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Servono punti in casa Udinese, lo sa bene mister Gotti: «Quasi ogni volta ci troviamo a dire che la partita che stiamo per affrontare è di particolare importanza. Di sicuro questa volta si affrontano due squadre che sono in ritardo in classifica e che hanno bisogno di punti». Rispetto ai nazionali il mister si esprime così: «Okaka, Lasagna e Nestorovski stanno bene sotto ogni punto di vista. Larsen è tornato in anticipo mentre De Paul è arrivato da un viaggio intercontinentale». Recuperano Pereyra e Mandragora, mentre non sarà del match Deulofeu, volato a Barcellona per la nascita del secondogenito.

La parola d’ordine in casa Genoa è «ripartenza». Dimenticare il virus, gli infortuni e tutte le conseguenze. «Dobbiamo ripartire prendendo ad esempio quello che eravamo alla prima giornata e dobbiamo mostrare quello che volevamo essere e ciò che avremmo voluto poi fare. Adesso serviranno senso di sacrificio e responsabilità. L’Udinese? E’ una di quelle squadre che per i numeri meriterebbe una classifica diversa. Tra le altre cose è una squadra solida, una delle tre in serie A che subisce meno tiri di tutti – ha dichiarato Rolando Maran – Dovremo essere bravi perché hanno fisicità e compattezza, sono difficili da incontrare. Al di là dell’avversario noi dobbiamo fare una prestazione di grande carattere, temperamento, sacrificio e coraggio».

Per il tecnico l’emergenza non è ancora terminata del tutto. La lista degli assenti, alcuni solo a scopo precauzionale come per Zapata, è ancora lunga. Cassata, Pjaca, Zappacosta e Criscito, oltre al difensore colombiano, non sono stati convocati. Prima volta invece per Sturaro mentre rientra Shomurodov. « E’ un giocatore di movimento che ama svariare molto, senza dare riferimenti.

Un giocatore generoso a cui piace anche coprire gli spazi ma soprattutto mi sta piacendo come si sta applicando e come studia la lingua per partecipare alla quotidianità, significa che ha fame, voglia ed è un bel segnale». A guidare l’attacco sarà comunque Scamacca, la vera sorpresa della stagione merito del ds Faggiano, bravo a credere in lui nel mercato estivo in una Serie A che sembrava non volergli dare fiducia.

La sfida della paura. Perché alla fine, per dirla con le parole dell’allenatore dell’Udinese Luca Gotti, «contano soltanto i punti». E i friulani di punti ne hanno appena 4, mentre il Genoa di Rolando Maran, caro amico di Gotti, è a quota 5. Alla Dacia Arena il 5 luglio scorso finì 2-2 conibianconeri che videro sfumare la vittoria nel recupero per un fallo da rigore ingenuo dell’esterno olandese Zeegelaar. Pinamonti firmò il pari sulla respinta di Musso. Stavolta a Udine si gioca ancora un match in chiave salvezza. Ritorno al futuro Gotti sitoglie il problema Deulofeu, ancora in ritardo di condizione, perché l’attaccante spagnolo è volato a Barcellona per la nascita del secondo figlio, ma trova fortunatamente una carta in più a centrocampo (Walace, Jajalo e Coulubaly out), oltre al solito Arslan, perché per la prima volta convoca Rolando Mandragora che il 23 giugno a Torino contro i granata si era rotto il crociato.  Il regista napoletano ha lavorato come un matto per tornare al più presto: «Dobbiamo essere bravi noi a creargli un percorso di rientro il più graduale possibile, magari già da questa volta» dice Gotti. Che ha recuperato Pereyra, ma è consapevole dell’affaticamento di Duracell De Paul, tornato dall’Argentina. «È un po’ più stanco degli altri». Ma sarà lui a dover ispirare le punte: e qui Lasagna, Okaka, Pussetto e Nestorovski scalpitano per giocare col Genoa. Il 3 novembre 2019 in Genoa-Udinese (1-3) partì con un successo l’era Gotti in Friuli. Ricominciamo Da parte sua il Genoa – questa, almeno, è la speranza di Maran – dovrebbe avere finalmente svoltato dopo 40 giorni da incubo, costati ai rossoblù diciotto positivi al Covid-19 (tutti guariti) e problemi in serie a livello di organico. La sosta ha permesso di azzerare (o quasi) il ritardo di condizione di molti rossoblù, che puntano anche sul momento d’oro di Scamacca e sulla crescita di Shomurodov (in ballottaggio con Pandev) per rilanciarsi. Il tecnico si augura un mix fra una rinnovata fiducia e un pizzico di «spavalderia», sottintendendo con ciò una squadra che ha ritrovato autostima e convinzione. «Dovremo essere bravi a fare una nuova ripartenza così come era avvenuto a inizio campionato», prima che i contagi facessero saltare il banco. «Le prossime otto gare in trentuno giorni serviranno a scrollarci di dosso il passato», ribadisce Maran. I rossoblù, senza Zappacosta, Cassata, Pjaca, Zapata e Criscito, potrebbero ritornare al 3-5-2 (dopo le ultime gare disputate con il 4-3-2-1). Occhio, però, alla squadra di Gotti, che «subisce pochissimitiri in porta»