Meghan Markle, angelo o demone?

Questo articolo in breve

Insomma, la duchessa di Sussex, Meghan Markle, alla fine è un angelo o un demone? E la vittima di una famiglia crudele e razzista o una manipolatrice scaltra, anche di Harry, che vuole sfruttare titoli e grande fama acquisiti grazie ai Windsor, ma senza il controllo del Palazzo? Abbiamo chiesto a esperti e persone vicine alla Corte.

E certe risposte vi sorprenderanno. Per esempio, Cristina Parodi, giornalista che segue i reali da anni e che ha da poco pubblicato il libro E vissero tutti felici e contenti? (Cairo editore), dopo l’intervista di Oprah Winfrey manifesta perplessità che prima non aveva, anzi, parteggiava per Meghan e Harry. «Non era mai successo che qualcuno lasciasse la famiglia reale, il trono sì, ma non la Royal family.

E questo mi aveva colpito, vi aveva fatto simpatia. Lui era ribelle, affascinante, sofferente per la mamma persa in quel modo. Lei era arrivata a corte come una specie di ufo: americana, divorziata, attrice, afroamericana, femminista… Mi ero convinta che il passo di lasciare tutto l’avessero fatto per amore dell’uno per l’altra e viceversa.

Per amore e a causa della pressione dei media, dello scrutinio dei sudditi. Diana morì inseguita dai paparazzi, non dimentichiamolo ». Sì, però poi è arrivata l’intervista con la anchorwoman più famosa del mondo… «Esatto», ribatte la giornalista. «Non mi sarei mai aspettata un attacco, anche politico, così duro, così frontale alla famiglia di lui, che è anche un’istituzione.

Mi ha spiazzata. Avevano ottenuto tutto: la libertà, i milioni, una bella casa, una seconda figlia in arrivo. Consideravo Meghan una donna forte, certo, ma non così manipolatoria nei confronti del marito. Lui stesso a Oprah ha ammesso che non avrebbe lasciato la royal family senza di lei. Ma a mio avviso una donna che ti ama non ti fa allontanare dalla tua famiglia.

Al contrario: appiana le increspature, modera, mira alla pace famigliare. Invece è forte la sensazione che gli abbia inculcato lei la convinzione di essere intrappolato a Palazzo». E poi c’è la questione del razzismo, forse la cosa che più ha ferito la regina, capo del Commonwealth, un’organizzazione intergovernativa che ha membri di tutte le razze, cui Sua Maestà tiene immensamente. «Se dici che in famiglia hanno chiesto preoccupati di che ’ colore sarà tuo figlio, devi fare nomi e cognomi, altrimenti stai zitta», dice secca la giornalista. «Ma certo che sono razzisti ! Tutti! E una famiglia talmente conservatrice», ribatte Patrizia De Blanck, aristocratica di origini veneziane e cubane, italiana con passaporto britannico (sposò nel 1960 Anthony Leigh Milne, matrimonio naufragato dopo pochi mesi perché il baronetto fu sorpreso a letto con il migliore amico).

Quindi lei crede alle cose che Meghan ha detto durante l’intervista tv? «Sul fatto che pensasse di suicidarsi no, assolutamente no. Ma sulla pressione vissuta per via del colore di Archie certamente sì. Lo dissi anche io in tv. Io l’avrei trovato bellissimo, ma i Windsor… Dubito fortemente». Una Meghan più santa che diabolica, quindi, preoccupata per la sua incolumità. «Non esageriamo. La duchessa ha fame di fama. Ma sono sincera: a me piace più adesso, la Markle. All’inizio non mi aveva convinta, mi pareva troppo melensa. Ora, invece, mi stuzzica, perché sta dando sberloni a destra e a manca a quei parrucconi. Dai, su, il mondo sta cambiando. Anche le teste coronate devono stare al passo con i tempi. Un po’ come il principe Alberto di Monaco, che ha avuto un figlio dalla hostess Nicole Coste, originaria del Togo».

Ma Harry? Possibile che il principe abbia fatto fare tutto alla moglie? «Ma certo che no!», scoppia a ridere la De Blanck. «Grazie alla moglie è riuscito a realizzare il suo desiderio più recondito: farsi i cavoli suoi, tanto re non lo diventerà mai. Meghan pensa di usare lui, ma pure lui usa lei. C’è un concorso di colpa». Ad Antonio Caprarica, giornalista, scrittore, grande conoscitore della Corona britannica, benché di fede progressista, domandiamo qual è stato, a  suo avviso, il motivo per cui Meghan Markle, insieme con Harry, si siano seduti a chiacchierare con Oprah Winfrey per sommergere la family di fango.

«Hanno dato a un’attricetta di Hollywood la parte della duchessa di Sussex. Non dovrebbe essere felice e contenta?», esordisce l’ex corrispondente Rai da Londra, in libreria il 6 aprile con Elisabetta. Per sempre regina (Sperling & Kupfer). «Per me c’è una sola risposta: la Markle ambisce a un futuro in politica. Meghan è, a mio avviso, una donna molto intelligente e astuta.

E sta vedendo che c’è uno spazio in cui muoversi. Uno spazio politico. La ritroveremo in senato tra qualche anno, questa “ragazza”, vedrete». Da Palazzo, intanto, qualcuno spiffera che Carlo e William siano furibondi. «William sta soffrendo immensamente», dice serio il giornalista. «L’affetto per il fratello è profondo. Dopo la tragedia, quella vera, la morte di Diana, non la pantomima che abbiamo visto messa in scena da Oprah, William aveva recepito una sorta di mandato dalla madre morta: quello di vegliare su Harry. Ma ci ricordiamo quel bimbetto tredicenne,

incapace di piangere, mentre cammina dietro la bara della madre? Uno strazio. William gli vuole veramente bene».
Insomma, una diavolessa, Meghan? «Una Circe, direi», risponde il giornalista. Che, però sostiene di aver subito angherie razziste dai Windsor, puntualizziamo noi. Antonio Caprarica ride. «I reali inglesi si reputano una razza a parte.

Considerano un duca alla stregua di un netturbino: nessuno dei due ha sangue reale. I migliori amici della regina Vittoria a Il principe Carlo Corte erano  maharaja indiani: pelle scura, ma sangue reale. Questi sono i Windsor. Sono classisti, non razzisti». Quindi, ha fatto bene Sua Maestà a non ribattere con un comunicato istituzionale. «Nemmeno mi aspettavo rispondesse», afferma il giornalista, «perché i Windsor non commentano mai. Ma i tempi sono cambiati e il rumore era tanto. Detto questo, la regina ha usato 61 parole, il tono della nonna e ha insinuato il dubbio del fraintendimento: un capolavoro». Secondo lei questa coppia, fattasi così chiassosa, durerà?, chiediamo a Caprarica. «Ahimè, temo di no. Sospetto che quando lei avrà sfruttato tutto lo sfruttabile, rispedirà a Londra il povero principe Harry». È a dir poco esterrefatta lady Carla Powell, italiana di nascita e inglese per amore, moglie di lord Charles Powell, barone dny Blair.

Una famiglia votata al servizio e alla bandiera britannica, in altre parole, e vicina alla Corte. La baronessa con “Chi” fatica a trattenersi: «Trovo a dir poco bizzarro che Sua Maestà, sul trono da 70 anni e capace di mantenere ottime relazioni con tutti i suoi 14 Primi ministri e con capi di Stato e di governo di tutto il mondo, d’un tratto abbia così tanti problemi con un’ attrice tv di serie b, che è al suo secondo matrimonio, che non parla con suo padre e nemmeno con i fratelli e le sorelle, che ha avuto relazioni difficili con amici e colleghi. Non credo sia difficile capire dove stia, tra le due parti, il problema».

La baronessa vive a Roma da 20 anni e raggiunge Londra solo per le occasioni ufficiali, per gli eventi di Stato, appunto. «Personalmente non ho mai parlato con lei», racconta ancora a “Chi” a proposito della duchessa di Sussex. «Mio marito Charles si è trovato seduto una sola volta a tavola e l’ha trovata “engaging”, attraente». E l’intervista con Oprah Winfrey? «Venendo da una vita dedicata al servizio pubblico, l’ho trovata abominevole. In questo momento tutta la mia simpatia va al principe Carlo, che adora i suoi figli, ed è straziato. Ho conosciuto Harry da bambino. Ho sempre avuto grande simpatia per lui, come tutti gli inglesi d’altronde». Quindi per lei la duchessa è una manipolatrice. Risponde la baronessa: «Sono un’inguaribile ottimista e per questo spero che Meghan Markle, non essendo stupida, diventi un poco umile».