Quella notte in cui è entrato nella storia volando più in alto di tutti, sette salti perfetti e poi su sino a 2 e 37, Gianmarco “Gimbo” Tamberi ha fatto di tutto. Si è buttato a terra sulla pista dell’Olympic Stadium, ha parlato con il pubblico, si è inginocchiato, ha mimato un tiro a canestro, ha mostrato il gesso.
Quel gesso. Lo aveva messo quando si era spezzato il tendine d’Achille nell’ultima gara prima dei Giochi di Rio 2016, scrivendoci poi sopra: “Road to Tokyo”. Promessa mantenuta. E se non possiamo immaginare quanto irta e tortuosa sia stata la strada per arrivare fino in Giappone, sappiamo della magia e della lezione di vita che ci ha regalato da quel podio: mai mollare, e se si cade ci si rialza.
L’ha fatto, eccome, questo marchigiano estroverso che da piccolo voleva solo giocare a basket e suonare la batteria, l’ha fatto alla fine di una gara estenuante con il suo amico-rivale Mutaz Barshim, il saltatore in alto del Qatar, che, sfinito, chiedeva all’arbitro: «Can we have two golds?, Possiamo avere due ori?». Sì, Mutaz, si può, se vale più l’amicizia della competizione, e se non servono parole per decidere di condividere quell’oro così a lungo sognato da entrambi. «Nessuno dei due voleva togliere all’altro la gioia della vittoria», ha detto poi Gimbo, «solo io so cosa ho passato e so cosa ha passato lui. Non ci siamo detti niente, abbiamo seguito il cuore».
Insieme, che si tratti di soffrire per un incidente al culmine della carriera – anche Barshim ha rotto il tendine d’Achille – o di essere felici nel giorno più bello: quando Mutaz si è sposato ha voluto che il suo amico fosse presente e scommettiamo che l’atleta qatariota sarà alle nozze di Tamberi con la fidanzata di sempre Chiara Bontempi. La data non c’è ancora, e d’altra parte come potrebbe? Il campione olimpico le ha chiesto la mano il 13 luglio, poco prima di partire per il Giappone, in un ristorante, con cento rose, le candele, l’anello. E lei ha detto sì, «ti direi di sì ogni singolo giorno».
Marchigiana di Ancona, figlia dell’ex pilota di Superbike Piergiorgio, riservata, sportiva e appassionata di immersioni, è andata in Giappone con il suo fidanzato, finalmente senza quei capelli tinti di bianco e quella barba rasata a metà, eccentricità che lei non ha mai amato. Con lui, come cinque anni fa, quando con la caviglia sembravano essersi spezzati anche i suoi sogni. Uniti, come sempre accade da 11 anni. «Sempre insieme, mettendo al centro della nostra vita le esigenze di Gianmarco legate all’atletica, ma senza sentirmi mai messa da parte.
Io sostengo lui e lui sostiene me, non mi fa mai mancare un regalino dopo gli esami all’università, mi riempie di attenzioni e coccole», ha dichiarato da Tokyo Chiara, che aveva 14 anni quando si sono messi insieme. «Siamo cresciuti e cambiati insieme, come è cresciuto e cambiato negli anni il nostro amore. È tutta la vita che Gimbo riesce a stupirmi, ma a Tokyo si è superato. Non riesco a trovare le parole per descrivere le emozioni che mi ha regalato», ha spiegato.
Lui, figlio d’arte e allenato da papà Marco, lo sa bene e non lo ha dimenticato neppure in quella notte d’agosto che ha cambiato la storia dell’atletica e la sua esistenza: «Alla donna che ha messo la mia vita davanti alla sua e che ha trasformato i miei sogni nei suoi», è stata la dedica per lei.
Attento e maturo, ma anche una persona dal cuore immenso, come dice sua madre Sabrina Piastrellini, ex saltatrice in lungo e insegnante di Scienze motorie. «Da bambino era particolare, non passava giorno che non combinasse un guaio. A scuola erano problemi: non nel profitto, ma nel comportamento.
Un giorno indossò un giubbotto catarifrangente e si mise a dirigere il traffico davanti al liceo. Scoppiò il putiferio. Girava con una di quelle macchinine che si guidano senza patente, con la carrozzeria maculata da tamarro.
Ha fatto il liceo scientifico a Osimo, poi lo spostai ad Ancona: avevamo fatto il pieno di note», ha raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. E poi, sintetizzando quel che la sua futura nuora rappresenta per suo figlio: «Esiste solo lei. Stanno insieme da quando erano adolescenti. Chiara sa gestire, sostenere, comprendere». Come ha fatto pochi attimi prima che Gimbo volasse verso il podio più alto, raccogliendo le parole che sentiva nel cuore per postarle sui social.
«Stai per vivere il tuo sogno, amore mio, un sogno che aspetti da anni. Vivilo con la grinta, la convinzione e la forza che solo tu hai. Divertiti e goditi finalmente questi giochi olimpici. Sono con te. Ti meriti il meglio». Lui, mentre spiccava il salto verso il sogno della sua vita, deve averla sentita, e chissà se ha pensato a quel che le aveva scritto appena pochi mesi fa: «Tu sei il mio oro… l’oro nella vita, decisamente la gara più importante! Vincerò amore mio, presto vincerò e ti renderò orgogliosa di me come mai prima d’ora».