La partita Sassuolo – Torino si giocherà allo Stadio Diego Armando Maradona domani. Sarà un’esclusiva DAZN, detentore dei diritti di 10 partite su 10 per ogni giornata di Serie A, di cui 3 in co-esclusiva con Sky Sport. La gara sarà visibile in streaming, attraverso il download dell’app ufficiale dell’emittente – con relativa iscrizione e abbonamento – o attraverso una qualsiasi Smart TV. Da quest’anno, con l’acquisto del DAZN box sarà possibile inoltre avere un canale digitale dedicato con i migliori contenuti scelti giorno per giorno. Si sconsiglia categoricamente l’utilizzo di siti pirata per la visione della gara. Sarà disponibile anche sul sito una diretta testuale per seguire la partita: un evento non solo attesissimo dai tifosi azzurri, ma che sarà seguito in tutto il mondo.
Dopo tre conferenze a distanza Ivan Juric parla in maniera diretta. E lo fa in modo sereno e pacato, consapevole di aver indirizzato il gruppo verso la strada giusta. Il momento è importante perché se dopo la vittoria contro la Salernitana dovesse arrivare un altro risultato positivo il campionato del Toro potrebbe svoltare in positivo. L’avversario è di quelli tosti, di quelli che giocano bene e attaccano senza paure e timori reverenziali. In più presenta alcuni giocatori nel giro azzurro che tanto piacciono a Roberto Mancini : Raspadori, Scamacca e, soprattutto, Berardi. Più altri stranieri di qualità. Insomma, non sarà facile. «Il loro attacco – spiega Juric – è formidabile, sicuramente uno dei più forti in Italia ed è normale che riesca ad arrivare tante volte al tiro. Spero però che Milinkovic-Savic non abbia tanto lavoro da dover fare, se sarà impegnato speriamo che faccia bene».
Il Toro è in ripresa e si vede: qualcosa è cambiato. Più che contro la Salernitana (troppo debole l’avversario) viene da ricordare la sfida persa con l’Atalanta: ai granata sarebbe stato stretto addirittura il pareggio, e invece hanno perso nei minuti di recupero in maniera beffarda. E allora buttiamoci subito sul match dopo aver strappato al tecnico alcune considerazioni importanti. «E’ l’inizio della stagione, ancora in fase di scoperta di quello che siamo e quello che potremmo essere. Sono arrivati giocatori nuovi a fine mercato che anche io sto ancora scoprendo. Le frenate del Torino degli scorsi anni quando mancava il salto di qualità? Non penso fossero problemi psicologici, ma che ci fosse necessità di avere qualità. Negli scorsi anni il Toro non ne aveva per andare in Champions, i risultati erano più o meno in linea con il valore della squadra.
A Reggio Emilia cerco conferme perché noi siamo ancora all’inizio. Sono molto sereno, ho una squadra che fin dall’inizio mi ha dato grande disponibilità. Mi avevano raccontato di un gruppo non tra i migliori, invece ho trovato tutto il contrario e questo mi dà soddisfazioni. E’ bastato poco per motivarli».
Ancora Sassuolo, ovviamente, avversario spavaldo e temibile. «Si tratta di una realtà consolidata. I giocatori si conoscono da anni e continuano a giocare nel segno di De Zerbi. Dionisi , infatti, è molto simile al tecnico che è andato in Ucraina. Vanno spesso alla conclusione, speriamo di farli tirare un po’ meno mettendoli in difficoltà. Per quanto ci riguarda rispetto al passato la qualità è migliorata, ma sono curioso di conoscere bene tutti i miei giocatori. Ho grande voglia di disputare una partita importante, adesso. La sento, sono convinto. Ho giocatori di qualità e talento. Brekalo e Praet si sono inseriti bene, Zima è un giovane molto interessante».
Juric è subito entrato nel cuore della gente. «Io subito beniamino?, Si vede che erano disperati se i tifosi si sono subito affezionati dopo solo tre partite»… Battuta, ovvio. Poi si fa serio: «I tifosi del Toro da sempre partecipano alle vicende della squadra, vogliono vedere i loro beniamini all’attacco. Vogliono che il Toro dia tutto. E cercheremo di soddisfarli». E per concludere un commento su Torino: «Bellissima città, non pensavo fosse così bella. Il centro e San Salvario, un quartiere che mi affascina e che affascina soprattutto mia moglie. Ci andremo spesso. E anche mia figlia stravede per la città, studierà qui al liceo classico. Siamo tutti entusiasti».
Avanti, c’è posto: per tutti. E ci riferiamo a chi dovrà giocare dietro all’unica punta. Lo stesso Ivan Juric , nella conferenza di ieri, ha confermato questa tesi: «In attacco abbiamo diversi opzioni, ci sono quattro giocatori in questo momento che possono giocare sulla trequarti perché ora Verdi è fuori. Decido poche ore prima del match chi far giocare, comunque uno tra Pjaca e Brekalo , poi uno tra Linetty e Praet . Ma durante la gara possono giocare anche tutti e quattro. Le coppie dei trequartisti non sono fisse, solo Pjaca preferisce giocare più a sinistra, gli altri possono stare sia a destra che dall’altra parte del campo. Per fare il trequartista devi stare bene, avere la gamba forte e la testa libera. Io ho la fortuna di allenare giocatori di qualità e talento. Praet è arrivato l’ultimo giorno, ma si vede che ha la mentalità giusta, Brekalo ha qualità e anche gli altri vanno bene». Il tecnico è soddisfatto dei nuovi arrivi, adesso. E a parte Pobega – in prestito secco dal Milan – per tutti c’è la possibilità di riscatto: si sa quanto sia bravo Ivan il terribile a valorizzare i giocatori. Per lui il Toro è una scommessa che vuole vincere e per questo si era arrabbiato, quando tardavano ad arrivare i rinforzi che aveva chiesto.
Qualità e quantità, dunque, per il Toro. Del resto Juric è stato chiaro: può succedere che durante la partita tutti siano in campo in maniera contemporanea ma, di sicuro, nella sua testa c’è la volontà di schierarli sempre, magari anche con i cambi. Perché si tratta di elementi tecnicamente forti, nel caso di Brekalo assai imprevedibili, con il pallone tra i piedi. Dipenderà da quale possa essere l’andamento della partita. Stasera a Reggio Emilia è tentato nel schierare dall’inizio Brekalo e Praet. Già contro la Salernitana voleva inserire il croato proveniente dallo Schalke, ma non se l’è sentita di tagliare Pjaca dopo la brutta figura di Firenze. A livello psicologico lo avrebbe colpito duro. Ma visto che anche contro la Salernitana l’ex bianconero non ha fatto bene stavolta è possibile, molto probabile, che ci sia il debutto di Brekalo. Con Praet che, intanto, a livello tecnico ha qualcosa in più rispetto agli altri. Domenica scorsa è entrato nei minuti finali a partita già “confezionata”, ma anche senza stimoli particolari ha toccato un paio di palloni con grandissima classe. Era da tempo che al Toro non si vedevano giocate del genere. Per questo motivo contro il Sassuolo lo vedremo in campo dal primo minuto.
I trequartisti dovranno cercare di rifornire Sanabria , così come gli esterni, ma anche il compito di cercare la conclusione diretta. Contro gli emiliani la squadra dovrà giocare con grande determinazione senza farsi schiacciare, concedere spazio a Berardi e compagni sarebbe pericoloso: per questo motivo i granata scenderanno in campo molto alti, provando a comandare come hanno fatto con la Salernitana ma anche con la l’Atalanta. Del resto il sistema-Juric prevede sempre e comunque una squadra offensiva indipendentemente dall’avversario che c’è di fronte. Singo a destra e Ansaldi a sinistra, brillanti nell’ultima al Grande Torino, avranno il compito di affondare, portarsi in avanti . Oltre a servire assist a Sanabria, possono mettere in condizione i trequartisti di inventare qualcosa di importante. In settimana l’allenatore ha lavorato molto su questi aspetti e per la prima volta da quando è al Torino ha avuto tutta la rosa a completa disposizione..
E allora non resta che aspettare il campo. L’impressione è che questo Toro, con gli ultimi arrivi, sia competitivo e in grado di poter mettere in seria difficoltà il Sassuolo. La rosa è ampia, ci sono alternative in tutti i reparti, soprattutto in avanti nella zona di campo prediletta da Juric. Quattro trequartisti per due posti, c’è l’imbarazzo della scelta- Ecco perché Juric è tranquillo e sereno, addirittura sorridente.