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Come e dove vedere Atalanta – Juventus in Streaming Gratis
Clima molto sereno a Zingonia alla vigilia della supersfida contro la Juventus. Il tecnico dei nerazzurri Gian Piero Gasperini ha convocato 22 giocatori: oggi al Gewiss Stadi um mancheranno soltanto Hateboer (in ripresa dopo l’infortunio al piede ) e Rome-ro (squalificato) con la squadra che potrebbe essere schierata ancora con il 4-2-3-1 già visto nelle ultime 3 sfide di campionato al cospetto di Verona, Udinese e Fiorentina.
«È una partita importante per il campionato -ha confidato il tecnico nerazzurro in conferenza stampa -, non uno spareggio perché rimangono comunque altre 7 gare con 21 punti disponibili. È vero che i punti pesano sempre di più ma nessun risultato sarà definitivo, Non so dire se il nostro risultato inciderà o meno dal punto di vista mentale per le altre squadra tutte sono impegnate nel loro percorso, È uno scontro diretto, in caso di vittoria dell’una o dell’altra ci saranno risvolti positivi o negativi ma credo che ogni squadra pensi scilo al proprio cammino».
Pessina è recuperato ma il tecnico della Dea non ha svelato se giocherà o meno, anche sul modulo Gasperini è stato decisamente abbottonato lasciando aperta cigni strada, «in questo momento ci siamo quasi tutti, possiamo fare sia la difesa a 3 che a 4. Dall’inizio o a gara in corso. Per noi è una forza questa possibilità di giocare con assetti diversi. La valutazione si fa in base alla partita e all’Avversario» Di certo, nelle corsa Champions, la pressione maggiore secondo l’allenatore nerazzurro è per la Juventus «Per loro non entrare in Champions League sarebbe un bruttissimo risultato.
Siamo due squadre con ambizioni e caratteristiche completamente diverse, pensiamo a quelle che sono le nostre possibilità: la terza qualificazione di fila per noi sarebbe un risultato fantastico mentre per loro l’obiettivo minimo» il deferimento al Tribunale Antidoping è stato liquidato con poche parole («Non voglio pensare d una giustizia ad orologeria. Chiariamo: io e l’Atalanta non abbiamo interrotto proprio nulla Tutto il resto lo dirò in udienza» il suo commento), l’attenzione si è spostata sull’umore dello spogliatoio «Ce un bel clima, si avverte voglia di fare Cè la giusta tensione per affrontare questa grande partita, anche se sappiamo che ne mancheranno altre. Siamo ad un mese alla fine, abbiamo fatto tanto e ora è il momento di raccogliere Siamo fi, c’è un po’ di tensione come quando inizi a vedere il traguarda Però siamo un bel gruppo»
Oltre alla battuta sul fatto che al tecnico nerazzurro andrebbe benissimo anche giocar male evincere e all’augurio che Gollini (protagonista all’andata) possa giocarsi l’Europeo nelle ultime otto giornate con l’Atalanta, importante la sottolineatura di Gasperini su cosa è più importante tra qualificazione alla Champions League e vittoria in Coppa Italia* «Ho sempre detto – ha chiosato il tecnico di Grugliasco – che per me è più importante la qualificazione in Champions* In termini di crescita, di prestigio, di blasone e anche economici quel traguardo è superiore a tutta La Coppa Italia è comunque un trofeo che conta, va in bacheca e magari si ricorda di più nel tempo ma personalmente penso che abbia più valore l’accesso ai primi quattro posti» Enon importa alla juventus arriva a bergamo senza Cristiano Ronaldo. «È un problema loro, non nostro Ci prepariamo ad affrontare tutta la juve, non Dybaia che giocherà al suo posto. Servirà qualche accorgimento diverso per caratteristiche diverse, ma sono due giocatori entrambi fantastici. Sarebbe stato meglio se Dybaia fòsse mancato un’altra settimana, ma Ronaldo è uno che quando tira prende sempre la porta e fa valanghe di gol»
Senza Cristiano Ronaldo acciaccato, con Paulo Dybala titolare dopo 98 giorni: perla sfida cruciale in chiave qualificazione Chainpions League, oggi pomeriggio a Bergamo contro l’Atalanta, Andrea Pirio è costretto a rinunciare al suo uomo migliore, ma confida nell’occasione concessa alla Joya per superare l’esame Gasperini. «Dybala gioca» l’unica concessione sulla formazione del tecnico bianconero, del resto davanti non ci sono alternative alla coppia Dybala-Morata. «Arthur e McKennie stanno bene e sono pienamente a disposizione. Bonucci dopo il Covid sta facendo un lavoro specifico per tornare al top» le altre annotazioni sulla condizione del gruppo.
Oltre alla forma fisica, Pirlo pensa però allo stato mentale del gruppo, consapevole che contro l’Atalanta è indispensabile la massima concentrazione per evitare rischi e ripercussioni negative. «Ci siamo ricompattati dopo la sconfitta contro Benevento e fi pareggio con il Torino – il grido di battaglia del tecnico juventino -, e abbiamo in testa un unico obiettivo: arrivare più in alto possibile. Non è quello che volevamo, la Juve ha sempre lottato per vincere lo scudetto, ma siamo un po’ distanti dall’Inter e allora dobbiamo cercare di chiudere alla grande la stagione». Recuperato orgoglio e agonismo nella vittoria contro fi Napoli, cementati con il successo contro il Genoa, adesso Pirlo vuole dare continuità : tornare stasera a casa con i tre punti vorrebbe dire allungare sull’Atalanta stessa, stare addosso al Milan e compiere uno scatto verso la prossima Champions. Già, abbandonatala rincorsa alla vetta del campionato, a Pirlo resta la responsabilità di centrare almeno la qualificazione perla massima competizione europea, considerando che tra meno di un mese si troverà di nuovo di fronte l’atalanta di Gasperini per la finale di Coppa Italia, altro obiettivo non certo di minor peso perché si tratta pur sempre di alzare una Coppa. E in stagioni in cui scudetto ed Europa sono svaniti, non è di poco conto.
In mente Pirlo ha ancora le immagini della gara d’andata, con la Juventus capace di affrontare l’Atalanta con le stesse affilatissime armi di pressing, difesa alta e intensità. «Avevamo fatto una bella partita, tenendo un buon atteggiamento, e avevamo messo in difficoltà l’Atalanta con una pressione fatta bene. Loro ti portano a fare una gara di intensità e spero di rivederla domani (oggi, ndr)». Con una settimana intera per poter preparare la sfida, Pirlo ha potuto lavorare con serenità e intensità, martellando la squadra perché arrivi a Bergamo preparata e concentrata. «Sì, ci siamo allenati bene. Abbiamo analizzato il tipo di calcio e le caratteristiche l’atalanta, pensando alle contromosse da adottare per la loro pressione feroce. Sono fiducioso». Tra le tante ipotesi per sorprendere e mettere in difficoltà l’Atalanta anche l’idea di avanzare nuovamente Cuadrado come ala vera e propria. «Può giocare sia alto sia basso e può essere una soluzione in entrambe le posizioni. Abbiamo pensato avarie situazioni. Chi mberei a Gasperini? Sono tanti, dalla forza fisica di Zapata all’estro di Ilicic, fino a Pessina che sta facendo molto bene. Ma è inutile parlare dei singoli, l’Atalanta in questi anni ha fatto un grande percorso di squadra, che ha portato ottimi risultati e che valorizza anche i singoli. Hanno tanti ottimi elementi, rari in Italia, ma noi pensiamo soprattutto al loro collettivo».
Si e accesa una spia, ma non suona la sirena di un allarme. Cristiano Ronaldo si ferma, dopo nove partite in 34 giorni, tutte giocate dal primo all’ultimo min irto, che in un caso (Juventus-Porto del 9 marzo, la prima della serie) è stato il centoventesimo anziché il novantesimo. I Jn tour de force da 840 minuti tra Juventus (sei partite) e Nazionale (tre, che secondo i programmi avrebbero dovuto essere due) che ha fatto lampeggiare la spia della benzina sul cruscotto della fuoriserie portoghese. Eventualità prevedibile da un lato, perché per quanto sia un superatleta CR7 ha pur sempre 3G anni e come tutti sta disputando una stagione ipercompressa, separata da lui periodo di riposo brevissimo da quella precedente. Imprevedibile dallàltio, perché fino alla partita contro il Genoa di domenica scorsa il fuoriclasse portoghese, per l’appunto sempre attento alle sensazioni che il suo corpo gli
invia, si sentiva in perfetta forma.
Invece lunedi, giorno di riposo in cui Ronaldo si è allenato in palestra con la sua Georgina, come da foto postata su Insta – gram, la spia ha cominciato a lampeggiare. Una sensazione di pesantezza ai flessori confermata nel primo allenamento della settimana alla Continassa, martedì. «Non riusciva a spingere come voleva», ha spiegato ieri Andrea Pirio. Cosi CR7 ha lavorato per un po’ in maniera differenziata, ma la spia non si è spenta. La sensazione di sovraccarico sui flessori è rimasta e Ronaldo, d’accordo con il suo preparatore, Pillo e lo staff della Juventus, ha deciso di fennarsi per non tra- sfomiare la spia lampeggiante nella sirena di un allarme. La partita di oggi contro lAtalanta è molto, molto importante, ma vale 3 punti. Dopo ne resteranno altre sette che ne metteranno in palio 21 (più la finale di Coppa Italia), delle quali il portoghese salterebbe da tre in su in caso di infortunio muscolare vero e proprio. Eventualità che complicherebbe la corsa della Juventus a un posto nella prossima Champions più di quanto faccia l’assenza di CR7 oggi e che condizionerebbe in negativo anche la marcia d’avvicinamento di Ronaldo all’Europeo. Da qui la decisione di fermarsi ai box.
PARMA NEL MIRINO
Una sosta brevissima, quella di Cristiano Ronaldo, che ieri sera ha rilassato i muscoli nella sauna della sua villa, come ha mostrato in una storia su ìnstagram, e che da oggi preparerà il rientro nel turno infrasettimanale di mercoledì sera all’Allianz Stadium contro il Parma. Il riposo e il lavoro mirato di ieri e oggi dovrebbero essere sufficienti per il capocannoniere del campionato a smaltire il sovraccarico ai flessori e lunedì e martedì CR7 dovrebbe tornare in gruppo a pieno regime per preparare la partita contro la fomiazione di Roberto D’Aversa Fomiazione che tra l’altro gli porta anche abbastanza bene, visto che dopo il Cagliari (otto gol in cinque incroci) è quella a cui ha segnato di più in
Serie A: sei reti in cinque confronti, con due doppiette negli ultimi due.. Una serie da allungare per proseguire nella doppia corsa alla qualificazione alla Champions League e al titolo di capocannoniere, che farebbe di liti il primo a vincere la classifica marcatori in Premier League, Liga e Serie A. Un traguardo che passerà anche attraverso il raggiungimento dei 100 gol con la maglia della Juventus: da quindicesimo a riuscirci, si augura CR7 da quota 97, e con lui tutti i tifosi juventini. Se lo augurano perché significherebbe che nel frattempo Paulo Dybala, perii quale la tripla cifra dista una sola rete, è diventato il quattordicesimo. E se quella rete la segnasse oggi pomeriggio al Gewiss Sta-dium di Bergamo contro l’Atalanta darebbe un grosso aiuto alla squadra bianconera nella scóntro diretto con la Dea e di conseguenza nella marcia d’avvicinamento a un posto nella prossima Champions League. Traguardo minore ma indispensabile per salvare questa stagione e cominciare nel modo giusto la prossima.
La fortunata metafora di Pep Guardiola – «Giocare contro l’Atalanta è come andare dal dentista» – non basta più. Perché se prima chi preparava la partita contro la squadra di Gian Piero Gasperini sapeva cosa aspettarsi, ora giocare contro la Dea è come andare in uno studio dentistico con due dottori, senza sapere con quale si avrà a che fare.
Varato per necessità – la contemporanea indisponibilità di tutti gli esterni – e per virtù – sfruttare uno in più dei talenti offensivi – il 4-2-3-1 varato U 21 marzo contro il Verona ha convinto Gasperini, che lo ha confermato contro Udinese e Fiorentina e potrebbe farlo anche domani. «Possiamo schierarci come meglio crediamo – ha confermato ieri – E’ una forza, possiamo esprimerci con assetti diversi. Poi la valutazione va fatta in base all avversario».
L’avversario, la Juventus, ha spesso incontrato qualche difficoltà nel pressare la costruzione di una difesa atre, ma è un aspetto in cui sta crescendo. Un’Atalanta schierata con il 3-4-1 -2 (o 3-4-2-1) potrebbe creare problemi ai bianconeri in ampiezza: sia ripartendo e sfruttando il cambio di assetto juventino dalla difesa a tre in fase di possesso a quella a quattro in fase di non possesso (ma Andrea Pirlo potrebbe anche
scegliere un 4-4-2 puro in ogni fase); sia a difesa schierata, facendo inserire l’e- stemo alle spalle del terzino bianconero che stringe (vedi il gol di testa di Gosens alle spalle di Cuadrado, che aveva stretto su Toloi, nella partita d’andata dello scorso campionato). Armi d’altra parte consuete per l’Atalanta.
Lutilizzo del 4-2-3-1 limiterebbe un po’ (ma solo un po’) la spinta offensiva dei terzini atalantini, però alzerebbe il tasso tecnico in attacco. E complicherebbe la vita ai quattro difensori bianconeri, alle prese con Zapata supportato da Malinovskyi (o Ili- cic), Pessina (o Pasalic) e Muriel. Un potenziale mostrato appieno nel secondo gol di Zapata alla Fiorentina: palla a sinistra a Muriel che ha attirato un raddoppio (con- cedeigli l’uno contro uno è un rischio enorme), mentre Zapata e Pasalic attaccavano la profondità. D tutto ha liberato spazio per Malinovskyi, accentratosi da sinistra, che ha potuto ricevere fronte alla porta qualche metro fuori area (nella foto il momento del passaggio di Muriel): poi aggredito, grazie alla sua qualità ha comunque pescato Za-
Atalanta-Fiorentina: Muriel, in alto a sinistra, serve Malinovskyi fuori area pata solo davanti al portiere. Indispensabile, se l’Atalanta giocherà così, l’aiuto dei centrocampisti centrali bianconeri ai difensori.
Quale che sia il modulo, ci sono caratteristiche dell’Atalanta che non cambiano. A cominciare dalla glande aggressività, amia che può diventare a doppio taglio. Il fatto che ogni atalantino scatti in avanti a pressale o marcare làwersario davanti a sé porta i nerazzurri a lasciare ampi spazi nella propria metà campo. Li ha sfruttati domenica scorsa la Fiorentina in occasione del momentaneo 2-2 di Vlahovic, nato da un lancio di Castrovilli a Kouame, avrebbe potuto sfruttarli la Juventus all’andata. Ad esempio nella ripresa quando una sponda di Chiesa (nella foto), servito da fallo laterale, aveva spalancato a Morata la fascia per servire McKennie e andare poi a raccogliere il passaggio di ritorno, trovandosi a tu per tu con Gollini che respinse di faccia la sua conclusione. Per verticalizzare con precisione, però, è necessario eludere (magari dopo averla attirata) la pressione nerazzurra: per la Juventus sarà indispensabile grande precisione e rapidità nel fraseggio. Aspetto in cui la presenza di Dybala e la sua attitudine ad arretrare per impostare potrebbe aiutare centrocampisti e difensori a trovare varchi per verticalizzare per Chiesa, Morata e Cuadrado (che giochi basso o alto).