Giornata molto interessante ed impegnativa per tutti gli appassionati di sport, visto che questa sera andranno in scena due squadre italiane impegnate nella competizione europea più ambita per tutte le squadre. Oltre a scendere in campo l’Inter che si sfiderà con il Real Madrid, anche un’altra squadra italiana cercherà di fare un buon risultato in Europa. Stiamo parlando dell’Atalanta che questa sera, alle ore 21.00 scenderà in campo per sfidare il Liverpool nella 4° giornata del Gruppo D di Champions. Ma vediamo qui di seguito qualche informazioni importante riguardo questo match.
Liverpool Atalanta, match valevole per la 4° giornata del Gruppo D di Champions League
L’Atalanta questa sera scenderà in campo nel Regno Unito e sfiderà il Liverpool nella quarta giornata della fase a gironi della Champions per riscattare la pesante sconfitta che purtroppo ha subito a Bergamo e dunque in casa. Attualmente il Liverpool guida la classifica del gruppo D con un punteggio pieno. La squadra inglese, infatti, vanta un punteggio pieno, dopo aver realizzato ben 8 gol e non averne subiti in nessuna partita disputata. L’Atalanta si trova, invece, a quattro punti insieme all’Ajax ma al momento sembra sia riuscita a battere soltanto il Midtjylland, che si trova a 0 punti in classifica. Gasperini potrà contare sulla squadra al completo, o quasi e tenterà il tutto per tutto per poter portare a casa un risultato importante. Il Liverpool dal canto suo, tenterà di chiudere definitamente il discorso qualificazione.
Dove e come guardare la partita
Liverpool Atalanta si disputerà questa sera, mercoledì 25 novembre 2020, alle ore 21.00 allo stadio Anfield di Liverpool. A dirigere la gara ci sarà l’arbitro spagnolo Carlos del Cerro Grande. La partita sarà visibile sui canali Sky e nello specifico sui canali Sky Sport, sia sul satellite che sul digitale terrestre ed ancora Sky sport Arena al numero 204 del satellite. Ovviamente chi vorrà potrà seguire anche il match in diretta streaming. Gli abbonati potranno affidarsi a Sky Go per poter vedere il match, scaricando l’app su dispositivi mobili quali computer e notebook o ancora tablet e smartphone. Ci sarebbe ancora un’altra possibilità, ovvero guardare il match su Now Tv, il servizio di streaming live e on demand di Sky che da la possibilità di poter assistere ai più importanti incontri di calcio, ovviamente dopo aver acquistato uno dei pacchetti offerti.
Probabili formazioni
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Williams, Matip, Fabinho, Robertson; Jones, Wijnaldum, Milner; Diogo Jota, Firmino, Mané.
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Ilicic, D. Zapata.
Dove e come vedere la partita
Liverpool – Atalanta, la partita non sarà trasmessa in tv in chiaro. Il match, come abbiamo già visto, sarà valido per la quarta giornata di Europa League in programma. Il fischio d’inizio è fissato per le ore 21 di martedì 23 novembre. Si pensava, almeno inizialmente che il match potesse essere trasmesso su Canale 5, ma poi ci sarebbe stato un cambio di programma. La partita tra Liverpool e Atalanta, sarà quindi trasmesso in tv ma sarà esclusiva Sky.
Nello specifico si potrà seguire il match su Sky Sport Uno e Sky Sport, canale 201, 251 dell’emittente satellitare e canale 472 e 482 del digitale terrestre. Ovviamente chi vorrà, potrà seguire il match anche in streaming. La partita tra i bianconeri si potrà seguire anche sui dispositivi portatili e dunque smartphone e tablet e computer collegandosi all’app SkyGo, utilizzabile soltanto per gli abbonati. Sulle smart Tv sarà anche possibile acquistare il biglietto singolo per poter assistere all’evento, sfruttando anche il servizio On-demand live Now tv. Insomma, ci sono tanti modi per poter guardare e assistere al match valevole per la quarta giornata di Europa League.
Una sfida da sogno, in uno stadio da urlo come Anfield e con la speranza di trovare un risultato positivo per continuare la corsa in Champions League. Gian Piero Gasperini ha parlato alla stampa alla vigilia di Liverpool – Atalanta e le sue considerazioni, nonostante il netto 5-0 subito dai Reds a Bergamo, lasciano trasparire una certa fiducia per la sfida ai campioni del mondo.
«Indubbiamente è una partita di grande difficoltà – ha detto il Gasp -, incontriamo una squadra in condizione e di valore, fanno cose straordinarie. Per noi essere qui è un grandissimo traguardo, arrivare a giocare la Champions League in questo stadio è qualcosa di grande e credo che ci siano anche i presupposti per fare bene: abbiamo fiducia e la speranza di fare una bella partita».
Nella sfida di Bergamo, complici anche alcune assenze, la squadra ha faticato tantissimo: cosa bisogna cambiare? «Rispetto alla gara di andata dovremo essere più bravi e fare meno errori, soprattutto quelli che poi hanno determinato i tanti gol. Conosciamo benissimo il valore del Liverpool ma abbiamo la fiducia di poter regalare meno situazioni evidenti come all’andata. Quando riusciamo ad essere compatti e propositivi riusciamo a fare bene sia la fase difensiva che quella offensiva».
L’incrocio con la formazione di Klopp rappresenta la gara numero 200 di Gasperini sulla panchina dell’Atalanta. «Un grande traguardo. In questi anni a Bergamo le amarezze sono state pochissime. Abbiamo vissuto sempre in crescendo, mi auguro che ci siano altri momenti importanti anche se ripetersi è sempre difficile per una società che non ha risorse paragonabili alle big. Dobbiamo anticipare le situazioni e sbagliare poco, se capita retrocedi molto nel ranking. Non è facile stare a questi livelli ma è davvero entusiasmante competere qui con la nostra Atalanta».
Insieme al tecnico Gasperini, nella sala stampa di Anfield ha parlato anche l’esterno Robin Gosens. «È sicuramente una delle partite più belle da giocatore, essere qui e affrontare il Liverpool è una grande soddisfazione. Giochiamo con una delle più forti al mondo ma è uno stimolo in più. Rispetto all’andata abbiamo imparato molto, dobbiamo stare compatti e non concedere la profondità.
Mi sento benissimo, sabato a Cesena sono stato sfortunato ma spero di chiudere il cerchio aperto 3 anni fa contro l’Everton (primo gol con l’Atalanta, ndr) e segnare anche contro il Liverpool». Uno degli incroci più interessanti, quello con Alexander-Arnold, è saltato sia all’andata che al ritorno per i rispettivi infortuni. «Mi dispiace, davvero. Come giocatore voglio sempre misurarmi con i più forti al mondo ed è un peccato non incrociarlo».
TOLOI E L’AZZURRO
.Dal Brasile, intanto, rimbalzano parole importanti del centrale Rafael Toloi. Intervistato da Lance, Toloi ha parlato della possibilità di giocare da protagonista con la nazionale verdeoro ma ha aperto anche all’Italia di Mancini. «Tutti i giocatori sognano di vestire un giorno quella maglia e io non faccio eccezione.
L’importante adesso è fare bene con l’Atalanta, magari questa opportunità si presenterà. Il Brasile ha molti grandi difensori ma sto ancora sognando una chiamata e continuo a crederci. L’Italia? Ho la nazionalità e c’è anche questa possibilità. Sarebbe un’opportunità incredibile».
Nelle ultime stagioni il Liverpool ha dimostrato di non guardare in faccia a nessuno. L’obiettivo è semplicemente quello di vincere, vincere e ancora vincere, indipendentemente dal fatto che la posta in palio sia alta o nulla. I Reds, che nonostante le defezioni dell’ultimo periodo si sono agilmente sbarazzati del Leicester la scorsa domenica, non faranno eccezioni nemmeno contro l’Atalanta. Un passo falso non rappresenterebbe un dramma per gli uomini di Klopp, ma è piuttosto ghiotta la possibilità di archiviare il discorso qualificazione con due giornate di anticipo.
«I tre punti ci risolverebbero qualche problema in vista delle gare successive – spiega il tecnico del Liverpool -, ma è difficile giocare contro l’Atalanta. All’andata i bergamaschi non hanno avuto successo, ma non cambierà il nostro approccio. Sono una minaccia, a Bergamo abbiamo giocato molto bene, direi in maniera eccezionale e ci è girato tutto nel verso giusto. Ma sappiamo anche anche quel match non ha nulla a che vedere con questa, per cui si riparte da 0-0.
Dovremo prestare attenzione, mi aspetto qualche difficoltà. Loro penalizzati dalle Nazionali? E’ un problema comune, se n’è già parlato. Siamo entrambe nella medesima situazione, ma non possiamo fare nulla. Noi abbiamo addirittura avuto un giorno di riposo in meno avendo giocato domenica, ma è difficile per tutti». E siccome non siamo ancora in periodo di saldi, appare molto probabile che Salah, negativizzatosi in extremis dal Covid, sia in campo dal primo minuto a sfondare sulla destra. «Momo sta molto bene – aggiunge -, si sta allenando. Ci sono altri giocatori vicini al rientro, ma ora è inutile affrontare il discorso».
L’attenzione si sposta poi su due elementi importanti come Curtis Jones e Firmino, con il primo che dovrebbe essere impiegato in mezzo al campo, mentre il secondo non sarà nell’undici titolare considerando che non ha preso parte alla rifinitura. «Su Jones sono positivo, ma non sorpreso perché sapevamo fosse un talento. Sta crescendo ed è fantastico. Firmino è un giocatore completo. È come un’orchestra, tutti devono sapere suonare gli strumenti diversi.
A volte segna, altre no, ma non mi preoccupa». Senza dimenticare che il Liverpool segna moltissimo e, nell’ultimo periodo, è riuscito anche a migliorare parecchio la fase difensiva subendo meno gol. «Problemi in difesa? Vero, contro l’Aston Villa abbiamo subito sette reti e non ce lo dimenticheremo mai. Ma non si può parlare di fare lavoro supplementare quando passiamo la maggior parte del tempo in gare ufficiali e viaggi. Noi sappiamo difendere a nostro modo, poi è chiaro che possiamo sempre migliorare, ma anche i giocatori devono sapersi adattare a qualche cambiamento».
Infine una battuta sulla possibile riapertura degli stadi in Premier. «Non sta a me commentare queste cose, ma non capisco il senso di avere 2.000 persone in stadi da 60mila. Forse può esser considerato un buon segnale, ma non so se sia giusto». Anche Matip, che sarà al centro della difesa con Williams, mantiene alta la concentrazione. «L’Atalanta è brava in attacco e noi rispettiamo le squadre di valore europeo. Gara tosta, inutile fare paragoni con l’andata. Noi stiamo bene, ma sarà difficile».
Sono 23 i calciatori convocati da Gian Piero Gasperini e partiti alla volta di Liverpool con il charter EnterAir decollato dall’aeroporto di Orio al Serio ieri intorno alle 17.30. La vigilia della formazione orobica è stata un po’ movimentata a causa di un problema tecnico che ha fatto slittare il decollo verso l’Inghilterra, i giocatori e lo staff sono dunque rimasti a Zingonia qualche ora in più del previsto ed è saltata la classica rifinitura ad Anfield, lo stadio del Liverpool dove questa sera si giocherà la partita.
ULTIME PROVE
Le ultime prove Gasperini potrebbe comunque farle questa mattina nel consueto “risveglio muscolare” che i nerazzurri sostengono a poche ore dal match, le scelte paiono comunque ormai fatte e davanti a Gollini (che torna in Champions League dopo Atalanta – Valencia dello scorso 19 febbraio) ci saranno Toloi, Romero e Djimsiti: l’albanese ha riposato a Cesena e sarà regolarmente al suo posto nella zona sinistra della retroguardia orobica. In mezzo al campo, Hateboer e Gosens saranno le “sentinelle” esterne della coppia de Roon – Freuler e proprio questo reparto, rispetto alla sfida di andata, è quello in cui l’Atalanta ritrova più certezze visto che il mancino tedesco e il centrale olandese erano infortunati e Hateboer, in campo a Bergamo, non era in perfette condizioni.
IN AVANTI
Per l’attacco, con l’assenza di Pasalic e il solo Pessina in panchina come alternativa in mezzo (convocato anche il giovane Panada oltre all’altro Primavera Scalvini, un difensore), l’Atalanta potrebbe presentarsi con lo stesso assetto visto due settimane fa ovvero Gomez dietro a Zapata e Muriel. La difesa del Liverpool conta tante assenze, la Dea proverà a metterla in difficoltà. L’ambiente è carico e intenzionato a riscattare il risultato dell’andata. La qualificazione al turno successivo è più che mai aperta e l’Atalanta si giocherà le sue carte sino alla fine. Senza paura. A partire da questa sera nel mitico Anfield contro il grande Liverpool.
C’ è Mo Salah, negativo al tampone e, come spiega Jurgen Klopp, pronto per affrontare stasera l’Atalanta.
Potrebbe esserci Firmino, che ha saltato l’allenamento di rifinitura, ma non ha problemi fisici e sul conto del quale l’allenatore tedesco ha usato ieri queste parole: «La mia squadra è un’orchestra e Firmino è capace di suonare diversi strumenti». C’è Curtis Jones, ed è il nome del momento: 19 anni, migliore in campo contro il Leicester, acclamato come il talento più pregiato prodotto dall’accademia dei Reds negli ultimi tempi. Obiettivo ottavi
Il Liverpool vuole chiudere la pratica qualificazione stasera: tre punti e gli ottavi saranno prenotati con due turni in anticipo. Può andare bene anche un pareggio, a patto che Ajax-Midtyjlland finisca in parità. L’Atalanta non sta attraversando un buon momento e lo 0-5 di Bergamo, il 3 novembre scorso, ha mostrato quali siano ancora le profonde differenze tra i Reds e la squadra di Ga-sperini, ma Klopp non si fida: «Giocano un calcio che crea sempre problemi agli avversari,restano una squadra pericolosa. Sottovalutarli sarebbe un errore grave. Servono testa, corsa e concentrazione in una gara come questa». Fresco di record casalingo – 64 partite all’Anfield senza sconfitte – il manager tedesco intende proseguire la serie. L’Atalanta, per confermare le parole di Klopp, gode sempre di buona stampa in Inghilterra, anche dopo la «cinquina» incassata tre settimane fa: ieri la BBC ha dedicato un servizio allo svizzero Remo Freuler, indicato come «il calciatore più sottovalutato d’Europa».
Oggi, in una Liverpool pronta a riaprire la prossima settimana le porte dell’Anfield al pubblico, i Reds esporranno il talento di Jones sul palcoscenico della Champions. Klopp ha avuto l’occhio lungo a lanciarlo il 7 gennaio 2019, in FA Cup, contro il Wolverhampton, neppure diciottenne. Il gol nel derby sempre di FA Cup del 5 gennaio 2020, per affondare l’Everton di Carlo Ancelotti, gli regalò una settimana di vetrina me-diatica. La fascia da capitano indossata il 4 febbraio scorso, contro lo Shrewsbury Town, ha fatto di Jones lo «skipper» più giovane della storia Reds. E’ stata un’investitura solenne: «Il nuovo Steven Gerrard», scrissero i giornali quei giorni. Klopp ha detto ieri: «Non sono sorpreso dalla sua crescita continua. Ha un talento eccezionale. La sua progressione, la sua voglia di migliorarsi e di non adagiarsi sugli allori sono gli aspetti più importanti. Sta dimostrando di non essere soltanto un talento straordinario, ma anche di avere la testa giusta per arrivare lontano».
Gian Piero Gasperini non ha mai rivelato se sia stato un amante dei Beatles – entrava in piena adolescenza quando il gruppo era all’apice del successo – ma è noto il giorno in cui, anche solo per poche ore, quel mondo musicale e il suo calcistico si avvicinarono nell’immaginario collettivo. Accadde tre anni fa (quasi) esatti, era il 23 novembre, quando l’Atalanta tenne un concerto memorabile a Liverpool, terra del genio dei quattro ragazzi ribattezzati «The fab four». Quel giorno il Gasp non poteva immaginare che avrebbe celebrato – stasera – le sue 200 panchine con la Dea proprio a poche miglia di distanza dal palcoscenico di Goodison Park, dove l’ Everton fu schiantato con un 5-1 e momenti di calcio già più che promessa di spettacolo. Anche l’Europa meno attenta intuì che a Bergamo stava nascendo qualcosa di non casuale, e neanche ordinario.
Un’altra cattedrale di Liverpo-ol, ancora più intrisa di storia, aspetta stasera l’Atalanta, che ieri non ha neanche potuto calpestarne l’erba con la rifinitura, causa ritardo nel decollo per un guasto all’aereo: il tempio di Anfield, e basta la parola. Gomez, Ilicic, Zapata e Mu-riel: un altro «fab four» proverà a scrollare via quel po’ di polvere che si è posata sui suoi strumenti nell’ultimo mese.
E’ l’unico modo per guadagnarsi il diritto di guardare negli occhi i Reds, che cinque gol li sono venuti a segnare a Bergamo, tre settimane fa. Quel soprannome, «The fab four», nacque con il brano «Don’t bother me», non disturbarmi: ecco, cercare almeno di disturbare lo strapotere di questo Liverpool è la missione minima per questa notte. E senza il meglio di quei quattro là davanti sarà una missione praticamente impossibile. Per loro è praticamente obbligata, visto che stavolta Gasperini ha tutt’altro che l’imbarazzo della scelta: senza Malinovskyi e pure Pasalic (neanche convocato per un fastidio all’osso pubico), le variabili offensive si riducono e resterebbe solo Pessina per disegnare una squadra un po’ più «coperta».
E per una partita così, è più facile scegliere tre carte da un mazzo già maneggiato, piuttosto che Miran-chuk e Lammers.
La macchina ingolfata Il quartetto, dunque. Gomez e Ilicic, ovvero quelli di Goodison Park, più Zapata e Muriel, che sulla macchina da gol del Gasp sono saliti in corsa più tardi: l’anno scorso bastava la parola, anche per loro. In quattro segnarono 67 gol, quasi il 60% del fatturato della Dea.
Un attacco che ha fatto sognare e oggi fa riflettere, sui perché di questa frenatina che è di tutta la squadra e sulle difficoltà di tracciare un confine fra loro e altrui responsabilità: l’Atalanta paga anzitutto l’appannamento dei suoi uomini gol, o è diventato più difficile segnare in «questa» Atalanta? I numeri sono lì, a reclamare risposte: Ilicic ha riscoperto l’effetto che fa un’esultanza soltanto in Nazionale; Gomez, Zapata e Mu-riel hanno dato tutti un «cinque», e lì si sono fermati. Togliendo la doppietta di Muriel a Crotone, è quasi un mese che nessuno di loro fa gol. E l’Ata-lanta, nelle ultime tre gare fra campionato e Champions, ne ha segnato appena uno, con Miranchuk. Un’anomalia complicata da decifrare, meno la frase di Gasp dopo lo 0-0 con lo Spezia: «Abbiamo bisogno di recuperare al meglio i punti fermi della squadra».
Giocare a difendersi a Liverpo-ol sarebbe un suicidio, ma lo sarebbe anche concedere alla squadra di Klopp le praterie dove ha potuto gozzovigliare all’andata. Gasperini e Robin Gosens ieri hanno fatto a gara a chi lo diceva più chiaro. Il tecnico: «Dovremo regalare meno situazioni “facili”: negli spazi loro hanno velocità, tecnica e percentuali di errori molto basse». Il tedesco: «Atalanta troppo lunga, quella: visto come cercano la profondità, serve più compattezza». E quei 4 nella versione più favolosa: se non ad Anfield, dove?