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Questo articolo in breve

Due sconfitte consecutive che hanno, però, lasciato un sapore di bocca decisamente diverso a Erik ten Hag. La scorsa settimana, il tecnico dell’Ajax si era, infatti, mostrato più che soddisfatto nonostante l’1-0 rimediato ad Anfield contro il Liverpool in Champions League.

Sconfitta arrivata dopo un’ottima prova dei lancieri, in casa di uno dei grandi favoriti alla vittoria della massima competizione europea, e sporcata solo dall’errore di valutazione di André Onana che ha di fatto regalato a Jones l’unico gol dell’incontro. Un punto che i campioni d’Olanda potrebbero pagare a carissimo prezzo.

E già, perché Daley Blind e compagnia si sarebbero potuti presentare alla decisiva sfida di stasera, contro l’Atalanta, con due risultati utili a propria disposizione. Detto questo, un passo falso contro gli inglesi era ampiamente prevedibile, a differenza di quanto successo in casa, qualche giorno dopo, in campionato.

Il 2-1 con il quale il Twente ha espugnato la Johan Cruijff Arena ha fatto perdere le staffe anche un tecnico di solito sempre molto misurato come ten Hag: «È chiaro che ogni tanto ci può anche capitare una giornata no, ma quello che è successo non è ammissibile. È una questione di mentalità perché non è stato un errore individuale, bensì sono stati in molti a giocare male».

Ma non è mancata nemmeno l’autocritica: «È stata tutta la squadra, con in testa il proprio tecnico, a rendersi protagonista di una pessima performance. Non eravamo pronti a giocare e quando questo accade la responsabilità è sempre dell’allenatore». La verità, però, è che è apparso evidente come, sabato scorso, i lancieri stessero già pensando alla sfida decisiva contro l’Atalanta. Ten Hag in testa, appunto. Le sostituzioni di Nico Tagliafico e Perr Schuurs, decise in avvio di ripresa, non hanno di certo aiutato la sua squadra a mantenere il proprio equilibrio: «Sì, è vero, ho sbagliato.

Nemmeno io sono stato in grado di gestire la situazione». Per quanto riguarda l’undici iniziale che scenderà in campo contro i nerazzurri, l’allenatore olandese recupera Noussair Mazraoui e, in attesa di capire se potrà contare su Davide Neres e Lassina Traoré, dovrebbe puntare in attacco su Antony. Di certo è proprio un peccato che, mercoledì sera, verrà eliminata una delle due squadre che, negli ultimi anni, hanno dimostrato che si può giocare bene anche ai più alti livelli senza spendere e spandere.

Ajax Atalanta si disputerà, mercoledì 9 dicembre 2020, alle ore 18.55  La partita sarà visibile sui canali Sky e nello specifico sui canali Sky Sport, sia sul satellite che sul digitale terrestre ed ancora Sky sport Arena al numero 204 del satellite.

Ovviamente chi vorrà potrà seguire anche il match in diretta streaming. Gli abbonati potranno affidarsi a Sky Go per poter vedere il match, scaricando l’app su dispositivi mobili quali computer e notebook o ancora tablet e smartphone. Ci sarebbe ancora un’altra possibilità, ovvero guardare il match su Now Tv, il servizio di streaming live e on demand di Sky che da la possibilità di poter assistere ai più importanti incontri di calcio, ovviamente dopo aver acquistato uno dei pacchetti offerti.

Gian Piero Gasperini è stato votato fra i primi 3 ai Globe Soccer Awards, il tecnico della Dea si gioca la vittoria finale e alla vigilia della gara di Amsterdam ha commentato con grande soddisfazione questo risultato. «Essere arrivato a questo punto è un riconoscimento molto bello e prestigioso, di livello mondiale e che è rivolto a tutte le componenti di Bergamo: squadra, società e tifoseria.

È qualcosa di davvero importante perché si vota a livello mondiale, con milioni di tifosi coinvolti. Per una società come la nostra che non ha vinto niente è la dimostrazione che stiamo vivendo una storia davvero bella». Questa sera in casa dell’Ajax, i nerazzurri cercheranno di accedere per la seconda stagione di fila agli ottavi di finale del massimo torneo continentale e il condottiero orobico ha sottolineato l’importanza del match senza dimenticare che i bergamaschi, comunque vada, a febbraio saranno ancora in Europa.

«Ci aspetta una partita decisiva per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, ma l’Atalanta ha comunque già la certezza di giocare in Europa a febbraio. Credo che non finirà 0-0, loro sono una squadra molto forte e servirà giocare con tecnica. Adesso cercheremo di rendere tutto ancora più prestigioso. Da giovedì si può programmare una stagione in campionato e nei prossimi impegni nel modo migliore, in questo momento pensiamo a questa gara e poi ci sarà tempo di ripartire anche in Serie A per fare qualcosa di importante».

Negli ultimi giorni, dopo qualche momento di tensione con Gomez durante Atalanta-Midtjylland, a Bergamo si è respirata aria un po’ pesante tra i tifosi ma lo stesso Gasperini ha voluto cambiare subito discorso alla domanda su come fosse la situazione. «Ritrovare l’unità? Non è mai mancata», le parole del mister e subito dopo, parlando del clima, ha fatto una battuta: «Il clima è sempre stato molto freddo e piovoso, sia a Udine che in questi giorni. Non è mai stato un problema il dover affrontare le partite con tutti i giocatori coinvolti e compatti». Proprio in merito a questo argomento, importante il comunicato della Curva Pisani pubblicato sul profilo Facebook “Sostieni la Curva”. «Abbiamo sempre chiesto serietà, rispetto e umiltà – si legge in un passaggio -, perché la maglia che viene indossata ha un valore enorme, che solo la storia insegna.

Alti e bassi, vittorie e sconfitte, ma ciò che conta è solo il bene dell’Atalanta. I giocatori vanno e vengono, gli allenatori e i presidenti idem, l’Atalanta resta sempre. Ad oggi forse qualche equilibrio si è rotto all’interno, a noi non interessa il “chi” e il “come”, ma solo che la nostra maglia venga onorata, la maglia sudata sempre!!!». La conclusione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, ribadisce come dalle parti di Città Alta la prima cosa che conta è come si va in campo con addosso la maglia della Dea. «Contro l’Ajax, un altro appuntamento per scrivere la storia, vada come vada, ma che venga affrontato con serietà, grinta e compattezza, senza che niente e nessuno possa minare la serenità per affrontare questa battaglia».

Oltre 8 milioni di voti. Da 230 Paesi nel mondo. La votazione online per i “Globe Soccer Awards”, gli Oscar del calcio internazionale che vengono assegnati ogni fine dicembre nella fantasmagorica cornice di Dubai, ha generato un boom clamoroso a livello di contatti e d’interesse. A tutti gli effetti planetario. La prima scrematura ha ridotto a una ristretta cerchia il numero dei candidati nelle varie categorie. Le cosiddette “shortlist”. Alcuni risultati sono sorprendenti e persino sbalorditivi.

GASPERINI NELLA “TOP 3”

Per l’Italia la sorpresona più grande e più bella, ugualmente inattesa, è l’inserimento dell’atalantino Gian Piero Gasperini nella Top 3 quale “Allenatore dell’Anno”. Il torinese ha eliminato nientemeno che il tedesco Tomas Tuchel (proprio il tecnico del PSG campione di Francia che lo beffò a Lisbona in pieno recupero nei quarti di Champions) e il basco Julen Lopetegui, vincitore dell’ultima Europa League alla guida del Siviglia. Gli altri due tecnici finalisti sono i teutonici Hansi Flick (asso pigliatutto alla guida della corazzata Bayern) e l’esimio Jürgen Klopp, l’uomo che quest’anno ha riportato a Liverpool la Premier League dopo trent’anni di attesa. La nomination di Gasperini vale oro se si considera inoltre che, all’incirca, solo 200.000 tifosi hanno votato dall’Italia.

Ciò significa che il calcio spumeggiante e spiccatamente offensivo degli orobici ha maggiormente conquistato gli internauti di tutto il mondo rispetto ad altre squadre più vincenti, più ricche e più famose. Chapeau! E stasera Gasperini avrà l’occasione ad Amsterdam in casa dell’Ajax di confermare la bontà del proprio lavoro capace di trasformare l’Atalanta in una vera e propria macchina da guerra. Gasp può essere soddisfatto, in quanto nella storia di questo premio solo due allenatori italiani hanno vinto il riconoscimento: Conte nel 2013, bissando il tricolore bianconero dopo gli anni bui e Ancelotti nel 2014, alla guida del Real Madrid padrone d’Europa.

Ed eccoci a Cr7. Se il “superdivo” Cristiano Ronaldo ha ottenuto una valanga di voti nel premio riservato al “Giocatore del Secolo” (da intendersi questo primo ventennio del Terzo Millennio), era assai meno ipotizzabile che lo juventino si piazzasse addirittura al comando nella categoria riservata al “Giocatore dell’Anno”: in questo 2020 tormentato dal Covid, CR7 ha conquistato “solo” lo scudetto (che peraltro la Juve vince ininterrottamente dal 2012) mentre ha perso la Supercoppa d’Europa contro la Lazio e la finale di Coppa Italia contro il Napoli, uscendo per soprammercato agli ottavi di Champions di fronte al più che abbordabile Lione. Viceversa il polacco Robert Lewandowski, attualmente al 2° posto davanti a Messi, ma in risalita, ha vinto tutto con il Bayern (5 trofei su 5 competizioni) risultando pure il capocannoniere sia in Champions League che in Bundesliga che in Coppa di Germania (Ronaldo 2° in Serie A dietro Immobile).

In assoluto il voto della giuria popolare a “sconvolgere” di più è quello che vede i “Diavoli Rossi” cairoti dell’Al Ahly, vincitori il mese scorso della Champions League africana sui “cugini” dello Zamalek, in vetta alla classifica della “Squadra del Secolo”. I caldissimi tifosi egiziani (nazione da 100 milioni di abitanti) si sono scatenati a votare per i loro beniamini, appoggiati in segno di fratellanza da tutti gli altri Paesi arabi. E il “galáctico” Real Madrid è secondo. Per ora…

ANCHE I GIURATI IN AZIONE

Le nuove votazioni online sono immediatamente ripartite. Il pubblico sarà sempre protagonista (l’egiziano Salah, rappresentante del mondo arabo, è già schizzato in vetta come “Campione del secolo” davanti A CR7), ma stavolta potrà votare le “shortlist” con un peso del 40% rispetto alla giuria di Globe Soccer (che entra in azione solo in quest’ultima fase) il cui peso sarà del 60%. Fra i giurati figurano anche Conte, Capello, Lippi, Figo, Galliani e Rizzoli. L’elezione avviene sul sito di Globe Soccer (vote.globesoccer.com) e su TikTok, “Title Sponsor” dell’happening. Le procedure di voto si chiuderanno definitivamente il 21 dicembre, sei giorni prima della “Notte delle stelle” che si svolgerà il 27 e avrà come “location” la sontuosa cornice dell’Armani Pavillion di Dubai, ai piedi del Burj Khalifa, la Torre di Babele del ventunesimo secolo. L’evento sarà trasmesso in diretta tv via satellite e in streaming in tutto il mondo.

I dubbi di Erik ten Hag riguardano solo ed esclusivamente la formazione. Per quanto riguarda, invece, l’atteggiamento tattico, il tecnico dell’Ajax ha fatto capire che rispetterà la storia del proprio club: «Se il nostro atteggiamento non sarà buono, se non saremo disciplinati e non seguiremo i principi e le regole del nostro stile, le cose andranno male. Si creerà un effetto domino catastrofico e perderemo la partita».

Ed è per questa ragione che ten Hag, dopo aver definito l’Atalanta una «squadra fantastica, con uno stile di gioco entusiasmante», ci ha tenuto a sottolineare come in questi giorni «abbiamo studiato il rivale, ma in maniera particolare ci siamo concentrati su di noi. È chiaro che avremmo potuto analizzarli anche nei più piccoli dettagli, ma pensiamo che sia molto più importante pensare a cosa possiamo fare noi a loro e non viceversa. Dobbiamo essere coscienti di questo e preparare i nostri calciatori in questo senso». La sconfitta di sabato scorso in campionato contro il Twente è stata archiviata come «un incidente di percorso» e l’obiettivo diventa, così, quello di ripetere l’ottima prestazione di 7 giorni fa a Liverpool «perché, se siamo riusciti a tenere testa a loro, possiamo battere chiunque. Vogliamo far parte del lotto delle migliori 16 d’Europa perché pensiamo che sia questa la forma migliore di accelerare la formazione dei nostri calciatori». Per l’11 titolare che scenderà in campo contro i nerazzurri, ten Hag dovrebbe recuperare Mazraoui, Tagliafico e forse anche Neres. Più complicata, invece, la situazione di Traoré: «È il mio dubbio più grande».