Dove e come vedere Spezia – Milan Streaming gratis diretta live TV

Questo articolo in breve

La partita Spezia – Milan. Sarà un’esclusiva DAZN, detentore dei diritti di 10 partite su 10 per ogni giornata di Serie A, di cui 3 in co-esclusiva con Sky Sport. La gara sarà visibile in streaming, attraverso il download dell’app ufficiale dell’emittente – con relativa iscrizione e abbonamento – o attraverso una qualsiasi Smart TV. Da quest’anno, con l’acquisto del DAZN box sarà possibile inoltre avere un canale digitale dedicato con i migliori contenuti scelti giorno per giorno. Si sconsiglia categoricamente l’utilizzo di siti pirata per la visione della gara. Sarà disponibile anche sul sito una diretta testuale per seguire la partita: un evento non solo attesissimo dai tifosi azzurri, ma che sarà seguito in tutto il mondo.

Vincenzo Italiano , il febbraio scorso, aveva sorpreso Stefano Pioli , vincendo 2-0. Thiago Motta prova ad aggirare l’ostacolo. Giocandosi una carta a sorpresa, se le previsioni della vigilia saranno esatte e soprattutto se verranno confermate le prove fatte in settimana: Mbala Nzola titolare dal 1’. Una novità, poiché il franco angolano, che la nazionale dell’Angola ha preferito non convocare per le gare di qualificazione mondiale di ottobre, non appare ancora al meglio.

Ma, davanti, serve peso, perché Antiste è in un momento di forma importante, ma pur sempre un peso leggero. «Mi aspetto il miglior Milan possibile – dice il tecnico – ,è una grandissima squadra, con un ottimo allenatore e lo stanno dimostrando dall’inizio del campionato, non solo in Serie A ma anche nella fantastica partita contro il Liverpool. Sta a noi lavorare e cercare di portare delle situazioni a favore, approfittando dei loro punti deboli e cercando di mandare la partita dalla nostra parte». Niente turnover, le assenze sono troppo pesanti: Sena, Colley, Agudelo, Reca, Erlic, Kovalenko .

Per Arkadius Reca anche la beffa della convocazione in Nazionale da parte di Paolo Sousa , stoppata però da un infortunio, che lo tiene fuori e gli impedisce di partire:«Non credo che il turnover possa influire sull’andamento del match, è una settimana particolare, ma i giocatori sono giovani, in ottima forma fisica. Anzi, abbiamo l’occasione di scendere in campo e dimostrare cosa siamo in grado di fare». L’attacco quindi suonerebbe un po’ di marsigliese oggi: Antiste e Nzola per la prima volta insieme (con Strelec pronto all’esordio), con Janis entrato ormai nell’ottica del grande calcio e il secondo che ha, invece, una chance per recuperare molto del tempo perduto in un’estate travagliata e in piena bagarre con la società. Da una cessione quasi certa (ma spinta dagli agenti) al Basaksehir in Super Lig turca, a sfidare il Milan, il passo è stato breve:«Antiste? È un ragazzo che sta bene fisicamente e mentalmente, da quando è arrivato sa quello che deve fare, lo dimostra costantemente in campo. I suoi sforzi sono enormi e sono contento del suo gol contro la Juve, lo meritava visto tutto l’impegno».

Dopo aver superato il primo test contro una medio-piccola avendo battuto per 2-0 il Venezia, il Milan torna subito in campo e inaugura la sesta giornata d’andata sfidando lo Spezia al Picco, laddove a febbraio i rossoneri presero una batosta sotto il piano del gioco e del ritmo dalla squadra allenata da Vincenzo Italiano . Pioli , nella conferenza stampa pre gara, è stato chiaro sul tema: «Le qualità dei giocatori fanno la differenza. Per fortuna abbiamo tanti giocatori di qualità.

Domani dovremo fare la partita e cercare le giocate di qualità per risolverla». Cosa non ha funzionato a inizio anno a La Spezia? «Era mancato tutto. Domani dobbiamo subire poco ed essere pericolosi – dice Pioli -. Dobbiamo avere le idee chiare e giocare con i ritmi giusti».

La grande novità potrebbe essere rappresentata da Daniel Maldini . Il secondogenito di Paolo che ha una sola presenza da titolare in gare ufficiali ovvero quella contro il Rio Ave nei preliminari di Europa League dello scorso anno, è stato provato al posto di Brahim Diaz nei tre trequartisti alle spalle di Olivier Giroud , recuperato dal problema alla schiena. Dunque, possibile turno di riposo per Brahim Diaz che finora ha trascinato il Milan con gol, assist e giocate. Pioli punta ancora forte su Leao : «L’ultimo tassello sarà diventare più concreto a livello di assist e gol. E’ migliorato tanto, è sempre più dentro la partita, gli manca questo tassello che è molto importante. Quando l’ho ritrovato l’8 luglio ho trovato un giocatore diverso, voglioso di lavorare e più maturo. A sinistra sta facendo bene, quella può essere la sua mattonella preferita». Possibile la staffetta tra Giroud e Rebic, mentre in difesa conferma per Kalulu a destra, con Calabria pronto a subentrare in caso di necessità. I guantoni sono alti perché: «Lo Spezia ha giocato bene contro la Juventus, poteva andare avanti anche 3-1. Dovremo essere bravi ad alternare le situazioni, in primis recuperare palla alti. Vedremo che partita faranno».

Il campo del Picco di La Spezia è un po’ più piccolo rispetto agli altri del campionato e sul tema Pioli dice: «Non so le misure ma in campo ti accorgi che il campo di La Spezia è un po’ più piccolo. Sarà una gara di grande intensità, dovremo occupare bene gli spazi. Dovremo essere lucidi e veloci, loro cercheranno di toglierci il tempo delle giocate». Mentre a chi gli chiede se questo Milan possa arrivare fino in fondo al campionato, l’allenatore risponde: «Sì, nelle interviste dicono di poter vincere ogni partita. Siamo giovani, ma siamo cresciuti tanto a livello di maturità. Dobbiamo pensare a una partita alla volta. In Italia c’è grande competitività, quindi dobbiamo essere sempre al 100%» e sorride vedendo i rientri tra i convocati di Calabria e Giroud.

La partita con in Venezia è stata decisa dai giocatori che sono subentrati dalla panchina, entrati in campo più freschi rispetto agli avversari. Pioli sembra essere un fan assoluto dei 5 cambi, visto che nel corso delle partite raramente non li ha utilizzati tutti: «Sono importantissime, lo dico da tempo. Soprattutto ora che giochiamo ogni tre giorni. Non è mai la quantità dei minuti in cui uno gioca ma la qualità in cui uno gioca». Per rendere le partite più interessanti, il tecnico avanza delle proposte che potrebbero essere discusse nelle sedi opportune: «Io metterei il tempo effettivo e time-out. Un’altra regola per avere un gioco più offensivo è che dopo che si supera la metà campo non si può tornare indietro», come a dire: se si vuole lo spettacolo, è necessario che la palla si giochi in avanti e non indietro.

C’è chi ha lasciato Parigi e ha trovato a Milano, dopo un importante passaggio a Lille, il sorriso. E c’è chi invece ha lasciato Milano per Parigi dove ha finora masticato amaro, spesso seduto in panchina. La storia, arcinota, è quella che vede protagonista in rossonero Mike Maignan e riserva al Psg il campione d’Europa Gianluigi “Gigio” Donnarumma . L’avvio di stagione parla naturalmente in favore del portiere francese diventato in poche settimane non soltanto un idolo della tifoseria milanista ma anche uno dei leader della squadra di Stefano Pioli sul campo e fuori, come dimostrato nell’ultima settimana con la forte presa di posizione contro il razzismo per l’episodio verificatosi domenica scorsa nel pre-gara di Juventus-Milan all’Allianz Stadium.

Maignan, soprannominato “Magic Mike” è senza dubbio una delle note più liete di questo avvio di stagione del Milan e, soprattutto, è il portiere meno battuto della Serie A, con due soli gol subiti nelle prime cinque giornate (come lui, solamente la coppia del Napoli Meret-Ospina , un gol incassato a testa). Il francese è rimasto imbattuto in tre gare, con Sampdoria, Lazio e Venezia, un’abitudine, quella di non incassare reti, portata da Lille dove la scorsa annata era stato di gran lunga il miglior portiere della Ligue1. Nel campionato vinto a sorpresa della squadra del nord della Francia, Maignan, titolare in tutte e 38 le partite disputate, aveva subito solo 23 gol, rimanendo imbattuto in addirittura 21 partite. Un rendimento altissimo che aveva convinto Didier Deschamps a inserirlo nel gruppo della Nazionale francese con cui ha già scalato una posizione: da terzo agli Europei, a secondo nell’ultima tornata di settembre.

Il campo, però, lo possono giudicare in tanti, le prestazione di Maignan sono sotto l’occhio di tutti e il francese finora non ha fatto rimpiangere Donnarumma, anzi: i tifosi rossoneri, prima sentitisi traditi da Gigio, oggi esultano per l’arrivo di Mike. Sicuro fra i pali, tempestivo in uscita, abile pure sui calci di rigore come fatto vedere a Liverpool su Salah . E soprattutto, come spiegato, già leader. A ribadirlo è stato pure Stefano Pioli che ieri ha speso parole d’elogio per il portiere: «Maignan lo abbiamo seguito a lungo, da quando lo abbiamo incontrato l’anno scorso in Europa League – ha raccontato il tecnico -. Sono felice di allenarlo, è un giocatore scrupoloso. Sta facendo bene, è un piacere lavorare con lui. L’anno scorso mi piaceva tanto perché parlava molto con i compagni in campo e lo sta confermando anche qui». Fra i pali e in mezzo all’area Maignan è una radio accesa, parla in continuazione, lo fa in italiano perché i termini che gli servono per guidare la squadra e i movimenti dei difensori, li ha già imparati. Per il resto, sta studiando perché fuori finora, come tutti gli stranieri, se la cava bene con le… parolacce.

Quelle – e anche peggio… – che Mike ha dovuto ascoltare a Torino la settimana scorsa, quelle che hanno portato la Juventus a identificare il tifoso che lo ha insultato con epiteti razzisti, annunciando che gli vieterà l’accesso allo stadio. Maignan martedì sera si è pronunciato su Instagram denunciando una brutta abitudine che continua a sopravvivere nei nostri stadi: «Non sono né il primo né l’ultimo giocatore a cui questo succederà (gli insulti razzisti). Finché questi eventi vengono trattati come “incidenti isolati” e non viene intrapresa alcuna azione globale, la storia è destinata a ripetersi ancora e ancora e ancora. Cosa facciamo per combattere il razzismo negli stadi? Crediamo veramente che ciò che facciamo sia efficace? Nelle stanze che governano il calcio, le persone che decidono sanno cosa si prova a sentire insulti e urla che ci relegano al rango di animali? Non sono una “Vittima” del razzismo. Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso. Finché potremo usare la nostra voce per cambiare le cose, lo faremo». Una presa di posizione forte che ha ovviamente trovato l’appoggio di tutti i compagni, del club («Mike, siamo al tuo fianco per fare la differenza») e anche di molti avversari che hanno messo diversi like al suo post.
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