Sono giovani, la maggior parte di loro è italiana e sono tutti parecchio promettenti. Se fossero in una vetrina, i cuori farebbero appannare i vetri prima dei respiri. La sfida di oggi tra Verona e Cagliari è una suadente promozione della nuova generazione. Quella che in fin dei conti si sta prendendo spazio e tempo. Al netto di chi giocherà, Verona e Cagliari sono le due squadra che fino alla nona giornata avevano schierato più elementi nati dal 1° gennaio 2000 in avanti. Cinque nell’Hellas di Ivan Juric, quattro nel Cagliari di Eusebio Di Francesco.
Nessun allenatore, escludendo dal conteggio le gare di questo weekend, ha puntato sui giovani più dei due tecnici che oggi si sfidano. Ivan ed Eusebio (quest’ultimo ha battuto l’allenatore croato 3 volte su 4) seguono la regola del merito e non dell’età. E se dentro a tutto questo ci mettiamo le variabili del Covid che dettano le disponibilità dei giocatori, ecco che Hellas e Cagliari diventano due laboratori interessanti.
Il principio di compensazione sta funzionando perché il Verona ha conquistato 15 punti finora e i sardi 11. I giovani piacciono e valgono, seppure accompagnati da pause intrinseche giustificate dall’inesperienza. Il Verona ha sparso sui campi due nati nel 2000 (Matteo Lovato ed Ebrima Coley), duenel2001 (Ivanlliced Eddie Salcedo) e uno nel 2002 (Destiny Udogie). Il Cagliari tre figli del 2000 (Sebastian Wa-lukiewicz, Fabrizio Caligara e Matteo Tramoni) e uno del 2001 (Andrea Carboni). «I giovani vanno aiutati a sbagliare perché hanno l’età per farlo» – ha dichiarato ieri alla vigilia Di Francesco. E per aiutarli a sbagliare l’allenatore ha scelto di schierarne un paio a comporre il duo centrale di difesa. Walukiewicz-Carboni fanno 39 anni in due. Il polacco addirittura è il giocatore tra i sardi con il minutaggio più elevato in campionato, alla pari di Alessio Cragno. Un titolare insomma. Oggi Carboni staccherà la terza presenza stagionale in Serie A e avrà nel polacco il riferimento. Tanto per intenderci, comanderanno i ragazzi. Caligara e Tramoni invece partiranno dalla panchina. Il primo sta infilando poco alla volta il minutaggio nel suo bagaglio ed è arrivato a 149’, il secondo ha giocato poco più di mezzora fino adesso. Si cresce anche così, poco alla volta, perché non tutti vivono il processo di maturazione allo stesso ritmo.
A Verona Ivan Ilic e Matteo Lovato sono i nomi nuovi di questa stagione. Ilic ha portato una sorprendente freschezza di idee in mezzo al campo, Lovato in meno di un anno è passato dal-l’esordire tra i professionisti (25 agosto 2019 Virtus Verona-Padova, Serie C) alla prima in Serie A (18 luglio 2020, Verona-Ata-lanta 1-1). Juric non è nuovo a questi passi che lui non ritiene più lunghi della gamba. Quando era sulla panchina del Genoa fece esordire Salcedo a 15 anni e 10 mesi contro il Sassuolo. Quando è arrivato a Verona è stato uno dei primi nomi fatti alla società perché consapevole dei margini di miglioramento e di disponibilità del giocatore. Colley arriva da Bergamo e se Gian Piero Gasperini lo ha fatto esordire un anno fa in A (15 dicembre 2019), ci avrà visto del buono. Quello che Juric ha annusato in Udogie, lanciato al Meazza (seppur vuoto, sempre un tempio) contro il Milan a nemmeno 18 anni. Se son bravi, la carta d’identità non conta.
Come vedere Verona – Cagliariin diretta tv e streaming
Verona Cagliari si disputerà, Domenica 6 dicembre 2020, alle ore 12.30 La partita sarà visibile sui canali Sky e nello specifico sui canali Sky Sport, sia sul satellite che sul digitale terrestre ed ancora Sky sport Arena al numero 204 del satellite.
Ovviamente chi vorrà potrà seguire anche il match in diretta streaming. Gli abbonati potranno affidarsi a Sky Go per poter vedere il match, scaricando l’app su dispositivi mobili quali computer e notebook o ancora tablet e smartphone. Ci sarebbe ancora un’altra possibilità, ovvero guardare il match su Now Tv, il servizio di streaming live e on demand di Sky che da la possibilità di poter assistere ai più importanti incontri di calcio, ovviamente dopo aver acquistato uno dei pacchetti offerti.
Vogliamo chiamarla “rivincita” di Coppa Italia? Oppure, un’opportunità, in caso di vittoria, di rimanere nelle zone alte della classifica, arrivando a 18 punti dopo dieci giornate di campionato?
A Ivan Juric, tecnico del Verona, non importa certo il modo in cui viene presentata la sfida odierna, all’ora di pranzo, con il Cagliari di Eusebio Di Francesco. Importa, e tanto invece, l’approccio dei suoi giocatori alla partita e, soprattutto, l’esito finale della stessa che – dogma dell’allenatore croato – non deve mai prescindere dalla prestazione. «In queste ultime partite si è visto il sacrificio del gruppo e la voglia di far risultato, di sacrificarsi, di andare oltre l’emergenza e i propri limiti attuali – dice Juric -.
L’insieme di questi fattori è stato alla base delle nostre buone prestazioni e dei punti raccolti, come quelli di sabato scorso a Bergamo con l’Atalanta. Tanti giocatori hanno fatto passi in avanti rispetto alla scorsa stagione. In primis mi viene da pensare a Zaccagni, Dimarco e Dawidowicz. Gli ultimi risultati sono merito dei miei ragazzi. Io posso proporre situazioni che non hanno mai provato, poi spetta a loro interpretarle al meglio con intelligenza tattica e voglia di fare risultato.
Io con la squadra parlo molto, ma anche l’ambiente che ci circonda è quello giusto. Io e il direttore sportivo, Tony D’Amico, siamo in grande sintonia. Lavoriamo in tranquillità, favoriamo i giusti comportamenti e remiamo tutti dalla stessa parte».
Rispetto alla formazione che oggi Juric opporrà al Cagliari vanno valutate alcune situazioni. In difesa dovrebbe rientrare Magnani, con Dawidowicz a destra e Ceccherini a sinistra. In panchina comunque c’è Lovato che potrebbe, a sua volta, trovare spazio nell’undici iniziale.
A centrocampo dovrebbe partire dall’inizio Veloso, mentre Dimarco dovrebbe essere almeno inizialmente preferito a Lazovic, che ha smaltito i postumi del coronavirus ed è tornato tra i convocati. Se Barak e Zaccagni saranno i due trequartisti, l’onore di portare sulle spalle il peso dell’attacco gialloblù ricadrà ancora una volta su Di Carmine, stante l’indisponibilità di Kalinic. Favilli, invece, partirà dalla panchina, pronto – assieme a Colley e a Salcedo – a entrare eventualmente a gara in corso.
Al bando le attenuanti. Nonostante le assenze il Cagliari si presenta a Verona per giocarsi la partita. Il Covid-19 ha colpito: positivi Simeone, Godin, Nandez, Ounas e Gaston Pereiro. Il progetto passa anche per questi contrattempi. Di Francesco non molla di un millimetro: «Dobbiamo andare oltre le difficoltà che sono oggettive a livello di defezioni. È necessario puntare sulla nostra identità».
Nella notte di venerdì Pisacane ha accusato una gastroenterite e non è stato convocato. Qualche guaio anche per Joao Pedro: il brasiliano al termine della rifinitura ha sentito dolore al ginocchio. Il Cagliari potrebbe avere tasselli nuovi di zecca, vedi il Primavera Matteo Tramoni. A Di Francesco non manca certo il coraggio di far entrare nella giostra qualche giovane di belle speranze: «Non ho nessun problema a dare spazio a chi merita. Soprattutto quando gli elementi sono così giovani bisogna stare attenti prima di emettere giudizi e si deve dar loro fiducia». Alla ricerca dell’atteggiamento consono: «Contro lo Spezia è stata una partita emblematica: si sono visti due Cagliari differenti tra un tempo e l’altro senza che io intervenissi per cambiare qualcosa. A Verona dovremo far leva sulla capacità di applicarci e soffrire. Ammetto che pretendo molto dai miei, ma anche da me stesso». Walukiewicz ha rinnovato al 2024 e questa è un’apertura di credito importante per un giovane che migliora a vista d’occhio ed è divenuto una pedina fondamentale.