lapadula partirà dalla panchina.