E’ uno degli acronimi più famosi della storia della musica, è formato dalle iniziali dei nomi Agnetha, Benny, Biorn e Anni-Frid (detta Frida). Sì, vi parlo degli Abba, il gruppo musicale svedese conosciuto in tutto il globo che ha venduto oltre 400 milioni di dischi, una cifra che viene ancora aggiornata, senza soluzione di continuità.
Una storia gigantesca che parte dal 1970 e che esplode quattro anni dopo con la vittoria all’Eurovision Song Contest (sì, proprio quello che quest’anno hanno conquistato i nostri Maneskin: chissà che non porti altrettanta fortuna) con la loro mitica Waterloo. Da quel momento il successo planetario fu enorme e costante per quasi un decennio, tra vendite al top e concerti stracolmi di fan. Ma il privato rovinò il pubblico e i due matrimoni dei quattro componenti fallirono (per la cronaca Bjorn era sposato con Agnetha, mentre Benny aveva giurato amore eterno a Frida).
E così nel 1982, mentre noi festeggiavamo il mondiale di calcio con Rossi, lardelli e Cabrini, gli Abba si scioglievano senza ripensamenti. Ci provarono in tanti a rimetterli insieme per farli tornare, almeno per un periodo, agli antichi fasti. Nel 2000 ricevettero una proposta di quelle che noi umani non potremmo mai rifiutare: un tour di cento concerti in cambio di un miliardo di dollari. Ebbene, incredibile dictu, rifiutarono! Nel 2010 ricevettero uno dei massimi riconoscimenti artistici in assoluto con l’inserimento del gruppo nella “Rock and Roll Hall of Fame”.
La storia cambia, inaspettatamente, nel 2018, quando viene annunciato il loro ritorno discografico, che poi però viene rinviato fino a quest’anno. E, finalmente, quello che sembrava impossibile oggi diventa ufficiale e reale. Dopo quasi 40 anni gli Abba tornano in pista con un nuovo disco e nuoci concerti. Ma attenzione, con una particolarità non trascurabile. Dal 27 maggio a Londra si esibiranno con una band di dieci elementi in un’arena appositamente costruita per loro, che però saranno visibili solo in… digitale. Una versione virtuale creata dopo mesi di riprese con tecniche speciali da un team di 850 persone di una società video fondata dal grande regista George Lucas.
I quattro “ragazzi”, che oggi navigano tra i 71 e i 76 anni, saranno così rappresentati sul palco dai loro ologrammi, creati grazie a speciali tute e sensori che hanno aiutato a traferire i loro movimenti originari. Grazie a questo modernissimo escamotage i nostri immarcescibili eroi appariranno ai tremila spettatori della “Abba Arena” con l’aspetto che avevano nel 1978! Loro stessi lo hanno definito il concerto “più strano e spettacolare che si possa immaginare”.
Con questa sofisticata modalità i fortunati possessori dei biglietti londinesi potranno rivivere per qualche ora le atmosfere mitiche dei grandi successi come Mamma mia, Dancing queen, The winner takes it all, Fernando e tanti altri, insieme alle tracce del loro nuovo album Vqyage in uscita il prossimo 5 novembre. La domanda mi è sorta spontanea. Perché hanno deciso di investire tanto in questa incredibile tecnologia? Paura di mostrarsi al mondo con le attuali umanissime rughe? Voglia di stupire dopo tanti anni di assenza? Mossa di marketing o di umana prudenza? Se avrete pazienza ne riparliamo tra un anno, dopo aver visto e sentito tutto. Per ora, dopo 40 anni di silenzio, mi sembra già Abba… stanza.