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Questo articolo in breve

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Nessuna esitazione, il 2021 non lo consente. Gennaio è appena cominciato e subito si fa pressante per la Juventus: contro l’Udinese prende il via un mese che può già essere quello del giudizio. Otto partite su tre diversi fronti tra Serie A, Coppa Italia e Supercoppa italiana, primo trofeo di stagione.

Nel campionato deve andare in scena la rimonta, pena l’allontanamento dal decimo scudetto consecutivo. Occhi puntati sugli scontri diretti, con Milan (mercoledì 6) e l’Inter (domenica 17) in trasferta, senza snobbare il Sassuolo che si presenterà a Torino domenica 10. In Coppa Italia comincia con il Genoa un cammino che deve condurre a un trofeo mancato nelle ultime due stagioni. E la Supercoppa, mercoledì 20 a Reggio Emilia, riproporrà l’ennesimo capitolo del lungo duello con il Napoli, duello quest’anno dai toni particolarmente polemici per la vicenda legata al mancato confronto in campionato.

Si riparte con l’Udinese, si riparte dall’Allianz Stadium. E il ricordo non può non andare all’ultima partita della Juventus, allo 0-3 prenatalizio incassato dalla Fiorentina al termine di una prestazione che definire sottotono è un eufemismo. Una batosta che i tifosi vogliono dimenticare e che il gruppo squadra vuole invece ricordare. Per imparare dagli errori e cercare di non commetterne più. Proprio da quella serata ha preso le mosse la ripresa dopo le feste natalizie, come racconta Andrea Pirlo: «Abbiamo parlato della partita con la Fiorentina, completamente sbagliata per atteggiamento, ma non solo. Non potevamo finire così il 2020.

C’è stata una bella riunione, abbiamo parlato e discusso degli obiettivi futuri. È stata produttiva. Ho trovato una squadra vogliosa di ripartire dopo l’ultima brutta prestazione. Abbiamo recuperato quasi tutti, ripartiamo per fare una buona ripresa di campionato».
Un confronto collettivo, una presa di coscienza di gruppo per non perdere più terreno. Pur con una partita in meno (quella da giocare con il Napoli), la Juventus si trova a 10 punti di distanza dal Milan capolista e a 9 dall’Inter immediata inseguitrice.

Le milanesi tengono un passo eccellente, quello mancato ai bianconeri in campionato: «Non vorrei vedere più partite come quella con la Fiorentina, per il resto abbiamo fatto un buon cammino in crescendo, migliorando su tanti aspetti. Sono convinto che si potrà fare ancora meglio, perché abbiamo tutto per riuscirvi. Gennaio è un mese importante con molte partite e tante competizioni, dovremo affrontarle al meglio. Ci sarà spazio per tutti, perché giocare ogni tre giorni è difficile e toglie energie, dovremo essere sempre pronti».
Come questa sera contro l’Udinese, partita che Pirlo deve affrontare senza gli squalificati Juan Cuadrado e Adrien Rabiot.

Assenze che tolgono, rispettivamente, duttilità e forza fisica. Qualità che serviranno contro una avversaria tosta, pronta a chiudere ogni varco: «L’Udinese sta attraversando un buon momento: è molto organizzata, molto fisica e con giocatori molto bravi nelle ripartenze. Servirà una gara accorta cercando di essere bravi a fare le preventive sui loro attaccanti e sulle loro mezzali, elementi molto tecnici: uno lo conosciamo bene perché ha giocato qui con noi (con riferimento a Roberto Pereyra, ndr). Noi stiamo bene, hanno ripreso gli ultimi acciaccati come Arthur e Demiral. Chiellini si sta allenando con noi da qualche giorno con continuità, spero di averli pronti per le prossime partite». Partite che, oltre che sulla Juventus, diranno una parola chiara anche su Pirlo: «Da giocatore ho capito che i giudizi vanno dati in maniera più generica e ponderata, mentre quando alleni un giorno si è alle stelle e un giorno dopo non hai fatto niente di buono. Ero già abituato. Da allenatore della Juve devi prenderti tante responsabilità, ma sono pronto anche per questo».

Anno nuovo, coppia vecchia. Stasera la Juventus riparte da Cristiano Ronaldo e Alvaro Morata per battere l’Udinese e avviare la rimonta in campionato. Andrea Pirlo si affida al fuoriclasse portoghese e al centravanti spagnolo perché finora non hanno tradito le aspettative: una coppia affiatata ma, soprattutto, prolifica. CR7 ha segnato 16 gol stagionali, 12 in Serie A e quattro in Champions, viceversa Morata primeggia in Europa dove è andato a segno sei volte contro i quattro centri in campionato. L’incidenza della coppia sul totale dei gol segnati dalla Juventus è mostruosa: Cristiano e Alvaro hanno firmato 26 delle 38 reti bianconere, autogol esclusi, vale a dire il 68,4 per cento dei gol, lasciando ai compagni soltanto le briciole (3 reti Dejan Kulusevski, 2 Paulo Dybala, Weston McKennie, Federico Chiesa, Leonardo Bonucci e uno Adrien Rabiot).

Già compagni di squadra al Real Madrid, CR7 e Morata hanno trovato in bianconero il giusto feeling, che non era scattato con la camiseta blanca, quando Alvaro era rientrato a Madrid dopo il biennio a Torino. Il mestiere di spalla per Cristiano è sempre stato del resto uno dei ruoli più difficili (chiedere a Benzema) e finora alla Juventus nessuno era mai riuscito a svolgerlo ottimamente. Con Alvaro, invece, la coppia funziona perché si dividono gli spazi e i palloni in attacco: lo spagnolo sa mettersi al servizio del penta Pallone d’Oro, sfruttando poi a suo favore lo sbandamento delle difese avversarie, che si concentrano nel contenere CR7 e lasciano più libertà agli altri attaccanti. Ma nel contempo Alvarito rende anche come solista: delle quattro reti in campionato, due le ha segnate nella stessa partita (contro Spezia e Parma) in cui è andato in gol anche Cristiano, mentre le altre due – contro Crotone e Benevento – quando CR7 era assente. Da parte sua, Cristiano ha segnato soltanto un gol, al debutto contro la Sampdoria, senza avere Morata come spalla.

Se sono appena quattro le partite in cui la coppia è andata in gol insieme (contro Ferencvaros e Dinamo Kiev in Champions, contro Spezia e Parma in serie A), sono invece 12 le gare stagionali in cui i due sono stati protagonisti segnando 21 gol, vale a dire quasi due gol a gara, una vera garanzia.

Un sodalizio che va alla grande in Serie A, dove CR7 guida la classifica dei marcatori con 12 reti, e primeggia in Champions. In Italia soltanto l’Inter con la coppia Lukaku-Lautaro è a quota 17 gol in campionato contro i 16 dei bianconeri, ma se si considerano tutte le competizioni i Moraldo svettano con i loro 26 gol contro i 22 dei nerazzurri. In Europa invece nessuno ha fatto meglio del duo Cristiano-Morata: 10 gol, come Rashford e Bruno Fernandes del Manchester United, con la differenza che il club inglese non si è qualificato agli ottavi.

Pirlo sarà costretto a fare turnover a gennaio visto il calendario congestionato, ma per il debutto nel nuovo anno non può rinunciare alla coppia d’oro.

È un Luca Gotti che avverte sensazioni positive quello che parla ai microfoni di Udinese Tv prima della partenza verso Torino per la gara contro la Juventus. Sicuramente ha potuto allenare con quasi tutta la squadra a disposizione: «Una settimana piena di lavoro ci consente di fare 3-4 giorni di carico importante per poi scaricare in vista della partita». Certo la Juve non è un test semplice per il tecnico bianconero: «Mi aspetto un’avversaria forte e arrabbiata che giocherà contro un’Udinese con le sue qualità e altrettanto arrabbiata. Sono convinto che la mia squadra stia migliorando nella gestione dei vari momenti». Non sarà del match Deulofeu ma «Lasagna, Pussetto, Nestorovski e Forestieri rappresentano tutti delle ottime soluzioni» per un reparto offensivo che cerca gol pesanti. Se in difesa le scelte sono obbligate, possibilità di rotazione in mediana con Gotti già sicuro degli undici da schierare, con un occhio al futuro: «Riguardo alle scelte sulla formazione non ho grandi dubbi. Dopo la Juve ci saranno altre partite importanti in rapida successione che forniranno l’opportunità, a chi si farà trovare pronto, di dare il suo contributo».

Sono gli squalificati Juan Cuadrado e Adrien Rabiot gli unici giocatori di cui Andrea Pirlo dovrà fare a meno questa sera contro l’Udinese. Pienamente recuperati Giorgio Chiellini e Merih Demiral dai rispettivi infortuni muscolari e Matthijs De Ligt dall’affaticamento accusato contro la Fiorentina, nella rosa bianconera non ci sono infortunati. Assenti rispettivamente dal 4 novembre e dal 2 dicembre difficilmente il capitano e il turco giocheranno dall’inizio, probabile dunque la conferma della coppia Bonucci-De Ligt al centro della difesa, con Danilo e Alex Sandro ai lati, deputati il primo ad accentrarsi e il secondo ad alzarsi in fase offensiva. Alle loro spalle, tra i pali, Wojciech Szczesny favorito su Gigi Buffon.
A fare posto ad Alex Sandro sulla fascia accentrandosi da sinistra sarà molto probabilmente Aaron Ramsey, con Dejan Kulusevski a insidiare sia il suo posto sia quello di Federico Chiesa sulla fascia destra. In mezzo al campo Weston McKennie e Rodrigo Bentancur sono favoriti su Arthur, ma tra l’uruguaiano e il brasiliano la distanza è veramente minima e la presenza dell’ex Barcellona, fuori con Parma e Fiorentina per la contusione a una coscia rimediata con l’Atalanta, è tutt’altro che da escludere. In attacco Pirlo si affiderà ancora alla coppia formata da Alvaro Morata e Cristiano Ronaldo, con Paulo Dybala che avrà spazio a partita in corso per cercare la forma migliore.

Non è certo un caso se su 19 partite finora disputate dalla Juventus Andrea Pirlo ha inizialmente rinunciato a Juan Cuadrado solo in due occasioni, la prima il 2 dicembre a Torino contro la Dynamo Kiev e la seconda il 19 dicembre a Parma. E non è dipeso solo dalla prolungata assenza di Alex Sandro, che pure ha avuto il suo peso nel tour de force a cui si sono sottoposti Danilo e il colombiano, non a caso i due bianconeri con più minuti nelle gambe: 1514 e 1386. Tanto è vero che le due citate rinunce a Cuadrado da parte di Pirlo sono arrivate entrambe dopo il rientro del brasiliano, che ne ha preso i compiti in quelle due occasioni e lo farà anche stasera contro l’Udinese.

opposti e uguali

I compiti e non la posizione, ovviamente, perché sia Cuadrado sia Alex Sandro hanno un limite preciso alla loro notevole duttilità: possono svolgere tre o quattro ruoli ciascuno, ma solo a destra il primo e solo a sinistra il secondo. Così questa sera il brasiliano giocherà come al solito sulla fascia mancina, mentre da terzino destro al posto di Cuadrado agirà Danilo: che però con la Juventus in fase di possesso (presumibilmente per la maggior parte della partita) si accentrerà vicino ai due centrali puri per far partire l’azione, come ha sempre fatto finora. Toccherà appunto ad Alex Sandro trasformarsi in ala per garantire ampiezza e rifornimonti per le punte senza far rimpiangere Cuadrado.

fantasista di fascia

Compito non facile, quello di non far sospirare per l’assenza del colombiano. Un po’ perché l’avvio di stagione di Cuadrado è stato eccezionale: il ruolo di terzino ala ne ha esaltato le doti atletiche di resistenza e velocità e quelle tecniche di dribbling e cross, tanto che è il primatista di assist, ben otto in 18 presenze, della rosa bianconera, ai quali va aggiunto anche un rigore procurato. Un vero e proprio fantasista di fascia. Un po’ perché le qualità di Cuadrado sarebbero state particolarmente preziose proprio contro l’Udinese. La squadra di Luca Gotti è abilissima nel chiudere gli spazi, tanto da essere quella che concede meno tiri agli avversari dopo il Napoli (7,89 a partita contro 7,27, fonte Wyscout), e l’agilità, il dribbling nello stretto e la precisione al cross del colombiano sarebbero servite per aprirne.

armi diverse

Inutile, però, rimpiangere Cuadrado prima del tempo. Pirlo se lo ritroverà fresco mercoledì a San Siro nello scontro diretto contro il Milan (dove non sarà da escludere un suo impiego da ala pura come a Barcellona) e intanto cercherà di sfruttare le doti di Alex Sandro per colpire l’Udinese. E non è certo una soluzione di cui ci si possa lamentare. Per quanto riguarda il dribbling, ad esempio, nelle nove partite disputate in questa stagione il brasiliano ha registrato l’incredibile percentuale di successo del 93,5% su 31 tentativi, addirittura nettamente meglio del 59,4% di Cuadrado, che però di partite ne ha giocate 18 e dribbling ne ha tentati 69 (dati sempre Wyscout). E’ vero che Alex Sandro è più efficace quando può dribblare in spazi ampi che difficilmente potrà avere stasera, ma il suo uno contro uno rimane un’arma in grado di mettere in difficoltà la difesa dell’Udinese.
E’ però un’altra la qualità del brasiliano che potrebbe risultare particolarmente utile stasera e che invece non avrebbe potuto mettere in campo Cuadrado. L’abilità nel gioco aereo (79,3 per cento di duelli vinti in questa stagione), anche in fase di conclusione: non a caso di testa ha realizzato cinque dei suoi undici gol in maglia bianconera. Avere un colpitore di testa in più su azione oltre a Cristiano Ronaldo e Morata (sui calci piazzati ci sono ovviamente anche i centrali difensivi) può essere un fattore determinante: Alex Sandro dovrà essere pronto a tagliare da sinistra verso il centro quando la Juventus arriverà al cross da destra e potrà essere, a modo suo, determinante quanto lo è stato finora Cuadrado.