Lino Banfi: Chi è? età, moglie, figlia, figlio, malattia, carriera e biografia

Questo articolo in breve

Lino Banfi, nome d’arte Pasquale Zagaria, è un attore italiano, nato il 9 luglio 1936. Divenne popolare per il suo modo di parlare, con un forte accento pugliese (dalla Puglia),diventando uno degli attori italiani più caratteristici e distintivi del dopoguerra.

Lino Banfi, insieme a Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Mario Carotenuto, Gianfranco D’Angelo, Aldo Maccione e Alvaro Vitali, rappresenta il gruppo di vacche sacre della commedia erotica degli anni ’70, che è stata criticata per le scene di nudo e il suo linguaggio volgare. , ma che è stata rivalutata da alcuni negli ultimi anni come un’analisi critica dei difetti della società italiana non solo di quel periodo, ma anche dei nostri giorni.

Oltre alle commedie erotiche, la sua filmografia comprende altri film di successo, come L’allenatore nel pallone, Fracchia la belva umana, Vieni avanti cretino e Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.

È sposato con Lucia dal 1962 e ha due figli: Walter e Rosanna, anche lui attrice. Nato ad Andria, in provincia di Bari, il 9 luglio 1936, ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza a Canosa di Puglia fino alla maggiore età.

La sua famiglia, cattolica, lo incoraggia a provare l’esperienza del seminario, ma è attratto dallo spettacolo e debutta come cantante alle feste musicali del suo villaggio.

A diciotto anni, nel 1954,dopoguerra e soprattutto delle migrazioni interne verso il triangolo industriale(Milano, Torino e Genova),tenta la fortuna nel teatro dei varietà, emigrando a Milano.

Una volta lì, dopo essere entrato in compagnia di Arturo Vetrani, inizia le sue avventure come comico, portando sulla scena elementi tipici del suo paese, come detti, modi di parlare, barzellette, ecc.

Il suo primo pseudonimo fu Lino Zaga, dall’abbreviazione del suo nome (Pasqualino) e cognome, ma Totò gli consigliò di cambiare il cognome in Banfi, perché si diceva che i diminutivi del nome portassero fortuna nel mondo dello spettacolo, mentre per i cognomi si credeva il contrario.

Come si vedrà di seguito, rafforza il successo della sua commedia impetuosa e immediata con il suo dialetto canosino (da Canosa di Puglia), oltre che con il suo modo di parlare divertente e originale.

Si trasferisce poi a Roma, dove ottiene i primi successi con un cabaret al Teatro San Carlino, insieme a Carletto Sposito e Anna Mazzamauro nel 1972.

La sua simpatia sorprende anche i produttori cinematografici, che lo assumono per diverse commedie accanto a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, come L’esorciccio (1975),che, scritto, diretto e interpretato solo da Ciccio Ingrassia con un budget minimo, è considerato un film cult per gli amanti di quel tipo di cinema.

Nello stesso anno debutta in televisione con la ritrasmissione di Senza Rete,con Alberto Lupo.

In quel decennio diventa emblema della commedia erotica italiana, accanto ad altre figure del genere come Mario Carotenuto, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Edwige Fenech, Gloria Guida, Jimmy il Fenomeno e Nadia Cassini.

Tra le sue migliori interpretazioni c’è quella realizzata nei film Vieni avanti cretino (1982)e L’allenatore nel pallone (1984). Un altro film cult della sua filmografia è Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.

Tornato alla RAI dopo una breve pausa su Canale 5, gli viene affidata la direzione di Domenica in (1987 – 88), Stasera Lino (1989)e Aspettando Sanremo (1990),programmi in cui emergono le sue innate doti di intrattenitore.

Il periodo televisivo è seguito da una breve ma intensa pausa teatrale con la sua interpretazione nello spettacolo Vespro della Beata Vergine (1995)di Antonio Tarantino.

Nel 1997 interpreta il suo primo ruolo da protagonista drammatico nel telefilm Nuda proprietà vendesi. Poco dopo, nel 1999, ha ottenuto un grande successo con Un medico in famiglia, dove ha interpretato un nonno simpatico e accattivante. Grazie a quest’ultimo ruolo è stato nominato nel 2001 ambasciatore unicef. Nel 2003 ha ricevuto il Telegatto per tutta la sua carriera.

Negli anni ’70 e ’80 Banfi era considerato poco più di un attore caratterista, nonostante il suo alto livello e molta fama. In seguito, però, è stato considerato un vero attore o, piuttosto, un artista della commedia, perché, a tutti gli effetti e con totale unanimità, ha inventato un genere, un personaggio, un modo di fare e una situazione socioculturale completa tipica di gran parte dell’Italia, in modo molto simile a quello realizzato da Alberto Sordi negli anni ’50, ma riuscendo a distinguersi tra quei colleghi che hanno lavorato con lui in quel genere e in quel momento.